sabato, dicembre 30, 2006

Il tradizionale post di capodanno

E' stato un 2006 col botto amici:e noi caballeros non possiamo che augurare a noi e a voi che il 2007 non sia da meno...ma prima:L'OROSCOPONE segno per segno.
Quaglia: per voi il 2007 si prospetta pieno di sorprese,un nuovo vicino di casa,un nuovo frigo,un FIGLIO.Fidarsi della giovane donna ispanica che ha bussato alla vostra porta affermando che questo pargoletto è il frutto della vostra notte di passione in una frutteria di Caracas?
Tasso nano: nella seconda metà del 2007 scoprirete che vostra madre in realtà è vostra sorella e che è stata fecondata da uno scaldabagno in cattività, per di più omosessuale.Fuggite e ricominciate una nuova vita.
Cotechino: grazie ad Urano che accoglie presso di sè la seconda stella a destra quello è il cammino finalmente il 2007 sarà un annata nel segno dei soldi.Lenticchie e cotechino.
Papera: come è noto solo le donne nate in settembrino nebbioso sono di questo segno.Donne,lasciate perdere i vostri mariti e per questo 2007 fate voto di castità,soprattutto se ispaniche,cosi finalmente le frutterie di Caracas potranno godersi le ferie arretrate.
Camorrista: per il 2007 la parola d'ordine è nessun sequestrato,fuori i fucili.
Delfino: il delfino di Francia è l'erede al trono.
Catechista: voi non credete negli oroscopi,merde.
Picchio: per il picchio il 2007 sarà un anno di svolta,infatti Venere,la squillo di cui vi siete innamorati finalmente si deciderà a concedersi gratis e non come ad un normale cliente.Sapete cosa chiede una ragazza della notte a Babbo Natale?...
Calciatore: ma a voi non deve dire niente nessuno, nel 2007 come nel 2006 ci ruberete donne soldi sonno e passione.Buon anno,grazie al cazzo.
Caballero: a coloro che sono nati sotto il segno del caballero,ovvero tre, il 2007 sarà l'anno del successo grazie ad Orione che entrando in Giove che stava entrando(da dietro)in una scrofa praticante il culto del dio iPiroga garantirà al loro sito un'insperata annata di gloria e (forse) la possibilità di mantenere per piu di un mese di fila la graduatoria nove di shyny.


Ah dimenticavo , forse il 2007 sarà anche l 'anno di SNL.Buon anno iPiroga a tutti


martedì, dicembre 26, 2006

domenica, dicembre 24, 2006

HO HO HO

Amici caballeri mi dispiace ma non sono stato in grado di realizzare il post della Vigilia, nè penso che scriverò quello di Natale. Non è che mi sia mancata l'ispirazione, ma i tanti piccoli post puer che partorivo erano così tremendamente...non in linea coi nostri buoni sentimenti...ad ogni modo ognuno ha le sue debolezze, che poi sono anche una gran cosa, a pensarci bene; e approfitto della democristiana commozione del momento, che mi fa colare lacrime di wiskey sulle guance, per dirvi:
vi voglio bene amici,
il sempre vostro
Pierferdinando Casini

p.s. un bacino anche a Diliberto

venerdì, dicembre 22, 2006

Il valore del Natale

Quando l'uomo comune capisce diventa saggio, quando il saggio capisce diventa un uomo comune.Come svegliarsi un giorno e decidere di mettere lo spazio dopo le virgole.
Dopo il risveglio è come prima del risveglio.Solo il caffè fa la differenza.
Nero.Nero.Nero.Moka.
Il Grinch, attenti al Grinch bambini.Perchè svegliarsi la mattina di Natale e non trovare nessuno ma solo caffè sul tavolo, è una gita nei fiordi del silenzio.Natale in un motel.Al Mirò per la Befana ti appendono la calza al camino finto, chissà quali delizie a Natale.Intanto Il Salsizza nella sua cameretta scrive la lettera per Papà Natale, tutti rimaniamo bambini nel nostro cantuccio, fuori piove, Roemer lo sta pensando, ma lui non lo sa

Caro Pappa Natale
anche quest anno ti chiedo soltanto una cosa: non farci mai mancare la ciccia buona da mangiare.Il resto fai tu,che siano giocattoli vestiti o panettoni, meglio se panettoni, con l'uvetta.E i canditi.

Di 25 dicembre con la i ce ne sono pochi, anzi uno, tutti gli altri sono la solita festività che si ripete.L'uomo fuori dal comune la mattina di Natale guarda Vatel registrato.
Sotto l'albero di cartone un solo dono.
La caffettiera a forma di mucca.
Che caffè la mattina.One coffee uomo.
E poi subito in strada.
Eccoli li gli uomini che girano, si telefonano. si fanno gli auguri, saltellano.
Un saluto a Salsizza col tartufone in una mano e un negrone nell'altra.Una strizzatina di occhio assai complice al Grinch.E di nuovo via.
Via dalla luce,via dalla gioia del branco, giù dal palcoscenico, un salto nel silenzio

giovedì, dicembre 21, 2006

homo sapiens

Blueno si sveglia e ha fame.
Mangia cinghiale.
Cinghiale avanzato dalla sera prima.
Sera prima in cui si festeggiava.
Si festeggiava qualcosa
Blueno si alza e rotea la clava con gusto.
La rotea per incominciare la giornata.
Bici' non cè.
Bici' sarà andato di nuovo a fare i suoi qualcosa.
Sarà andato a spiare i dinosauri.
A guardar eruttare i vulcani.
A impedire l'evoluzione di un'altra specie.

Blueno cammina cammina.
E' molto stanco.
Gli uomini preistorici si stancano molto camminando.
Molto.
Si ferma su un piccolo sperone di roccia da cui si può guardare lo stupefacente spettacolo del sole che sorge su un mondo ancora tutto da fare.
Si ferma per fare pipi'.
Blueno non guarda meravigliato lo stupefacente spettacolo.
Lo ha già visto mille volte.
Ha già letto anche il libro.

Blueno finalmente scorge la sagoma di Bici' in cima a un promontorio che domina sull'immensa foresta vergine ricca di colori e di meraviglie.
Blueno aspetta che l'amico finisca di fare la cacca.
Finalmente arriva Bici'.
La cacca era dura.

Bici' è preoccupato, un'altra tribù è arrivata da nord attratta dalla ricca sorgente di acqua pura.
Invade il loro prezioso territorio di caccia.
Sono tanti.
Blueno smette di roteare la clava.
Bici' consiglia di aspettare.
Aspettare cosa?
L'invenzione del veleno.

martedì, dicembre 19, 2006

Twilight

La Leggenda è stata trovata.Ma non è ocarina of time,no,non più.Sotto l'albero c'è tutto un mondo nuovo.
E bravo Lucone.

Inno alle muse dinamiche


Oh dolci muse,
che indirizzate i nostri sguardi
a ciò cui più son usi,
che mostrate i vostri musi
agli intelletti ottusi
chiusi
ai vostri modi silvani
alla vostra melodia cortese
che adorna le chiese
che schiude i cancelli
dei luoghi più belli
è un tacito evento
del moto più lento
men lento
che infine riscatta
quel gesto d'Isacco
che libera e muove
le nostre flussioni
e nel limitare
la libera e pura
coscienza d'amare.

intermezzo

Analfabeti si sfidano in gloriose gare di eloquenza, nell'angolo un'antica zingara si adopera nel business dei tarocchi. Il cielo è coperto da un tendone da circo e appena si intravede una briciola di stella; per pavimento i bisogni dei bisonti, le trippe per i gatti, il fallo inacidito di un vecchio professore, la mazza ferrata di Vercingetorige. Là in fondo c'è un' orchestrina sgangherata, caffè messicano in abbondanza e tante altre belle cose
di pessimo gusto.
Qui in questa savana di sogni domina un atmosfera jazz, d'improvvisazione,
ma io sono stanco, un divanetto rosso con un piccolo forellino dovuto ad una bruciatura simula un orgasmo, mi siedo, anche se so benissimo che finge; lascio gestire ai pagliacci l'orgia che si stava consumando fra elefanti

e penso

l'Opèra Bastille troneggia nel buio della notte,
la figlia del dottore trombeggia nella luce della sua stanza,

poco importa se quel mazzolin che reca in mano non è di fiori di stagione
la prendo
prendo tutto
la donzelletta vien nella campagna;

la maestrina fottitrice scelta ci ha insegnato un sacco di cose che si dice siano utili: ci ha insegnato a scrivere, a leggere,
a pensare,
ci ha insegnato il nazionalismo, il fanatismo, il campanilismo, l'Internazionalismo, il populismo, l'Ebraismo, il fascismo, il paternalismo,
le guerre, i trattati di pace, l'embargo;

ma se ci avesse insegnato che tutte queste cose non avremmo dovuto studiarle se solo avessimo assecondato le sue voglie,
se quelle voglie fossero state anche le nostre,
così, ignoranti, forse avremo vissuto meglio di quelli che conoscono la pace solo perchè c'è la guerra, le cose buone solo per distinguerle dalle cattive, il dolore solo per opporlo al piacere

e così, ignoranti, avremmo vissuto senza sapere niente della morte, nè della vita, ma saremmo stati felici senza sapere che cos'è il dolore




peccato che la maestrina fosse un cesso

lunedì, dicembre 18, 2006

IV: This is the rhythm of the night



"Un interno borghese, di una media borghesia di provincia: due donne, l'una che cuce e l'altra seduta al panoforte, nè brutte, nè, meno che mai, belle.
La cosa che stupisce di più è il titolo:
L'overture del Tannhauser

L'overture del Tannhauser, la grande opera di Wagner!?
Wagner, al suono delle sue melodie si potrebbero compiere le gesta più grandiose, turpi, eroiche,
le più sublimi imprese erotiche!
Ma l'ispirazione erotica presto svanisce con le due scialbe donnette, la grandiosità e la turpitudine non trovano spazio in questa dimensione dimessa e il contrasto è fin troppo evidente: un interno borghese e due dame normali, l'una che non cuce neanche troppo bene, l'altra che non suona neppure troppo male; forse per Cézanne la vita è questo: una monotonia fatta di esercizio musicale e calzini da rammendare, che può essere incenerita dall'insopprimibile aspirazione all'Arte, ma che è subito pronta a risorgere dalle ceneri."
"Taci arlecchino, non ti ho certo scelto per la tua parlantina e ascolta la mia ode
e godi

mutande strappate al suono
di una qualche esaltante melodia wagneriana
voi non foste sprecate
non piangete fanciulle
nè pianga Venere, nè gli Amorini
neppure quei froci degli uomini dallo spirito gentile
non furono sprecate
non piangete
e ascoltate:
voi foste il biglietto del treno strappato
per il Paradiso
o per l'Inferno
voi ci salvaste dal borghese purgatorio

ti piace Arlecchino?"
"si, monsieur"
"ti piace la mia verga? ora ti legno, e al ritmo di una di queste composizioni rischio veramente di ammazzarti"
"fate pure"
"farò purè di te"
O Fortuna!

domenica, dicembre 17, 2006

parole sussurrate (dal verro temporale)

Il verro temporale si avvicinò al mio orecchio un mattino di dicembre...portava saggezza empirica: soteria proveniente dal futuro. Inutile dirvi il mio stupore quando vidi a pochi pollici da me il muso umido e impastato recitare le seguenti parole: "non sei ludicamente appagato old sport..." dopo il momento di iniziale smarrimento riuscii a rispondere qualcosa dettato da una lucidità onirica che avevo conosciuto raramente. Qualunque cosa rispuosi allora adesso non saprei certo ricordarla, ma impressa a fuoco nella mia tavolata mentale tiranneggia ancora il motto del verro: "Perle ai porci old sport, tu rendi fin troppo vero questo detto; hai tra le mani gioielli inestimabili ma li adoperi con sufficienza, li temi con falsa modestia: ti mancano le basi per giocare ai giochi che sai, ti mancano le basi per essere ludicamente appagato, per essere un vero giocatore."
Il verro aveva mosso qualcosa in me.
"E' consigliabile che tu, prima di urlare sher got nelle piane online del wolfenstein , prima di manovrare qualunque bot of unlimited tranformation, prima di unirti alle banche dati degli orchi o a quelle degli elfi, prima di scegliere la tua fazione nella lotta delle gilde, scopra lo spirito del giocatore, ripercorrendo in prima persona le pietre miliari che ti sono ingote..."
Ma questo era molto tempo fa, il verro è partito e la terra si prepara a nuovi cicli, tuttavia, quelle parole sono state per me fonte di ispirazione, di grande ispirazione: cosi', riscoprendo gli scacchi nei telefoni dei vicini di banco, ritrovando i giochi più umili, ripercorrendo con la mente le strade battute a suo tempo tra adventure pirateschi e rpg mai conclusi, sono giunto a quello che ritengo un punto di snodo centrale della mia avventura: Zelda, Zelda Ocarina Of Time.
Perchè non son io coi miei pastori?E' tempo di giocare...

venerdì, dicembre 15, 2006

voglio mettere una galleria di foto
anzi di ritratti
tratti dall'antica galleria di ritratti
di versailles
deve essere come versailles
tutto come a versailles
le feste e tutto il resto
le cortigiane che la danno facile
Tutto come a Versailles
bisogna fare come il re Sole
bisogna fare come in Francia,
Non sono pazzo

VOGLIO VOGLIO
VOGLIOOOOOOOOOOO

III: bella stronza

Arte
che tu sia d'elite o di consumo
resti comunque
una grandissima
baldracca
menzoniera
vigliacca viziata
pezza di merda




ma tanto noi ti amiamo
e continueremo a farlo

giovedì, dicembre 14, 2006

mercoledì, dicembre 13, 2006

II

Entro nella galleria. Non fraintendetemi, intendo galleria d’Arte; non fraintendetemi ancora: intendo esposizione, mostra,
Mostramela: fraintendetemi pure, se no qui si fa notte; anzi, è già notte: fuori.
Come due uccelli notturni siamo calati nell’edificio. Arlecchino grazie alle sue conoscenze altolocate mi ha portato qui, di notte, quando non c’è nessuno a parte qualche guardiano voyeur e qualche noiosa mosca cieca.
Dunque chiedo alla marchetta che ha nuovamente assunto la sua posizione pensante di farmi vedere l’opera. Tace e acconsente: acconsentire è la sua specialità.
Quanto a tacere…
”eccola”, me disge o zuenottu
E alua mi la veddu…
…veddu a lanterna, a câva…
…riveddu aa seja Zêna 'nlyminaa…

Ghe schersu letture!

La vedo.



Anzi, lo vedo: c’è un bambino inginocchiato in un angolo, sembra che pianga, o forse sta pregando.
Sembra un bambino.

“Di questo sol ti priego: avviciniamoci”

È troppo fermo, è imbalsamato…
Non si tratta di un bambino, i capelli…quei capelli…
Quel collo…

“avvicinati”

Lo guardo, lo vedo in volto...

Baffetti!?



BAFFETTI!
Indietreggio orripilato, poi mi accorgo di aver provato qualcosa di sublime: qualcosa di smisuratamente e incommensurabilmente qualcosa…non un orgasmo…ho assistito a un parto; di un genio: un bambino dal volto di Hitler.
Scatto dietro la mia guida, per proteggermi, d‘accordo è un bambino, un patetico bambino finto dal volto di Hitler: certo altre volte mi avrebbe concesso del facile umorismo. Ma ora no, lo so io perché:
Dal
Terribile, tragico, orribile
Nasce il sublime
È un parto tragico
Urla e strepita
Defeca dallo sforzo
Madre natura
E’ un parto orribile
Il nascituro
Non piange
Ma è ben vispo
Ti scruta con quegli occhi di diamante
Ti tremano le mani
Lo lasci cadere
Senti il vuoto
Ti esplode dentro
Piangi bambino cornuto
Piangi
E lui non piange
Continua a guardarti
E poi tutto svanisce
E tu cadi al suolo
Bambino terribile(*)

Arlecchino mi racconta delle convulsioni e degli spasmi che mi hanno colto. La mia unica risposta è il silenzio. Mi devo ancora riprendere quando comincia:
“Credevi che fosse un bambino; da molti è considerata l’incarnazione di tutti i mali del novecento. E’ andato al potere perché tutti l’hanno visto solo davanti, si sono lasciati ingannare dalla sua Arte: l‘Arte non fa altro che ingannare; "i poeti, che brutte creature!" Dice compagno Francesco. Ma dico se avessero visto dietro cosa c’era: un bambino che piange in un angolo: dietro ogni mostro c’è un bambino che piange in un angolo.
Se avessero visto.

POST-TRAUMATICO UMORISMO
innanzi tutto l'asterisco (*) enfant terrible
che sgorbio di bambino
che brutta cera!
mazza aò chissà la madre
" " " er padre (me frega già de meno
ma se ho pijo je meno)

Tiratina moralizzante:
Dunque, non badate troppo alle apparenze, a meno che non vogliate tirare due colpetti: d’accordo questo è un bambino, e poi è veramente un mostro, ma il mio discorso tendeva più all’astrazione; quindi, se non dovete ciulare badate alla sostanza e non alla forma, a meno che voi non facciate come me e non intendiate sostanza la sub-stanza ovvero ciò che c'è sotto non il tessuto dell'epidermide bensì il tessuto dell'abito…ma non perdiamoci in cavilli linguistici, s'è capito; poi è quasi giorno: è ora di andare a dormire.
Un’altra cosuzza: state attenti a come educate i vostri figli, che poi se vanno a puttane e si sbronzano è grave ma siate pronti a suonare l’allarme rosso se:
se vi accorgete che sono negri e voi bianchi (e anche a mamma).
se vi accorgete che sono bianchi ed escono con un negro.
se hanno perso le mani non in battaglia ma facendo a pugni…anzi a pugnette.
<=> (se e soprattutto se; grazie Moirano) dicono di uscire con Malcom X, perchè:
1) è un animale, er pantera: a bestia più figa dela tera
2) è neretto
3) è morto e allora: a) vi sta raccontando una mussa b) non ci vogli pensare, sono un ragazzo pudico io! come Bomber Bombanti che se n' è bombati tanti.

dunque seguite i consigli e vivete tranquilli, e regalate a vostro figlio un bel rasoio.

scooter, vacanze, autunno

Il bolscevico mutante guardò, oltre quella che supponeva essere la prua del battello Conradiano su cui erano, dritto negli occhi del buio degno della Genesi che si stendeva innanzi a loro: oltre le porte di Tannhauser, oltre il buio oltre la siepe, oltre le genti e le età.Silver Surfer, l'Amore e Cerere con tutto il resto dell'equipaggio sbrigarono le loro faccende mentre erbivori titanici e senza nome fiutavano il loro passaggio lungo la via dei re.Il bolscevico mutante che scrutava quel seppia non era lo stesso che avevamo già incontrato: non era nè un tipo nè un personaggio, era un qualcos'altro: qualcos'altro che sapeva solo quello che non era.Oltre quel buio il bolscevico mutante vedeva esplodere la vitalità della natura, vedeva nascere un nuovo papa e sentiva la fiducia del saio di un maestro illuminato, vedeva la caducità e l'attesa, vedeva una fiera in cui si compra e una fiera in cui si vende.Il bolscevico mutante osservò brevemente che se si hanno due mani è per un motivo: una è fatta per fare e l'altra per correggere, ma la sua attenzione venne prontamente attratta da qualcos'altro, qualcosa che nei periodi di ebbrezza successivi rievocò sempre con la frase: "Vote for Pedro, and all your wildest dreams will come true".
Sorrise: lui l'aranciata l'aveva pagata.

martedì, dicembre 12, 2006

I

Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so ch'Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io con lui.

Amore per l'Arte,
armonia, ritmo,
corrispondenze, iterazioni,
rapporti...
arte che parla di se stessa,
unicamente di se stessa,
che non ci insegna niente
come l'amore insomma

o un film porno d'autore

e così con la bassa pretesa di pervertire e non di insegnare vi annunzio la nascita della mia sordida rubrica:

la sagra dell'arte





Maschera tratta dalla commedia dell'Arte, chi meglio di codesto personaggio poteva farci da guida nel nostro viaggio nella selva misteriosa? Non certo un sessualmente pavido Virgilio.

Seduto in un cafè, probabilmente di Parigi, lui certo non pensava a te, e neanche era il ventinove settembre, a onor del vero.
A onor del vero egli aspettava; aspettava pensando.
E’ chiaro che stesse pensando; fumava: tutte quelle sigarette, gli facevano compagnia. Poi la gente gli viveva intorno e i fiori, uno dei quali considerava vezzosamente gli facesse da corona, lo snobbavano pensando egoisticamente alla loro decadenza e ai toni di colore che si perdevano nel buio, che stava calando, là fuori.
Tra poco si sarebbero accese le luci e sarebbe cominciata una nuova vita, uguale a quella vecchia.

ma chi aspettava Arlecchino? così vestito? così travestito?

campione dell'ambiguo gli fa corona un fiore:
dunque re;
e quella posizione così languida,
e quel rossetto acceso, quelle vesti pretenziose,
e le sopracciglia disegnate.
Non sarà lui a decidere chi far sedere, sebbene con una mano tenga caldo il posto;
dunque re: re delle marchette

Mi siedo e gli chiedo chi sia. Mi risponde “quello che vuoi che io sia”; lo dice con una tranquillità surreale, probabilmente resa tale dalla consuetudine.
“vorrei che tu fossi il nostro gigolò dell’Arte”
“Bene, allora sarò il vostro
gigolo dell'arte, monsieur”
Noto un guizzo di vitalità: questo non gliel’aveva mai chiesto nessuno.

Sono commosso: l’arte è così, ti commuove; ti fa piangere la mutanda

i conti tornano

baro torna e tutti sono felici, promette comics ma torna con solo uno disegno, comunque felici: si raccoglie un legna per fare falò: storie di paura intorno al fuoco: terrore! la storia di baro:

ci sono due conti che vanno a pranzo da un amico..?

Finito di mangiare l'amico li invita anche per la cena e accettano, ma però i conti devono avvertire il loro cuoco personale che non preparare una cena inutile, il perchè appunto sarebbero rimasti all'amico. Allora allora decidono di mandarli un foglietto con con scritto:
2+7=11
e il cuoco capisce tutto. Come?

ve lo dice baro come: i conti non tornano!cuoco felice!bella del promontorio degli sconosciuti!bella fedele!per cena crampi e kalamari

domenica, dicembre 10, 2006

Eta Beta

Colgo l'occasione per ringraziare Blogger Beta per averci permesso di rinnovare iPiroga una volta per tutte come speravamo da mesi.
iPiroga Club Cafè sarà la nostra iPiroga D'oro.
E per ricordarvi il televoto di SNL amici catatonici.
E per salutare un grande del giornalismo sportivo che ci ha lasciati.
Ciao Alberto D'aguanno,ci mancherai.

ordinaria amministrazione

Gioite caballeri. Il passaggio da blogger al neonato blogger beta è stato rapido e indolore. Dovete solo creare un vostro google account ed accettare gli inviti che sono stati recapitati nelle vostre caselle di posta. Coloro che allora non vollero piegarsi al trasferimento bene fecero (bene fecerunt, per i più anziani di essi) perchè ora il futuro è passato a prenderci.

giovedì, dicembre 07, 2006

martedì, dicembre 05, 2006

Yes, smaller than the smallest, I meant something, too.

il bolscevico mutante: lento, timoroso, alto poco più che un soldo di cacio. esce dalla sua tana scavata nel cloruro di sodio del portapenne sul tavolo dello studiolo buono, quello che la badante spolvera col piumino più pregiato, con la cura più attenta alle piccole cose di ottimo gusto che rendono prestigioso lo studiolo di monsieur...e spazzola e dimostra la cura più attenta per i cartigli, le lampade i goniometri, la cura per tutto: tranne che per il lento, timoroso, piccolo bolscevico mutante. ma il bolscevico mutante non sa nulla di tutto questo: guarda affascinato spirali iperboliche attorcigliarsi fra le crepe del legno pregiato e aspetta ansioso i regali che silver surfer gli ha promesso...ma oggi per il bolscevico mutante non è un giorno come gli altri: ha battuto il piccolo principe e prospero a freccette, nelle sue lettere alla terra scriverà di aver compiuto imprese senza pari...


lunedì, dicembre 04, 2006

Ridi Catone

Dedicato a te, alla tua lucente armonia,
incarnato delicato
ascella al rosmarino
potente fra gli aromi
conditore di piatti
soporiferi e veramente sconsigliati;
ebbene tu,
fottila,
e fa che la sua sottomissione
non sia solo una vittoria mutilata
mezzagambalesta di un finocchio poco dotato.

Censore censimi, ormai non scrivo più che peccaminose volgarità a sfondo sessuale; e me ne glorio!

venerdì, dicembre 01, 2006

OK sagace

La maggior parte dei blog funziona come Franco Battiato: qualunque produzione artistica al loro interno ha in fondo il solo scopo di (di)mostrarti quante cose sanno e quante cose hanno visto.
Le cose interessanti si leggono solo: se si è visto qualcosa di interessante o era in seconda serata o era un film francese.Le minoranze continuano ad esistere anche se un personaggio su due del panorama cinematografico e letterario appartiene ad una minoranza.Le persone normali e le persone strane non esistono. Questa è presunzione. Ai caballero la presunzione piace. Ma non piace di piacere vero, piace del timore riverenziale che prova il professore abitudinario di filosofia nei confronti del pettine di Dirichlet.E proprio come il suddetto pettine è Ipiroga: esiste ovunque ma è continuamente discontinuo.nel prossimo post potrò quindi dire che "Questa non è presunzione", intitolerò il mio scritto "OkComputer(?)" e decanterò forse in un eccessivo panegirico le qualità delle Radiotesta.Il peggior nemico di un'affermazione Ipiroga, Fandango o club cafè che sia, è un'altra affermazione Ipiroga.Ci muoviamo tra gli asintoti, tra le mezze verità e i falsi in sbilancio, ci muoviamo in un campo minato, sospesi a quota 0 o 1 nella polvere di stelle del Dirichlet: il potere (purtroppo) non ci logora.

giovedì, novembre 30, 2006

Sperando di essere alla "lunghezza" del compito mi accingo a celebrare il compleanno di iPiroga

iPiroga che nascesti da un periodo di grande conflitto, fa che i conflitti fra di noi caballeri continuino anche ora,
perché, come dice il proverbio,
amor senza baruffa fa la muffa;
e non ce sesso senza amore, perciò
iPiroga che nascesti da un periodo di grande conflitto, fa che i conflitti fra di noi caballeri continuino anche ora.
Però devi ricordare sempre che

coloro che salgono sulla stessa piroga
hanno le stesse aspirazioni


OLTRE OGNI FACILE RETORICA DISPENSATA DALL’ OCCASIONE

Non vi parlerò di tutte le banali storie che si dissolvono nel rumore di fondo.
Non vi parlerò di chi non pensa a nulla appena alzato al mattino, e spera solo in un caffè.
Vi racconterò de iPiroga, un gruppo di paladini con una gran fetta de lengua -chi ha orecchi per intendere pensi a Calavera - e dalla penna irriverente e birichina,
che neppure sperano in un caffè, al limite in una birretta,
che scrivono e neppure sperano di essere letti,

neppure sperano di essere capiti: in questo la loro forza; e oggi la forza iPiroga compie un anno:

GRAN iPIROGA ANNIVERSARIO

Gran iPiroga anniversario, come il rum dei peggiori bar di Caracas, servito nell’iPiroga club cafè, delizioso nettare corroboante per cervelli
deviati; perversi nelle loro forme, intricati come un delizioso boschetto di rovi, pungenti come i culetti delle api, renitenti alla leva
maschile (mazza, bastone, flagello, Pizarro - talvolta Cortez, talvolta lungo -
ohimè sull’onda della perversione, volevo dire ispirazione,
mi sorge spontaneo un canto,
o baionetta dalle molte animalesche pretese permettimi di cantare le tue lodi;

Voglio erigere un monumento
Al pisello ignoto
Che nella storia di tanti delitti e tante pene si è macchiato (e ha macchiato)
E di immense gioie e di immensi dolori
E di piacevoli sospiri
È stato causa
Dannato e grande cazzo per te si elevi un asta rosea di bandiera
Grande fecondatore dell’ingegno umano
)
Chiusa la parentesi

IPiroga: il loro pensiero scotta come la lava: madre di giochi latini e di voluttà greche,
Pompei siccome immobile

iPiroga come i tre moschettieri, i tre paramedici dell’ambulanza, i tre finanzieri, i tre carabinieri, i tre impiegati delle poste, i tre pompieri, i TRE
i tre aviatori: iPiroga vola!cazzo vola!
Vola, spargi come un aereo per uso agricolo il tuo antiparassitario.
I tre
marineros: iPiroga solca i flutti
vai o divina, solca i flutti, siamo i tuoi Ulisse, solca i flutti, portaci a vedere molte città, solca i flutti, concedici di conoscer le menti di genti lontane, solca i flutti, o divina, e magari ci scappa anche un’Odissiaca trombata:
ma quanto dura?

E continua
e allo stesso tempo inizia
un nuovo viaggio: gambe in spalla caballeros!

mercoledì, novembre 29, 2006

Meno uno...

Domani è IL giorno.Ti sta aspettando.........

martedì, novembre 28, 2006

La rivoluzione del caffè

Domani è il 29 novembre...soltanto un altro giorno.
Un anno iPiroga.
iPiroga è cambiato.
iPiroga cambia continuamente.
iPiroga club cafè.
Non solo cafè.
Non solo club.

"Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno."(Michail Bakunin)


E noi,qui,ve lo serviremo.


"Bisogna abituarsi a ridere di tutto quello di cui abitualmente si piange, sviluppando la nostra profondità. L'uomo non può essere considerato seriamente che quando ride...Bisogna rieducare al riso i nostri figli, al riso più smodato, più insolente, al coraggio di ridere rumorosamente."(Aldo Palazzeschi)

E noi,qui,faremo abituare i vostri pargoli al riso.


"Gli uomini si capiscono solo nella misura in cui sono animati dalle stesse passioni»
(Stendhal)


Non siamo nient altro che tre semplici caballeros,ma la passione è autentica.
iPiroga club cafè.
Non solo cafè.
Non solo club.

lunedì, novembre 27, 2006

La pupa e il pochefanatico

epilogo:

la pupa e il viandante senza nome raggiungono le vigne pensili di Plottigatt

il viandante: e dunque qui si chiude il ciclo cosmico...qui si chiude la vissuta era...
la pupa: da quando vi ho parlato dell'uva vera siete diventato strano...oserei temere che pensiate addirittura di...
il viandante: ...mangiarne un chicco? ma è ovvio, anzi è sicuro! ma non temete mia cara, la mia veggenza ritorna in chiaro, posso dire tranquillamente che il vostro padrone è partito, allontanandosi dall'oracolo più vero...verso terre arcane seguendo il mendace Paflagone...ogni vostro cruccio è sciolto...
la pupa: voi...voi mi spaventate con queste parole...
il viandante: buona e nobilissima pupa...non abbiate paura...quella che vedete è solo una rinascita...la rinascita di un dio...
il viandante ghermisce e divora interi grappoli d'uva
la pupa: No!Che fate?
dalla terra sorgono una piovra gigante e uno stormo di fenicotteri...dal cielo piovono manna e petali di ciliegio...le mura del teatro si smontano e viene incenerito il sipario, cade la finzione scenica, si risvegliano gli spettatori assopiti, ogni cosa è illuminata
il viandante/Bacco: Bacco ammalato rinasce!
la pupa sviene tra le braccia del riscoperto Bacco, i fenicotteri trainano la piovra come un cocchio con sopra i due ex-personaggi sulle nuvole color vinaccia del tramonto, puttini con ali di fenicottero ed ebbri di vino e d'amore sollevano con grazia gli spettatori facendogli raggiungere le nuvole tutt'intorno ai due
Bacco: ed eccoci nel tetto della tua casa o Pupa, ed ecco che rispettando l'oracolo premio la perseveranza di tutti i personaggi e di tutti gli spettatori: io reco gioia e grande giovamento su questa terra che è la tua casa, da questo cielo che perennemente veglierà su di te che sei l'umanità intera.Un nuovo ciclo si apre e un giorno anch'esso si chiuderà, continuando l'ordine dei millenni, e per sempre come la malattia che mi affliggeva è stata curata cosi anche sarà per ogni cambiamento che ad una prima vista sembra insormontabile.E tu umanità, che hai in te la tenacia del pochefanatico e il candore della pupa, riconosci le gioie e i dolori, le opere e i giorni, le feste e le fiere, gli istanti e l'avvicendarsi delle ere...
FINE

mercoledì, novembre 22, 2006

La pupa e il pochefanatico

II stasimo:


coro(guadagnando il centro della scena): e dunque si allontanano verso il fiume? e noi?che dovrebbe fare il coro?dove dovrebbe volgersi questo sottovalutato occhio dello spettatore? verso il fiume, verso le pinete, verso le bacche degli ascosi ginepri verso i rugiadosi vigneti? o forse dovrebbe scrutare ancora nella casa?deve il coro seguire la vicenda di come Plottigatt si lasci intortare da un Paflagone smaliziato e certamente non divino?o deve interessarsi del presente esterno alla vicenda teatralmente impressa sulle polverose quinte? Quanto ancora il popoloso coro dovrà aspettare un altro autore che Manzonianamente prenda le sue difese?How long must we sing this song?Di a da in con su per tra fra gli oppressi ci sentiamo, anche senza avere le auliche treccie sparse sul numeroso petto.Povero coro, e povero colui che non compiange la sua costretta attenzione agli eventi dentro e fuori alla scena, quà e là dal palco alla platea, sfidando le leggi di spazio e tempo che queste forme di conoscenza si lasciano si' domare,ma a un prezzo, quello di esasperare il coro, che prova fatica nel correre e nel semplificare concetti già esasperati dallo stesso scorrere degli eventi!Oggi,qui, il coro di quest'opera sciopera, e si dedica il breve momento dello staismo. A voi il lavoro di concetto, a voi capire!A voi il correre tra i campi e tra le menti, a voi fatica!
Il coro da questo punto in poi fa quello che vuole.Quando l'imbarazzo raggiunge il limite, si chiude il sipario e ci si prepara per continuare l'opera come meglio si può.

mercoledì, novembre 08, 2006

La pupa e il pochefanatico

II episodio:

entra la pupa carica di stoviglie

pupa: ma come mai nessuno si prodiga nell'elogio di coloro che vivono la totalità delle feste?
con tutto quello spreco di giambi, di ditirambi, di distici elegiaci, di endecasillabi sciolti, di esametri aulici è mai possibile che nella narrazione di un convito non si faccia mai riferimento a come vengono pultie le stoviglie, da chi vengono lucidate le posate? Dev'essere il lettore a riempire con la propria quotidianità le scene che non vengono descritte?Dobbiamo proprio immaginarci Trimalcione che chiama la madre in pena per la tovaglia sporca di caco?E degli avanzi non parla nessuno?Le trasposizioni cinematografiche dell'opera di Walter Scott ci hanno abituato male...esse farebbero supporre che la maggior parte delle vivande non consumate si adagi allegramente per terra di sua spontanea volontà...e non mi si venga a dire che in un pasto ben gestito non avanzi niente e nulla sia da lavare o rassettare: anche con le briciole avanzate dal vecchio di Corico qualche formica sarà stata certamente sfamata!Per concludere devo dire che per nulla al mondo un intenditore si lascierebbe scappare il momento in cui le pietanze avanzate stazionano sulla tavola in attesa di essere rimosse dai vassoi da lavare ed adagiate nel frigo: spesso la cucina è più frequentata dai golosi dopo la cena vera e propria!
il viandante: sagge parole...io stesso sono venuto qua attirato dalle prelibatezze che non ho avuto il piacere di gustare riscoprendole nei toni più freddi...
la pupa: voi certo siete un intenditore del convito...servitevi pure cortese signore...chi lavora non disdegna mai un pò di compagnia...
il viandante: e spero non disdegni neanche un pò di aiuto...sareste estremamente gentile se poteste passarmi quella spugna...
dalla porta entra una congrega di ruffiani amici e meno amici del padrone di casa, tuttavia non direttamente invitati al convito, capitanata da Caltron
Carlton: ehi ehi! willy aveva ragione!qui c'è da mangiare per tutti!
sergente hartman: speriamo ci sia il pollo fritto e il cocomero!
il bolscevico mutante: seeeeeee! pane!
taras bul'ba: PANE!
gaara del deserto: dovete crepare tutti
il ciccione del dungeon dell'androide: festa!
pancho villa: VIVA!
Carlton: piano piano! non spingete!
battiato: A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata, a Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie
la pupa: qui ormai c'è troppa cagnara, a proposito d'uva signor viandante, credo sia megli spostarci al fiume vicino al vigneto per lavare gli ultimi piatti...che ne pensa?
il viandante: un vigneto di uva VERA?
la pupa: esattamente...quei vigneti sono il fiore all'occhiello di padron Plottigat, quella non è l'uva robot che abbiamo bevuto e mangiato a pranzo, quella è uva vera! ma ci è proibito prenderne...egli solo si riserva questo lusso...
il viandante: allora è stato davvero il fato a condurmi qua! e tu pupa, cerca di fare altrettanto, ti prego, portami a questo vigneto!

la pupa e il viandante escono di scena.si chiude il sipario

sabato, ottobre 28, 2006

Grim Tunisia Fandango

ah una gita in mare...quale miglior pretesto per riprendere a scrivere e superare quel maledetto blocco dello scrittore..la nave ci aspetta...entreremo nel suo ventre caldo ed accogliente e sarà come vivere una maternità...vestiti larghi e passeggini doppi nel caso fossero due...e un corano nel cassetto nel caso il padre fosse yusuf,quel tunisino che ho conosciuto l'altro giorno...si il 31 notte precisamente...dopo essere uscito di casa il 27 e aver trovato grande davanti al mio cancello seduto ad aspettare e prima di tornare in patria il 3...zacinto quanto ci mancherai quando saremo via...iPiroga tu sei la nostra zacinto...baro irreprensibile prendete le vostre sacche e salpiamo....vedrete sarà bello,sarà come volare.E poi saremo li,insieme a manny calavera ed alle sue corse di gatti...(NDR non ci fosse stato marcomarino adesso saremmo ancora li a scervellarci)...non un sottomarino nè un davidemarino ma una nave...UNA NAVE.
Gradite un po' di pane dei morti?...

venerdì, ottobre 27, 2006

Domani, giorno della partenza. Dopodomani, sbarco in Tunisia sotto il tiro delle resistenze naziste tirncerate sulla spiaggia; e siamo ormai a lunedì trenta, solo i vigliacchi, i valorosi saranno morti; lunedì trenta: sole che spacca le pietre. Poi il trent'uno, il deserto. Il primo novembre: dimore di trogloditi, niente di nuovo. Due novembre, giorno nero, imbarco e grande fuga, il tre, ritorno; ritorno col pensiero: domani interrogazione di fisica.

La pupa e il pochefanatico


I stasimo:

il coro si trova nel centro della scena, coreografia quanto basta, possibilmente a tempo.

coro(cantando e ballando): In una casetta
laggiù nel bosco nero
c'era un cowboy che si chiamava
Piero.
E la sua cavalla
brucava nella stalla
mentre lui beveva allegramente
il tè.
Ma il cowboy Arturo
pian pian scavalca il muro
e la sua cavalla gli rubò
oibò.
Ma l'indiano bello
col chiodo nel cervello
la cavalla sua gli riportò
oibò.

primo coreuta: che disastro questo pasto per la povera pupa...
coro:...e per il povero pochefanatico!
primo coreuta: pensate che li ha fatti lavorare come uriali, anni di fatiche,botte...
coro: ...e a risiko peschi casomai gli Urali...
primo coreuta: Paflagone non ha fatto altro che lamentarsi da gran scassaballe qual'è...
secondo coreuta: ma Plottigatt ormai si è convinto che sia lui l'uomo della profezia!
coro: ma come?non può certo essere quel borioso, quel re della mugugna e del turpiloquio!
primo coreuta: non siamo certo noi a tirare le fila del destino...
secondo coreuta: ...solo il Fato potrà dire chi è veramente chi!
primo coreuta: dunque attendiamo con pazienza il prossimo episodio e nascondiamoci, che già vedo arrivare dalla sala la pupa carica degli avanzi del lauto pasto!

mercoledì, ottobre 25, 2006

Notte prima dell'interrogazione d'arte, per non morire, certo, qualcuno te lo sei portato via. Notte attaccato alle fotocopie degli appunti di qualcun altro, e di qualcun altro pure le fotocopie, tutto a manifestare con quanto interesse e dedizione ti dedichi agli studi; ma ora, pentito, attaccato agli appunti come ad un biberon di un altro bambino, o, se preferisci, ad un capezzolo di bambola gonfiabile, leggi di Caravaggio e dimentica presto cosa ti stai perdendo.
Ohi lasso
Per lo meno registratemelo, parlatemi di lui, sento che è in onda.

martedì, ottobre 24, 2006

Lunga e diritta la cementata strada, dietro Garibaldi e davanti solo il sole di domani, ora il buio, la notte, il vento, il profumo del sale, lo scirocco, il libeccio e il sudore. Venti in poppa, a favore, contro, di città in città, correndo. Il fabbro, l' orefice, il plasmatore di metalli, servo del nobile Efesto -le cui fucine sono nel cuore dell'Etna- e io; perchè se corriamo domani non ci può cuzzare di fisica. E intanto un peretta ci supera in macchina: ascolta i the Ark; è unico.

7 piccoli indiani

aspettando l'ispirazione per comporre il primo stasimo de "la pupa e il pochefanatico" penso a sette piccoli indiani, sette forme indeterminate che i limiti possono assumere, sette indianini che non riescono a salire su una twingo: due davanti e due dietro?e gli altri tre allora? uno a casa a studiare e gli ultimi due a correre al prolungamento.
Di quelli sulla macchina non cè da preoccuparsi visto che chi guida ha la patente, ma non si fa neanche tempo a girarsi che quei due che dovevano correre lungo la notturna riva si sono sdraiati e fanno poco seriamente serie di flessioni con la marmorea statua del Garibaldi sulla schiena, e se si prova a redarguirli rispondono con stizza che il condottiero non è rivolto verso Nizza, ma verso i corridori che popolano i giardini circostanti col tipico sguardo perentorio di chi dice: "prendimi sulle spalle e dacci dentro con le flessioni".Rimane quindi un solo piccolo indiano di cui parlare, uno solo dei sette nati e cresciuti in questa storia che è poco più che una cesura.Un piccolo indiano.Un piccolo indiano che, come dicevamo prima, sarebbe dovuto rimanere a casa, a studiare.Un piccolo indiano che invece non sta studiando.Un piccolo indiano che non studia perchè gli manca la materia prima, il carburante con cui nutrire i suoi gangli celebrali a forma di tomahawk.Un piccolo indiano che non studia perchè gli manca l'uva. O natura noverca che ci privi del frutto supremo nel momento in cui ne abbiamo più bisogno!Ma...ma cè un "ma": ma fortuna che, finita la stagione dell'uva arriva la dolce stagione del caco...e tutto rifiorisce...

domenica, ottobre 22, 2006

Quella sensazione che ti coglie dopo una sana e inutile giornata passata a far nulla,
un allegro serpente che fa capolino dai libri scolastici che ti eri riproposto di studiare con impegno e concentrazione- avevi anche pensato di spegnere il telefonino, stolto-e che ora sfogli con errabonda e perversa frustrazione, con vuoto e ipocrita pentimento, tensione, paura e criptici giuochi di prestigio della mente. E ancora ti perdi. E dimentichi la tensione. E poi domani, si vedrà.

giovedì, ottobre 19, 2006

A ME NON MI

occultamento di cadavere di pessimo gusto completato

mercoledì, ottobre 18, 2006

La pupa e il pochefanatico

I episodio:

Plottigatt si trova nel centro della scena, davanti alla grande tavola imbandita.La pupa e il pochefanatico lo affiancano.Gli invitati entrano e si siedono a tavola alla chiamata di Plottigatt.

Plottigatt: Ecco allestito il magnifico convito, ed ecco sopraggiungere i magnifici ospiti: Matteo Pitone, Frank Carpa, Electrabuzz, Manlio Scopigno, Kirby, Jack Kirby, i Genesis, la cuoca nera di Tom&Jerry, Blanka, Jessika Rabbit, Henry Fonda, Cleopatra, Bonagiunta Orbicciani, Margherita Hack, Gabbo, Edwige Fenech, Medea, Lucignolo, Mike Bongiorno, R2D2, Freud, tutto l'allegro girone dei ladri, Barbie, l'imperatore Kuzco, Rita Hayworth, Evan Treborn, le gemelle Olsen, Kevin Lomax, e infine: Audrey Hepburn...spero di avervi ricordati tutti e, se per caso non l'avessi fatto mi appello alla permissività della finzione scenica.Ma permettetemi adesso, cari amici e amiche, di presentarvi due ospiti d'onore:
i due viandanti entrano riccamente vestiti, entrambi portano scimitarre alla cintola e bianche maschere veneziane (tipo quella della scatola di "Inkognito").
la pupa: ecco a voi messer Paflagone
Paflagone fa un passo avanti ed un pomposo inchino.
Paflagone: Sappiate, o cortesi ospiti, che quando ci troviamo davanti io e la cocaina, è lei che si eccita.
Coro: questo Paflagone sembra proprio un pallone gonfiato ed uno sbruffone; di certo l'autore cela sotto la sua maschera qualche personaggio politico altrettanto biasimabile.
il pochefanatico: ed ecco l'altro eccellente ospite: messer...
il viandante: non disperate a ricordar il mio nome eccellente pochefanatico, poichè non l'ho mai rivelato in questa casa e non intendo rivelarlo ora, prego dunque il padrone di casa di...
Paflagone: ora basta dire cazzate razza di turpiloquio umano, se temi di non mangiare qualche misero boccone, ricorda che sei culattone e raccomandato ed avrai dunque di certo un posto a tavola anche tu, non dispererare!
il viandante: ma io, veramente...
Paflagone: "ma tu..veramente" fatti tuoi: adesso si pensa solo a mangiare! avanti Mike, passami il salame che, proprio come te, ovunque venga affettato, ha sempre lo stesso sapore.
Plottigatt: Vedo il convito infiammarsi senza che non sia stato neanche assaporato il caldo vino delle coppe, avanti pochefanatico, inventati qualcosa per smorzare l'atmosfera.
il pochefanatico: Prego lorsignori un attimo della vostra attenzione per proporvi un giuoco d'intrattenimento che allieti il nostro desco: ora io dirò una frase, e voi dovrete, a giro, dirne un'altra che vi sia ispirata dalla mia, e cosi via...è solo un simpatico gioco di associazione libera...
Paflagone: una simpatica cazzata vorrai dire, idiota!
il pochefanatico: ...e dunque inizio: "i ciclisti sono stronzi!"
Manlio Scopigno: "a Gigi Riva il piede destro serve solo a salire sul tram"
Cleopatra: "tu quoque Brute"
Kevin Lomax: "Ladies and gentlemen of the jury, I know you've spent all morning listening to Mr. Broygo talk; I know you're hungry; what I need to tell you won't take very long at all."
Plottigatt: idiota di un pochefanatico, non hai spiegato bene il tutto e di conseguenza il gioco non riesce! lascia stare questo schifo e fai entrare i mimi!

entrano i mimi e si chiude il sipario.

Che notte quella notte

Ancora in marcia.
Al di là della Valle,fuori dal nostro territorio,ci volevamo mettere alla prova senza la nostra gente vicina.
E allora via verso IL Santuario.
Un sabato da giovedi di paura,un sabato teso,come i cross all'inglese.
La frescura della notte e l'aroma di kebab appena sfornato e divorato dallo zio.
Neanche uno sguardo a quella tenera insalata condita di salsa bianca.
Bianca come la faccia di Gatto.
Oltre il Cadibona c'è brutta gente.Ora si,lo sappiamo.
Cassonetti sorvegliati da cani e case in costante trasloco.So che non ci crederete,ma questo è quello che c'è al di la del passo.
Molto meglio a casa,nella Valle,con la nebbia.
Molto meglio(...)

Tratto da Cronache della Valle Bormida

martedì, ottobre 17, 2006

Sollazzandomi in letture impegnate quali Topolino, Playboy e il Rombo di Gunter Grass sono incorso, fondendo insieme intuizioni ricevute dalle varie opere, in un inquietante scoperta: la paura ancestrale maschile, la cosa che potrebbe porre fine per sempre al progresso, al futuro, alla superiorità sociale dell'uomo sulla donna.
L'inizio della fine.
Mi sono interrogato molto se pubblicare questo documento, che, se scivolasse in mani lesbiche, animate dal turpe spirito femminista, potrebbe rivelarsi una vera arma

più potente della pompa atomica,
più fatale del destino,
la paura ancestrale che porterà alla rovina
l'uomo di poche parole, di tante e di successo
e l'ambizioso e l'umile,
e il timoroso e l'arrogante.
CAROTE!
e la paura si forte, il popolo femminile morde
CAROTE!
denti da leonesse,
parvenze di fate, menti da medea
CAROTE!
Mosca, Roma, Liverpool e Berlino
e Palermo, e Nuova Yorka
e i cinque continenti e i sette mari
e le selve oscure e le calde sabbiose distese

rieccheggiano di un croc!
e l'intero universo maschile si unisce in un grido
il potere alle donne

venerdì, ottobre 13, 2006

La pupa e il pochefanatico


parodo:

dalla platea entra in ordine sparso e con estrema circospezione il coro, composto dai paesani curiosi.

coro:
Oh dei, quanto in fretta possono cambiare i modi e i capricci umani! Il vecchio ed avido Plottigatt ammette nella villa due straccioni in piena notte e noi ci sorprendiamo ancora che i delfini non nuotino tra le nuvole e i leoni non ruggiscano tra i flutti!
primo coreuta: Dopo questi avvenimenti ogni cosa sembra possibile!Di certo il vecchio trama qualcosa a nostra insaputa...
coro: Certamente!
primo coreuta: ...voci sicure sostengono che egli stesse aspettando da gran tempo il compimento di un oracolo...
coro: Un oracolo?
secondo coreuta: Ma certo! Io stesso fui sacerdote di Apollo in quel periodo e come fosse ieri ricordo il rovinoso vaticinio!
coro: rovinoso?Avanti vecchio, parla!
secondo coreuta: La lingua tiene a freno sicuro ciò che giurai sulla squadra del cuore.
primo coreuta: La squadra di cui parli ormai è in rovina e declassata! Avanti gobbetto, rivela il vaticinio!
secondo coreuta: Avete ragione, ma nel dubbio parlando permettetemi di fare le corna e di toccar ferro: "Attendi, o Plottigatt, l'arrivo di un dio decaduto sotto mentite spoglie.Il suo potere è ancora grande e reca giovamento alla casa: propizia è perseveranza."
coro:Questo diceva?
secondo coreuta: Questo.
coro: Allora cè poco da dire, conosciuto l'oracolo non ci resta altro che aspettare e vedere l'evolversi degli eventi.

il coro indietreggia e si ripara in un angolo della scena in attesa dei protagonisti.

giovedì, ottobre 12, 2006

Forever Young?

Mentre ero dal salumiere che sceglievo quale prosciutto farmi affettare mi venne un imbarazzante prurito al cervello,un pensiero.
C'è qualche tale che sostiene che la vita di un uomo sia suddivisa in rigorosi cicli di sette anni ciascuno...qualche altro che dipinge la notte a cavallo fra la pubertà e l'età adulta come la notte dei tempi...Wanna Marchi sosteneva invece che un suo favoloso unguento potesse donarti la possiblità di rivivere quegli anni(e invece ti ritrovavi a Brasilia vestito come il mago Donascimiento.)Streghe a cavallo di scope entrano nelle case degli ormai prossimi diciottenni a sfogliargli la vita come un album dei ricordi...streghe a cavallo di dizionari sono invece pronte a forarti il sederone la mattina seguente,IL sederone di fuma.
Ed è cosi che,ormai tornato a casa con della bresaola e già coricato da tempo,nel sonno mi appare lei,la cicogna:ed io sono li,quel fagottino,che crescerà a pane e Dottor House.
Cosa dici Wanna?Se rivoglio la mia giovinezza?No,grazie.
Gli anni più belli sono fatti cosi,come una cassetta vista tutta con l'avanti veloce e poi di nuovo a velocità normale,vuol dire rovinarli,voglio vedere il film dal punto in cui sono arrivato.
Precisamente da quella notte,quella notte di cui parlavano quei tali.
Nessun rewind poeta....ormai è tardi Vasco?
No,avanti cosi.Senza parole,senza pagare,un gran bel film.
...e son 18...
Sono una cosa deplorevole: rido, solo, pensando alle sporcaccionate che scrivo sulla chat di mtv mentre mi alleno a tenere tre pennelli fra le dita dei piedi. Sono una cosa deplorevole e la mia tastiera lo sa. Lei lo sa. Lei sa quello che voglio. Lei è troia. Io me la ricordo, la troia. In una mano aveva il coltello e nell'altra una cosa che poteva essere un'ala di pollo come un petto, con qualche patatina fritta di contorno. I pestelli della guerra continuavano a travagliare l'umanità come un parto gemellare. E io avevo paura ma ero troppo povero anche per amarti. E tutto era così avariato che avrei preferito essere guercio da un occhio per non vedere. Allora mi sono dato alla pazza fuga
e tu, ingiuriami se vuoi
maschione

La pupa e il pochefanatico


prologo:

si apre il sipario; entrano in scena la pupa e il pochefanatico reggendosi l'un l'altra.

il pochefanatico: Volesse il cielo che io e la pupa non fossimo mai stati estratti dal gioco che ci tenne nel suo grembo e nel cuore di coloro che, avendovi giocato con passione, sono adesso cresciuti e maturati con precetti saldi e sani. Estratti e poi venduti al mercato schiavile dei personaggi non giocanti a quello spilorcio di padron Plottigatt...
la pupa: Volesse il cielo!
il pochefanatico: Siamo costantemente stanchi e fuori forma e ci sentiamo sperduti come Alvaro Vitali nel ruolo di Benedetto Croce!
la pupa:Sperduti come Neil Amstrong senza la sua tromba!
il pochefanatico: Per esempio questa notte hanno bussato due viandanti ed il padrone, che solitamente è un avaro ed uno spilorcio, ci ha costretti ad allestire le stanze per gli ospiti ed un lauto banchetto per i due affamati!
la pupa:In piena notte!
il pochefanatico:Abbiamo appena finito di pulire le ultime stoviglie che si è già fatta l'alba...abbiamo ancora un quarto d'ora prima che inizi la nostra giornata lavorativa...
la pupa: tanto varrebbe dormire in piedi!
il pochefanatico: ed è cosi che faremo: buonanotte!

si chiude il sipario

mercoledì, ottobre 11, 2006

Ti devi ripostare; e io mi riposto.
Ma se come per incanto mi venisse un'ispirazione slegata dal conflitto d'interessi alveolare sarei certamente più felice e più fecondo(come una grassa nutrice finlandese appassionata di sudoku) e potrei gridare, finalmente: valvole, un giorno io dirò le vostre nascite latenti!

esistono momenti in cui vorrei parlare francese con te, ragazza dai capelli color del dolore, offrirti qualcosa di raffinato per sedurti e infine ragguingere la gioia pensando di averti vergognosamente illusa, ci sono momenti in cui vorrei sentire un messicano pronunciare la parola metafisica mentre barbaramente allestisce una parca mensa per me, momenti in cui cerco con frasi pretestuose di sapere chi sono, se è vero che sono Giuliano l'Apostata o un barman del lago maggiore, o magari tutte due le cose, se è vero che quando nuoto non respiro, se quando stanco esco dall'acqua ululo o mi chiedo: ma dove sono finite le stelle?

domenica, ottobre 08, 2006

Fredda la notte nella Valle

Nel buio della notte una luce.Li avevamo trovati.
Ma nel momento in cui avremmo dovuto soltanto lasciarci andare vinti dalla stanchezza e dal dolore provocato dal gonfiore spropositato della nostra vescica il nostro pensiero rifuggiva e tornava indietro.
Avevamo sfidato le leggi della natura decidendo a notte ormai consumata di inoltrarci lassù,nella Valle.E quelle dello stato,avendo messo mano al volante inebriati dal dolce nettare della Grotta Marinara.I gendarmi,con i pennacchi con i pennacchi,non ci avrebbero lasciato proseguire la nostra corsa verso la Valle,ah quanto è dolce la mia Valle.Con i pennacchi e con le armi.
Ma nè loro nè la nebbia ci avevano fermati.Avevamo trovato gli altri.
Pelliccione con la torcia ci accoglieva festoso.
Una volta dentro,solo un bel fuoco,una coperta,un Fernet Branca,nient altro(...)

Tratto da Cronache della Valle Bormida

martedì, ottobre 03, 2006

una rotonda sul male

Prefazione: A volta capita che, come magicamente estratto dal cilintro di un improvvisato mago di coorte, il post più atteso della stagione si accasci sfinito per le numerose corretture inferte al suo testo sulla porta di casa, maturo, pronto per essere postato.E' questo il caso di "una rotonda sul male", uno scritto serio, ma non solo: è anche uno scritto che offende il buongusto, uno scritto cervellotico:se per esempio lui volesse deludermi nel fallimento sarebbe contento.

L'immensa distesa del male: la lunga distesa delle azioni dispettose e delle carte dei pochemon imprestate e mai restituite.Su questa titanica massa informe fatta di sgambetti, frecciate e poltrone rubate solo perchè uno andava a Roma (a fare cosa poi non si è mai capito) torreggia sola ed autonoma, alta sopra la distesa maligna, un rotonda.Una rotonda sul male.Tutto fila liscio sulla rotonda, dove in fondo stiamo tutti, come piccoli ballerini di liscio, superiori nei confronti di quel male che intanto si agita turbo e lento sotto di noi.Ma a volte stare semplicemente SUL male non basta.Ed è tristissimo pensare che hai partorito questa riflessione solo dopo essere stato avvicinato ai bordi della rotonda da un certo Marzullo ed investito dalle sue richieste insistenti sei stato costretto a farti una domanda e a darti una risposta.Dopo aver scartato la domanda che prevedeva come risposta "la pioggia di Parigi che non bagna" ti sei chiesto: "Basta davvero restare su una rotonda SUL male?" e a mezzanotte e dintorni ti sei risposto cosi: "No, ora prenderò le persone e le cose a me care, e le porterò insieme a me verso qualcosa, qualcosa di diverso." Ma destatoti dal tuo pensare ti sei subito accorto che le cose e le persone a te care già ti precedevano, e toccava a te raggiungerle, per giungere finalmente a qualcosa di diverso, magari addirittura ad una rotonda sotto al bene.

lunedì, ottobre 02, 2006

Blu Notte

Noel.E sembra anche joyeux.La madre imbastisce la grande tavola,prima la spessa tovaglia rossa,poi le posate i piatti i bicchieri,il moscato,i crostini con il salmone,i sottaceti,le leccornie di qualche zia lontana che viene invitata solo per queste,il panettone salato,quello dolce,i cappelletti in brodo,rigorosamente anche se fan schifo,il cappone,il capitone,il fritto misto alla piemontese,i parenti sardi che si incacchiano,ahhhhhhhh.I pargoli giocano chiassosi,ma è quel chiasso festoso,che allieta e di cui sentiresti la mancanza se non ci fosse.Il padre butta la legna nel camino per far fuoco...ma è giunta l'ora di prendere posto,tutti a tavola!Come tradizione un'estremità rimane vuota,tutti ai lati i bimbi le nonne gli zii,il padre,la madre.E poi a capotavola c'è lui.Sontuoso.Vestito da Papà Natale,come ogni anno.Giù il berretto,come luccica accipicchia!A capotavola c'è lui,ad allietare i loro Natali somministrando i suoi canditi filosofici e mangiandosi l'uvetta(di cui è ghiotto),c'è IL GIUSE. ...oh pino come sarebbe bello...

venerdì, settembre 29, 2006

The Sims iPiroga

Ci sono momenti nella vita di un uomo che vanno vissuti intensamente.Certi treni non passano due volte.Questo è uno di quelli.Salgo.Quando hai tre anni devi imparare a parlare per poter reclamare il tuo cibo.Poi dai cinque ai tredici conta solo giocare bene a pallone.A quindici scopri lei:internet.E a quel punto cominci a pensare.Pensi pensi pensi pensi.Fino ad un giorno quando ormai ne hai diciassette.E apri un blog coi tuoi due amici.La tua vita si biforca.Quella reale e quella dentro lo schermo del tuo computer.O forse dietro.In entrambe succedono un mucchio di cose,tu provi a restare concentrato ed a non mischiare le cose,ma è inevitabile non puoi farcela.Quando in una le cose vanno storte ti rallegri con l'altra,finendo per dimenticare qual è delle due quella reale.Qui dentro sono decisamente a buon punto.Ho finalmente capito che l'amicizia non è tutto nella vita.Baro,Irreprensibile mi sono fidanzato.Ho trovato la mia principessa.Sarò il tuo guru dell'amore principessa.Andremo dall' ottico insieme principessina,faremo la spesa insieme,mi potrai finalmente guardare,poichè ti piace tanto a quanto pare.Questo è uno di quei momenti della vita di un uomo che sanno di badedas,ho la fidanzatina.Cercavo il mio lieto fine da troppo tempo.Salgo su questo treno.Uno dei tre caballeros sta per crearsi una famiglia fantastica,amici baro e irreprensibile volete farmi da testimoni?Io mi sposo.E anzi vi dirò di più,principessa lo so che forse sto correndo un po' troppo ma sento che sei quella giusta,....facciamo un bambino?.........cosi scopro chi cazzo sei,sempre che tu non voglia copulare con addosso un passamontagna.
eternamente tuo Rodrizio

giovedì, settembre 28, 2006

ALTRIMENTI


la copertina di "Altrimenti", disco d'esordio de I Tre Caballeros. ( olio su tela, 2006, Baro featuring Paul Gauguin)


"Altrimenti" è un sogno che i tre caballeros hanno cullato per molto tempo senza potergli mai dare l'importanza che meritava. Oggi finalmente trova spazio per le sue tre tracce nell'olimpo della musica aulica, rinfrescando il panorama della cover, spaziando dalla prosa al metro techno, dal manzanarre al reno, dall'initima riflessione alla scena pubblica del foro, in un connubio di diritti violati ed infervorato spirito combattivo.Risulta difficilissimo catalogare il genere di questa musica che sposa il molto e il poco sacro con il molto e poco profano sfuggendo ad ogni tentativo di carpirne l'essenza. Rimane poco da dire, se non ascoltare questi capolavori della musica contemporanea nell'impeccabile stile del maestro Irreprensibile.

sgarbi_tiesto;;
sgarbi_tiesto;;.mp...
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irriverente e malandrino: uno scorcio del mondo d'oggi fatto di parole prese a caso

Riddle dichiarazione
Riddle dichiarazio...
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nubi di ieri sul domani posticipato: un monito all'irequietezza italiana?

La Divina
La Divina.mp3
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crepuscolare,barbarico,annoiato: quanto possono fare male gli anni del liceo?
finalmente tu, mefistofelico pc, il mio volto si rispecchia nel tuo bello schermo piatto, così bello che quasi ne guadagno anch'io, e sorridi con quella boccuccia a forma di barra spaziatrice, sorridi e mi chiedi come va, perchè ti ho trascurato;
io invece annuncio l'imminente avvento di altrimenti, il nuovo cd firmato iPiroga, e godo

martedì, settembre 19, 2006

Leziosa lezione sul fato, senza alcun dubbio falsa ma quanto mai utile

Tu sei li', steso sul comodo lettino del dentista, colla bocca semiaperta, come una venere di Urbino; tu, patetica visione. Lei è carina come sempre, di una bellezza un po' dimessa, crepuscolare: capelli legati, camicino azzurro e poi quei guantini in lattice. Il lattice: il materiale degli eroi del mito. Tu la desideri eroicamente, vuoi agire, tu sei Ettore, il sole brilla nella lampada dello studio, tu sei destinato ad essere sconfitto, lo sai, ma non senti, tu senti quei guanti di velluto, tu sei un Cesare, sei un antico romano, sei un gladiatore,
e il gladio punta il soffitto
non resisti, la baci, ti bacia, vi baciate, siete
Adrenalina pura
in siringa
la chiamano anestesia locale
non senti più niente dicono
e non a torto
tutto si trasforma in una grottesca commedia degli equivoci.
Eri destinato ad essere sconfitto, il destino non cambia, cambiano i modi in cui si manifesta. Tu mi hai baciato, io non ho sentito niente.
Ma orsù, andiamo ad interrogare l'oracolo per sapere quando ci rivedremo.

domenica, settembre 17, 2006

Camillo Peppone e Rodrizio

Questa volta nessuno avrebbe potuto fargli una smorfia quando in chiesa faceva la comunione,nessuno avrebbe riso o trattenuto il respiro,nessuno gli avrebbe detto che sapore ha l'ostia.."tu che la prendi perchè hai fame",era a posto,pulito.Non lo faceva dalla cresima,confessarsi..che schifo..roba da credenti.E invece quell'invito a redimersi che aveva letto su uno di quei blog fatti apposta per la gente che non sa cosa fare della propria vita lo aveva illuminato..doveva confessarsi..era giunta l'ora.
Cari iPrigoga,siete ufficialmente invitati a farvi un esamino di coscienza.
Suor Antonietta

"Confessati cosi"gli diceva un suo amico con cui aveva ripreso a sentirsi dopo un distacco radicale.E lui era li.In quella chiesupola.Che oggi per la prima volta gli sembrava bella.
Nessuna risatina,mai più.

"LO GIURO IO COI SABATI EROTICI HO CHIUSO,DON CREDE CHE LASSù MI POTRANNO MAI PERDONARE?"

Maledetta farfallina che mi aveva indotto in tentazione..stavo per trasformare l' iPiroga in un sexy shop..ma ora basta,ho ritrovato la retta via...grazie Suor Antonietta

Fatti non foste a viver come bruchi

La mutanda sussurrava stanca, merda mi hai sporcata.
Si era alle solite, un'uggiosa smerdata di settembre, il caminetto che bruciava legna bagnata e faceva fumo,
tutta bagnata. Il tedio la faceva da tiranno e lei, manco a dirlo, si lasciava fare. A chi si annoiava consigliavamo i lavandini e loro si aprivano
e noi li chiudevamo, ma loro si riaprivano e non riuscivamo più a chiuderli. Pazienza.
In lontananza un ignorante gridava, uomi non foste per viver come bruti, e quel che è peggio, nessuno l'ha sentito.

sabato, settembre 16, 2006

SABATO EROTICO
-dai libero sfogo alla tua voglia repressa di leggere un sano racconto eros...-
UN' ESCLUSIVA iPiroga

CAMERA CON BUCHI (grazie di tutto farfallina..ovvero l'autrice di questi prelibati racconti che pubblicherò di settimana in settimana:l'ipiroga si tinge di rosso)



Sofia era stata invitata a partecipare alla festa che si sarebbe tenuta nel castello. Si considerava una habitué della casa, una merce prelibata, di quelle molto appetite dagli ospiti che prendevano parte alle orgette allestite fra le mura del maniero. Ancora una volta Giorgio l'avrebbe data in pasto ai suoi commensali. Sofia ne era consapevole, ma anche stavolta non si sarebbe sottratta al compito assegnatole dal padrone di casa, pronta a soddisfare ogni fantasioso desiderio degli ospiti della casa.
Una fitta pioggia cadeva sulla città dal primo mattino. Le strade erano costellate di pozzanghere. Le autovetture procedevano con lentezza nel traffico convulso della città. Sofia stava percorrendo la tangenziale ovest alla guida della sua Bmw. L'avrebbe abbandonata da lì a poco per imboccare la statale n° 62, proseguendo la corsa in direzione delle colline.Le spazzole del tergicristallo asportavano con difficoltà le gocce di pioggia che tamburellavano sul parabrezza. L'auto avanzava a rilento nella notte buia preceduta da una lunga colonna di autotreni. In prossimità del cartello che indicava l'uscita per la Statale della Cisa Sofia rallentò la corsa e imboccò la superstrada. Fornovo distava soltanto una decina di chilometri. Al bivio per Borgotaro, girò a sinistra e imboccò la strada sterrata che conduceva al maniero di Giorgio.
L'imponente costruzione medievale era collocata su di una sporgenza rocciosa alla confluenza delle valli del Ceno e del Taro, antico baluardo a quella che un tempo era considerata una importante via di comunicazione verso la Lunigiana e il mare. Il maniero, un tempo residenza di famiglie nobili apparteneva da alcuni anni a Giorgio. L'edificio, provvisto di fortificazioni, era dotato di una cinta muraria con garitte di vedetta e numerosi camminamenti sui bastioni. Le molteplici torri merlate, dislocate attorno l'intero perimetro, conferivano al complesso un aspetto medievale.
Sofia percorse il tragitto che la separava dalla residenza guidando la vettura con prudenza, soprattutto per la presenza sul selciato di frammenti rocciosi staccatisi dalle rupi che si trovavano a ridosso della sede stradale. Dopo una interminabile serie di tornanti raggiunse il castello. Oltrepassò il barbacane che precedeva il ponte levatoio ed entrò in un'ampia corte delimitata da mura sopraelevate. Un portone di legno, posto all'estremità dello spiazzo, conduceva alle antiche scuderie e agli edifici degli armigeri. Sul lato opposto, un'ampia scalinata, illuminata con torce, conduceva al palazzo dei signori.
Sistemò l'automobile a lato dell'antico pozzo in muratura posizionato al centro del cortile. Il selciato, di ciottolato di sassi, era costellato di pozzanghere. Oltre alla sua vettura c'erano parcheggiate soltanto altre due macchine: una Ferrari Testarossa, presumibilmente di Giorgio, e una Mercedes cabriolet. Giovanni, uno dei camerieri della casa, le venne incontro portandosi appresso un grosso parapioggia.
- Buonasera signorina Sofia. Posso esserle utile con l'ombrello?
- Sì, grazie, Giovanni.

CONTINUA...

look back in hunger

Ascoltami, i compagni maturati
si muovono soltanto fra materie
dai nomi poco amati: greco latino o diritto.
Io, per me, son poche le volte che riesco a star già dritto, ma svicolo e rimbalzo fra strade che riescono agli erbosi, ben attento ad essere distratto, la testa un pò chinata sotto il peso che fu poco caro a quel figlio di Enarete, in altri tempi...figlio che non fu tanto astuto con quel masso quanto potremmo esserlo noi caballeros al posto suo: spingeremmo infatti solo di tanto in tanto, fermandoci ad ogni passo per lamentarci della fatica, oziosi, troveremmo gli svaghi meno raffinati: contarsi le unghie dei piedi, aggiornare il blog, fingere di sforzarsi a spingere quel sasso su per l'erto pendio, escogitare nuovi modi di perdere tempo, fare buchi nella sabbia.E come ultima cosa, quando inevitabilmente saremo giunti alla sommità di quel monte sofferente potremo godere, mondando su quel sasso come aviatori sul nostro velivolo, una roboante discesa nel nostro personalissimo notturno.

lunedì, settembre 11, 2006

PErchè E' veNuto ORmai il MOmento di camBiare

Elegante, raffinata
ricca di stile fra i blog. E' tempo di cambiare in meglio.
parliamone
intanto rifatevi gli occhi con la nuova proposta:

LA NUOVA
Cari iPrigoga,
siete ufficialmente invitati a farvi un esamino di coscienza.

Suor Antonietta

sabato, settembre 09, 2006

SUPER RADIO ROBOT

IMMAGINATE! più di un robot, più di una radio: SUPER RADIO ROBOT...com'è affascinante la vita

venerdì, settembre 08, 2006

ma La fica ce n'è?

"Ma di fica ce n’era?" Chiedeva il padre al figlio appena tornato dal suo primo giorno di scuola. Sì, il papà frequentava la 3 elementare dell’istituto di suore, era un così detto analfabeta di ritorno e la scuola gli stava giovando molto; da gran puttaniere che era, pareva che avesse messo la testa a posto: pareva, perché come spesso accade ai fanciulli che frequentano istituti di suore, così dunque anche ai padri, si faceva un sacco di seghe. Diciamo che era un così detto segaiolo di ritorno. Mi astengo da una riflessione profonda sul triste caso dell’uomo e mi limito ad analizzare con la presunzione tipica dello studente di terza liceo la frase da lui proferita al figlio: "ma di fica ce n'era?"

la forma grammaticale non è certo ineccepibile ma

mi blocco improvvisamente, c'è un ma
ma la frase contiene un significato che a prima vista mi era sfuggito, cioè il fatto stesso che contenesse un significato mi era sfuggito. La presunzione, brutta bestia.

La favola mostra (logos manzanomai) affinchè non vi capiti un giorno di ripensare ai vostri anni di liceo e di porvi la fatidica domanda: "ma di fica ce n'era?"
ma come si sa, c'era una volta una favola antica, da tutti ormai dimenticata...

mercoledì, settembre 06, 2006

Le cose che ci mancheranno?

Ascoltare i Beegees, colonna sonora di un tetro inverno scolastico,
Tragedy ovvero la tragedia
di alzarsi ogni mattina alle sette per vedere
una cormorano penna bianca, una pelliccia di muflone, una talpa che s'intende di lingue morte, un marito che se la intende con la talpa, mr cazzo e...
moolto bene
bravi questi ragazzi
che ne hanno sempre una per tutti, la cui efferratezza e crudeltà possono essere solo paragonata a quella di quel diavolo...

Ci attende un anno d' Inferno, all'insegna del non fare i compiti, della paura di essere interrogati, di essere esaminati...brrr...ci attende un anno d' Inferno? godiamocelo

mefistofelico vero?

29 settembre


Riparte la stagione delle cazzate
Riparte questa nostra creatura
I WANT YOU CABALLERO
Sarà un autunno ricco di post
.......foglie gialle........





La citazione a Battisti è posta a scopo unicamente formale
per donare un tono poetico a questo post
e perchè non volevo essere da meno dei miei colleghi caballeri

impressioni di settembre

tu chiamalo, se vuoi, sciovinismo.

Riparte!Ipiroga riparte!Questo train de vie di cui nessuno ha mai voluto essere informato circa gli orari ed i ritardi si rimette in pista non con la lena di chi sa di avere qualcosa di imprtante da dire, ma con la solita ingordigia e le nuove esperienze sul groppone: confusi e felici.
Perchè i tre caballeros, piuttosto di scrivere qualcosa di cui tutti sanno (o che perlomeno tutti subodorano), preferiscono scrivere di qualcosa di cui non sanno niente neanche loro.E posso vedere il futuro oltre questi post, posso vedere lontano, oltre "una rotonda sul male" o "super radio robot", post che ci saranno, forse su Ipiroga, o forse no, i post che forse saranno vostri, o forse tuoi, posso vederli, ma posso vederli solo arrivare, perchè di chi saranno non lo so, ma se faranno ridere cercheremo di farli nostri: di farli Ipiroga.Ora avanti che poi, belin, diciamo che ci manca il tempo per studiare.
So we beat on, boats against the current, godendoci l'ignoranza di non saper mai dare un perchè a quel che diciamo.

P.S: ragazzi questo post non mi piace mica tanto; semmai domani quando mi torna dalle vacanze il senso estetico lo cancello

martedì, settembre 05, 2006

c'est en septembre

siamo tornati alle origini, il buon vecchio blog non letto, declassato, umiliato, violentato (magari), il blog adolescente e sfigato che tutti prendono in giro,
il blog che solo iPiroga leggono
ma del quale iPiroga si vantano, col quale s'illudono pensando di avere silenziosi lettori.
Abbiamo conosciuto un momento di gloria; non ci è piaciuto. dai diamanti non nasce niente, dalla merda nascono i fior
e ora che siamo di nuovo nella merda finalmente possono rigermogliare questi fiori puzzolenti, i famosi fiori del mare; ricominciamo.

Les oliviers baissent les bras
Les raisins rougissent du nez
Et le sable est devenu froid
Oh blanc soleil
Maitres baigneurs et saisonniers
Retournent à leurs vrais métiers
Et les santons seront sculptés
Avant Noël

C'est en septembre
Quand les voiliers sont dévoilés
Et que la plage, tremblent sous l'ombre
D'un automne débronzé
C'est en septembre
Que l'on peut vivre pour de vrai

En été mon pays à moi
En été c'est n'importe quoi
Les caravanes le camping-gaz
Au grand soleil
La grande foire aux illusions
Les slips trop courts, les shorts trop longs
Les hollandaises et leurs melons
De cavaillon

C'est en septembre
Quand l'été remet ses souliers
Et que la plage est comme un ventre
Que personne n'a touché
C'est en septembre
Que mon pays peut respirer...

oh Becaud, che poeta
mica come noi che
belin,
settembre è tornato, l'estate è finita
la ricci e draperi rimangono uguali
la ricci e draperi rimangono uguali
...

ma verrà il tempo di dire parole...
e verra il tempo di fare all'amore...?

tutto questo è per dirvi che iPiroga sono tornati in carreggiata:
i boni, i brutti, i cattivi al ritmo del fischio elettrizzante di per un pugno di dollari sono pronti a combattere
e se avrete bisogno di noi
-noi non ci saremo

martedì, agosto 22, 2006

start wearing purple

inizialmente questo post doveva chiamarsi "Una rotonda sul male", ma poi ho cambiato idea...il fatto che da venti giorni l'Irreprensibile non posti più mi rende nervoso ed il nervosismo, si sa, porta a collegare cose meste e meschine che si preferirebbe lasciare sulla battigia del subconscio. Cosi, nel turbinio ansiolitico ho pensato ad un gioco, ed ho pensato a Strega tocca colore, ho pensato ad un colore, ed ho pensato al viola, ed invocato dal filo del mio elucubrare mi è apparso Shredder (o Shroeder che dir si voglia) e ho pensato a lui, ai suoi dubbi, al fatto che vestisse di viola, al suo essere un ninja e insieme un ammiratore sfegatato del Ludovico Van, alla sua peculiarità nell'essere un abitante del Technodromo ed ai suoi continui picche alla sorella del Linus, la Lucy, che sono tanti anni che si ascolta ore e ore di piano solo per uscire con lui...e poi sono sceso nei suoi pensieri più profondi...e travolto da una dolce melodia Rocksteady ho capito che non importa se sono nunchaku o tasti di pianoforte: l'importante è incominciare a vestirsi di viola!

mercoledì, agosto 09, 2006

maid in japan

una colf dal passato burrascoso in viaggio verso il giappone, un ispettore dell'anagrafe con la passione per la cerimonia del tè e uno spietato sicario dai capelli blu si muovono come marionette del teatro no sullo sfondo di un tramonto nipponico che tarda ad arrivare...sulle loro tracce..sulle loro tracce non cè nessuno!nessun ispettore Derrick, nessun Rex, nessun tenente Colombo, nessun Manetta e nessun Basettoni, non li seguono Starsky e Hutch nè tantomeno Magrait o l'agenzia Alfa, perchè nessuno è interessato ai loro bisticci, e le loro faccende da quattro soldi fregano ben poco agli ispettori Callaghan e Gadget...e quindi non cè karma police che li segua...non cè il Signor Gallina ad indagare sudando sette camicie...non ci sono miss Marple e Agatha christie con la loro sfiga e la loro incontinenza...dopo tutti quei giovedi di paura lo abbiamo capito anche noi: di questi criminali in cerca d'attenzione ne abbiamo abbastanza..è il tempo di tornare ai documentari di geo&geo, alla iena, al leone, a Licia Colò, e allora: che si facciano avanti!

DigitalLabs

questo baracchino se ne va in vacanza per un po'
no non sono io
è lui...
il mio compagno
il più fedele degli amici
quello che non ti da mai torto
quello che non parla
MAI
ti manca solo la parola caro vecchio bastardo pc
e ora vai un po' a farti riparare
non so per quanto non ci sentiremo amici dei caballeros
...ore giorni minuti...chi vivrà vedrà

mercoledì, agosto 02, 2006

Triplice lettera

Non sapevo come accogliervi, dal momento che non conosco ancora gli esiti del vostro viaggio, ma ho voluto provare a indovinare e sotto troverete tre possibili "previsioni" del vostro ormai terminato viaggio.
wa
salve compagneros,

1-apprendo oggi con piacere la notizia del vostro sbarco in terra italica. Le sorti della rivoluzione forse, proprio grazie al vostro atteso ritorno, potrebbero risollevarsi; i nostri peni, ormai stanchi, rendevano necessaria la venuta di ragazzi freschi e pronti, resi forti dalla dura preparazione del nostro campo d'addestramento a Rodi specializzato nell'astinenza sessuale; i miei complimenti potrebbero risultare superflui, come i peli che non siete stati in grado di sfiorare.

2-vorrei fare una premessa: essere eterodossi nell'omosessualità non ha niente a che fare con l'essere eterosessuali; forse il sole di Rodi viha abbagliato a tal punto da farvelo credere; non è questione. Io vi ammonisco dal ripetere gli atti da voi commessi in Acaia, pene l'impiccagione.


3-chiusi nel bagno afoso di un villaggio turistico, accaldati per l'eccitamento, pensando al giorno del vostro ritorno e alle raffinatezze del raffinatamente vostro irreprensibile. Pensando a quando vi dirà:
BENTORNATI AMICI

martedì, luglio 25, 2006

Mi trovo solo a fronteggiare la peggiore emergenza mai accaduta dalla nascita di iPiroga ai giorni nostri: l'assenza di due compari caballeri. Ci ho pensato, si, mi suiciderò, e senza rimpianti: morendo mi consolerò pensando che finalmente potrò incontrare John Waine, e mi farò un wiskey con lui e con il medico ubriaco, figura ricorrente in un film western; insieme malediremo gli indiani e parleremo di quel ronzino da monta del vecchio Willie...vecchio bastardo

sabato, luglio 22, 2006

Rudy

L'accecante sole e le spiagge della città pullulano di gente e di vita. Spiagge dorate, acque azzurrissime, irresistibile l'invito del dio Poseidone...
Centinaia di alberghi di tutte le categorie ma anche appartamenti privati e case chiuse vi offrono ospitalità, in qualsiasi punto della città preferiate,specialmente nei pressi di Kolymbia beach.
La valle delle farfalle(ancora meglio se visitata durante i giorni della merla)rappresenta una fra le più ghiotte alternative all'omosessualità.Ricche di spezie numerose sono le specialità della cucina greca a base di carne di montone o di agnello, guarnite con il caratteristico formaggio a pegua.Il pranzo "jévma" è vera e propria tradizione per le rodesi che accolgono i turisti con questo antico "banchetto" che nel resto d'europa è anche conosciuto come cena svedese.E da non perdere a Lardos il paradiso dell'uomo grasso:dal 23 al 30 luglio i turisti grassi sono affettuosamente invitati a correre per l'isola nudi infilzati dai nativi con dei forconi.
UN MARE DI OPPORTUNITà PER DIVERTIRSI!.....buona fortuna a noi

giovedì, luglio 20, 2006

la sedia

certo, è facile fare dei post spiritosi utilizzando le facce scasse degli amici...vero Rodrizio? io non modificherò il tuo post precedente...però: beccati questa!

UN GIOVEDI DI PAURA:NEL SEGNO DEL GIALLO
-se la vecchia ma buona Agata Christie avesse incluso fra i protagonisti due individui con queste facce da iPiroga allupati nessuno ci sarebbe salito su quel benedetto treno...ve lo dico io....arrrrrrrrrrrrr-

Assassinio sull'Orient Express

martedì, luglio 18, 2006

lunedì, luglio 17, 2006

QuEST'aNno iL TraTtO PeN CompIE TRenT'Anni

E' una splendida giornata di sole. Un tuffo, giornata ideale per un tuffo: di testa.
dolore
Un tuffo nel passato. Vedo la Maestra Eliana, là, su uno scoglio, canta come una sirena pensando alla sua Messina, non appena mi vede esclama: "diamine!", e in lontananza la maestra Pastore, che conduce il suo gregge di pecore: la Caiazzo, la pecorella smarrita
mi regali una peeecora
e Cave, e lì, nel mare, che galleggia su un banco, con la sua cartella quadrata, coi catarinfrangenti rossi, anzi solo uno, l'altro gliel'ha spaccato Annarummo, coi suoi tratti pen assortiti: i suoi pargoletti li chiama per nome, li mette in ordine di colore;
rinvengo
oggi il tratto pen compie trent'anni: come passa il tempo.
Come passa il tempo?