domenica, settembre 23, 2007

Murder, she wrote

Angela Lansbury è Dama dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Ci sono cose che ti lasciano di stucco.
Come quando realizzi che il treno per Genova in realtà è una diligenza, con i messicani, i saludos amigos e tutto il resto che di solito uno si aspetta di trovare in una diligenza che si rispetti: il medico sbronzo, the Ringo Kid, i giocatori d'azzardo e poi, ovviamente, i padroni indiscussi del bisonte di ferro: i bigliettai indiani.
Ma ci sono anche altre cose che ti lasciano di stucco.
Come quando realizzi che in realtà non cambi mai veramente argomento, ma scivoli solo inconsapevolmente verso le cose di cui parli, immancabilmente collegate all'argomento precedente.
Lo sapevate che nel paesino della signora in giallo, Cabot Cove, un tempo abitavano degli indiani pellerossa?
Ma continuiamo con le domande: vi sembra giusto chiamare un documentario, seppur farsesco, Aves Raras (uccelli rari)?
Le cose che ti lasciano di stucco, comunque, non finiscono mai:
Lo sapevate che esiste veramente, nella California del Nord, un paesino chiamato Cabot Cove, vicino al luogo dove Alfred Hitchcock girò "Gli uccelli"?
Murder, she wrote...

venerdì, settembre 21, 2007

Moscardini western

Quello che amava spararle, Perry, l' inutile Loca, la vecchia troia dai bianchi capelli, il saggio, la donna che amava l'arte, la tartarugosa insegnante di inglese, l' assente insegnante di religione, la pazza Rosacroce, Pezzapezzaglia
ovvero
Il Bonfa dal grilletto facile, lo sceriffo sputacchioso, la signorina degli orfanelli, la vecchia troia dai bianchi capelli, il medico del villaggio, la signora delle galline, la maestrina di inglese, il fantasma, la pazza, il commesso viaggiatore; tutti riuniti in una prodigiosa e novella serie tesa a rimembrare quel mondo dove tutto era possibile, fatto di cactus e di polvere, di insufficienze renali e di greco, di pessimi maestri di vita e di pessimi studenti:

IL FAR WEST
cronache di cinque anni

sulla via del fandango

martedì, settembre 18, 2007

Alternativa estiva

Larry alzò lo sguardo e vide la Strada ronzare sopra di lui.
La luce intermittente gli mostrava le figure più strane, incidendo macchie di buio nella grande fascia che ormai riempiva completamente il suo orizzonte.
"Forse anche i grandi sistemi adottano questa struttura..." pensò, mentre percorreva a ritroso il percorso del suo pellegrinaggio "...e forse ogni singolo evento, ogni singolo ente, si trova immerso in un numero indefinito di se stessi, che vagano accendendosi e spegnendosi, scontrandosi e tentando di prevalere l'uno sull'altro. Forse, se non fossi venuto a vedere questa meraviglia, sarei stato solamente un me stesso poco lontano da questo che ora sono.
D'altronde, se questo ragionamento fosse vero, più progredisco nel tempo concessomi e più mi allontano dalle possibilità che non scelgo più riduco le possibilità di progredire in futuro. Che sia questo il motivo per cui tutti siamo destinati a morire? Di certo, solo un essere immobile e senza pensiero potrebbe essere la perfezione di se stesso ma anche io, che sono solo un entomologo, so che questo è del tutto impossibile.
Sarebbe comunque stato bello conoscere tutti i possibili altri me stesso sparsi per la mia Strada; tutte le altre lucciole che pulsano nel cielo senza vita...ma certo sono cose, e questo lo so anche io che sono solo un entomologo, che sarebbero possibili solo ad un dio o ad un oracolo..."

Acacia Audace spalancò i suoi nuovi occhi di oracolo pellerossa sulla valle accecata dal sole di mezzogiorno. Tutto intorno a lui si srotolavano come il delta di un fiume le possibilità del presente. Acacia sorrise: era ancora seduto su quella cacca di bufalo.

FINE

lunedì, settembre 10, 2007

venerdì, settembre 07, 2007

Alternativa estiva

L'infanzia di Larry era stata piuttosto gioiosa: aveva avuto le merendine e le litigate, il calcietto d'estate e il gamebòy d'inverno, la pipi' e la pupù e tutte le altre cose in cui generalmente i bambini eccellono senza sforzo.
Poi era arrivata la scuola: la prima elementare che effettivamente, a ripensarci, tanto male non era.
Fino a quando, un brutto giorno, la maestra aveva voluto farli riflettere.
Aveva infatti portato a scuola un libro sgualcito e unto, e da quel libro aveva tirato fuori una lunga storia pedante e pesante, che voleva far riflettere (e non pensare) i bambini.
Nella suddetta storia, in un piccolo paesino di semplici contadini veniva indetta una gara per eleggere a vincitore chi tra gli sfidanti avrebbe trovato il numero più grande di tutti.
Cosi' la tenzone incalzava, mentre i contadini, alzandosi in piedi, declamavano numeri sempre più grandi: "Dodici!" "Diciotto!" "Seicento!" "Un miglione!" e avanti cosi', fino a che nel paesino non era scesa la sera.
A mezzanotte, il più scaltro dei contadini decise di giocare la carta che si era tenuto in serbo per tutta la competizione e, alzatosi, disse il suo numero all'assemblea: infinito.
Tutti stavano ormai per dichiararlo vincitore quando ecco spiccare tra la folla il protagonista, deciso a dire il suo numero per vincere la gara.
E qui cè da fare una piccola parentesi sul protagonista, che ovviamente non è un bruto assetato del premio in denaro che passa giorno e notte bestemmiando e cinghiando i figli nella disperata ricerca di un numero che lo faccia vincere, ma è invece un timido pastore, che sorride anche quando perde il gregge nella nebbia, che pensa per prima cosa alla gioia degli altri e che ovviamente dividerà il lauto premio in denaro con tutti i presenti tornando poi alla sua semplice vita e al suo semplice lavoro di pastore.
I bambini, come i protagonisti del racconto, restavano mezzi preoccupati e mezzi pronti a sbellicarsi dalle risate aspettando di sentire quale folle numero potesse attaccare l'indiscussa forza dell' "infinito".
Ovviamente il numero in questione era "infinito + 1" e la favola si chiudeva come da copione, felice di aver insegnato i bambini a riflettere.
Solo ora, a distanza di anni, Larry Sicomoro, l'entomologo Larry Sicomoro, capiva che quella storia dell'infinito + 1 era una cagata pazzesca.
Davanti a lui si stendeva la Strada: una lingua incandescente di luce intermittente che tagliava il suo campo visivo inabissandosi negli orizzonti, formata da miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di lucciole, l'animale che più era proliferato dopo la peste.
La Strada era composta da un numero di lucciole cosi grande da non avere nemmeno un nome, da non avere nemmeno un pensiero per esprimere la sua vastità.
La Strada era composta da un numero di lucciole cosi' grande da far sembrare l'infinito + 1 un insetto sotto le sue suola...

martedì, settembre 04, 2007

Alternativa estiva

Larry camminò a lungo nel bosco, deciso a spingersi oltre le sue precedenti esplorazioni, lontano dalla cittadella.
Già, la cittadella.
Il tempo in cui credeva che non avrebbe mai più rivisto un essere umano libero dalla peste gli sembrava distante anni luce. Aveva vagato per mesi e mesi nel pericolo, raccogliendo dati su dati sui suoi amati insetti, ed infine, praticamente per caso, era arrivato alla cittadella, alla rocca, e con lui erano arrivati altri umani, ed altri ancora, ognuno portando la sua piccola casa sulle spalle, ognuno arroccandola all'interno delle mura fortificate. Tutti uniti nella creazione di un gigantesco formicaio.
Scese la notte ma Larry non se ne accorse, immerso nel cammino.
Fu solo dopo alcune ore di marcia nel buio che l'entomologo si trovò davanti a ciò per cui aveva camminato cosi' a lungo.
La notte precedente infatti un vecchio, appena arrivato alla cittadella, gli aveva parlato di qualcosa di veramente prodigioroso, qualcosa che non aveva neanche saputo acquisire una dimensione nelle fantasie dell'entomologo.
Un nome però lo aveva: era la Strada.

lunedì, settembre 03, 2007

Alternativa estiva

Larry Sicomoro non era mai stato un buon cacciatore.
Infatti era un entomologo; e nemmeno tanto bravo.
Era uscito dalla cittadella fortificata in fretta e furia, preso dalla smania irresistibile di trovare, catturare e catalogare tutte quelle bestiole di cui nessuno, tranne Larry ovviamente, si sarebbe mai curato in un periodo cosi' particolare per il genere umano.
Tuttavia qualcosa di interessante negli insetti che Larry studiava con tanta passione, indossando giorno dopo giorno la sua tuta anti contagio, c'era veramente: essi sembravano non curarsi minimamente della peste che aveva falciato all'improvviso la maggior parte degli esseri viventi del pianeta.
Anzi, sembrava addirittura che, posti improvvisamente sotto i riflettori dell'universo, gli insetti avessero deciso di comune accordo di proliferare e conseguentemente partorire specie mai viste prima, come se Madre Natura, persa ogni speranza riguardo ai mammiferi e agli altri appestati, si fosse rivolta agli unici piccoli esseri immuni in grado di soddisfare la sua creatività.
Graziati dal terribile morbo, gli enti più minuti avevano ottenuto un posto in prima fila ed era forse per questo motivo che Larry Sicomoro sentiva il proprio destino cosi' legato a quello dei nuovi protagonisti: essendo infatti deceduti tutti gli altri egli rimaneva il miglior entomologo su scala mondiale o, per lo meno, l'unico.

sabato, settembre 01, 2007

Alternativa estiva

Non furono i timidi raggi del sole mattutino a svegliare Acacia, e nemmeno il tenue cinguettio dei passeri che, festanti, salutavano la notte, bensi' un peto sonoro e secco come il rombo di un F14. Veniva da una rana toro, una rana toro gigantesca.
Acacia osservò attonito il gigantesco rappresentante della famiglia delle ranidae, la cui mole superava abbondantemente quella di un pony di media stazza.
Il suo nome era Seduto.
Acacia aveva sentito parlare mille volte di Seduto, nella penombra della tenda paterna. La leggendaria Rana Catesbeiana era stata il primo animale da compagnia di Regina Addolorata, quando quest'ultimo era ancora un piccolo indiano. I due avevano trascorso insieme la giovinezza e la leggenda, tramandata ad Acacia dal padre, si concludeva nel racconto della struggente separazione dei due, il giorno in cui Seduto era partito per la vecchia europa nella speranza di diventare un coreografo di fama.
Ora, dopo anni e anni e anni e anni di assenza, la rana era tornata.
Seduto apri' la bocca millenaria e Acacia con lui: era noto agli oracoli pellerossa che le rane catesbeiane potessero parlare solo una volta ogni cento anni, ed era loro proibito dire cazzate.
"Tu cerchi di essere un oracolo giovane Acacia Audace, ma non lo sei. La tua natura è differente: lontana dalla curiosità casuale. Se lo desideri, se veramente lo desideri, ti rivelerò lo stratagemma che permise al tuo patriarca Regina Addolorata, nonostante in gioventù fosse negato quanto te nell'arte oracolare, di divenire il migliore tra tutti gli oracoli pellerossa.
Esiste un luogo in fondo al tuo cuore; un'isola misteriosa comune a tutte le coscienze dove ti è concesso di rivivere tutto il percorso evolutivo che ti ha portato fino al tuo stato presente, e di andare oltre, ed oltre ancora. Ripercorrerai tutte le tappe dell'evoluzione, da atomo di idrogeno a uomo, conservando in te ogni più piccola esperienza...diventando infine il re degli oracoli pellerossa...perchè solo chi conosce tutto può conosce tutti i possibili futuri.
Vai Acacia Audace, fondi le realtà dentro di te, fondile e guarda le casualità del mondo, perchè per ogni storia che vivrai, mille domande sorgeranno dentro di te, e a tutte dovrai rispondere.
Ora và! Il tuo nome d'ora in avanti è Larry, e per tutta la durata del viaggio cosi' sarà..."
...