giovedì, marzo 22, 2007

Il libro degli Ipiroga - 12 puntata

...Rodrizio fu l'unico a rimanere lucido: "Sono mesi che Lo Sceriffo cerca un motivo per incastrarci, se ci becca con un cadavere tra le mani siamo fregati!"
"Non siamo fregati: siamo merovingi!" urlò l' Irreprensibile nel delirio delle febbri.
Consumata la fagiolada il cervellino di Baro aveva ripreso a funzionare, stava elaborando un piano e per farlo gli serviva tutta la tranquillità del Pensatoio: il cesso che lui e Max Carpone avevano scavato insieme nell'arenaria.
Uscito alleggerito dal Pensatoio Baro iniziò a mettere in pratica la sua strategia: raccolse le poche cose di cui avrebbero avuto bisogno e, realizzata una lettiga per l'Irreprensibile ferito, appiccò fuoco alle capanne con l'aiuto di Rodrizio per cancellare eventuali indizi utili ai loro inseguitori.
La pira funebre di Max Carpone illuminò a giorno tutta la sierra.
Incominciava ora la seconda parte del piano di Baro; trasportando per ore nella notte la barella i tre giunsero presso una lugubre caverna nella quale il vento rincorrendosi tesseva i suoni più cupi.
Ma nonostante la paura per l'oscurità incombente Baro e Rodrizio portarono l'amico ferito dentro la spelonca, solo la loro tenacia sovrumana li spingeva sempre più dentro la terra: un'ancora di salvezza li stava chiamando.
Acceso infatti un lumino i tre furono ricompensati dalla vista di un Messerschmitt Bf 109 custodito in splendide condizioni dal freddo della caverna e dalla segretezza del cuoco per quel piccolo tesoro.
L'eredità di Max Carpone era un caccia monoposto del 1938, ed era la loro unica speranza.
...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

siete sul serio merovingi?

Anonimo ha detto...

No quell altra eh

Anonimo ha detto...

chi lo dice lo è