giovedì, aprile 19, 2007

Misdirection

Quando sei costretto ad imparare qualcosa per cui non hai alcun interesse spontaneo l'unica cosa di veramente attivo che puoi fare è creare dei collegamenti, anche (e soprattutto) forzati, verso ciò che realmente cattura la tua attenzione.è cosi che scrivo i miei temi.l'unico rimedio alla costrizione ed alla prigionia è il misdirection o direzione dell'attenzione.

Apri il libro di geografia astronomica rimpiangendo di non avere cartografia nautica in terza prova e sotto gli occhi stanchi del maturando passano indenni le galassie e gli errori di ortografia.
E allora ti perdi e tra una riga e l'altra, ti perdi nelle considerazioni che sei solito fare dopo aver letto l'ultimo avvincente capitolo di Naruto, ti perdi nei pensieri felici di un dopopranzo scandito da morsi al sapore di cioccolata.

Viriginia Woolf forse chiamerebbe tutto questo prolisso elenco uno stream of consciousness, ma per me è puro misdirection.Puro specchio per le allodole dell'attenzione.

Mentre non guardavi o non badavi l'attenzione ha continuato a leggere il metodo della parallasse, lo spettro di emissione e la reazione protone-protone, e ti ha sintetizzato i concetti più noiosi nell'unica cosa interessante che sia riuscita a cogliere e che pensa possa essere degna di nota.L'attenzione ha capito che forse il pensiero che anche le stelle abbiano un colore e che magari emettano anche suoni può veramente interessarti.

E infatti ti desti dal tuo torpore e surclassando il duro lavoro fatto dalla parte più attenta di te ti autocelebri sostenendo di aver avuto un'intuizione.Sono palle: tutto questo altro non è che una misdirection, non vuoi ammettere di aver letto l'idea brillante che hai avuto.

Però l'idea è davvero brillante, e non solo perchè si parla di stelle: la distanza distorce, distrae, e tutto quello che da vicino ha un colore una forma e un suono nell'infinità dello spazio rimane solo un punto luminoso.

E allora questa legge bizzarra non può forse applicarsi anche nel nostro mondo?Come vedremmo David Bowie a milioni anni luce di distanza se, mettendogli dei baffi finti, lo mascherassimo da Nikola Tesla?A quella distanza si vedrebbero i baffi finti?
Forse se l'unità di misura fosse l'infinito la differenza non sarebbe tanto nella forma delle cose quanto nel contenuto che ad esse attribuiamo...

E se la stella polare fosse a forma di cacca?

mercoledì, aprile 18, 2007

Rito pagano

O grande Tolomeo Soter (salvatore) salvaci dalle ire funeste del coniglio bianco
Nuvola nuvole Nuvolari
O grande Tolomeo Soter dicci la nascita latente di questi dolori
Nuvola nuvole Nuvolari
O grande Tolomeo Soter forse non siamo degni di sapere
Nuvola nuvole Nuvolari
O grande Tolomeo Soter che ci importa di sapere
Nuvola nuvole Nuvolari
O grande Tolomeo Soter solo uno spider nero ci può salvare
Nuvola nuvole Nuvolari
O grande Tolomeo Soter: via diritti verso il sole d'estate! che ormai è giunta, e in questi giorni ci ha regalato superbe giornate di sole passate a studiare
e
tieni lontane, almeno per i prossimi giorni le
Nuvola nuvole Nuvolari

martedì, aprile 17, 2007

Il gran complotto

I professori:insetti.Meschini gli insegnanti,arrapate le maestre,brizzolati i docenti.Stanno tessendo la tela da ormai moltio giorni.La tarantola bianca è stata la più brava:se state bravi vi do un aiutino.Con una mano ci fa vedere la carota con l'altra la banconota a Marino e Rusca per fare casino.
...I bambini dell'asilo...
Vestricht e Spyzziazza si erano ritrovate un compito facile.Stare zitte.Occuparsi delle loro cose,tessere la ragantela strizzando l'occhiolino agli svedesi e a quel cazzo di Canova.
...Stanno facendo casino...
Ancora meglio la Bargia.Non venire neanche fulvia pensiamo a tutto noi.
Manco il nome sapevano.
...Ci vuole un dolcino...
E poi c'erano loro:i mosconi intrappolati.Obbligati a tessere la ragnatela che avrebbe inchiappettato altri insettini.Sono io il moscone che vi fa latino?
No veramente è la Ric....shhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.
Non nominate la Mantide Religiosa bambini.
Ma chi la Torelli?mi chiesi io pensando che il giorno dopo avrei avuto filosofia scienza latino greco e matematica.Ma non era la Torelli.
E nemmeno Domenico Russo.O la Cassandra Callandrone destinata a non essere mai creduta.
Educazionefisica Italiano Arte Inglese Fisica.
...Ci vuole uno spino...

lunedì, aprile 16, 2007

Sex Willer e la ricerca della pietra filosofale

Lui è Tex Willer: alto dalla mira infallibile non fuma non bestemmia e ricorda Christian Troy della serie Nip/Tuck.
L'altro è Kit Carson: generalmente ricordato tra i pards di Tex divide questo trono con un indiano dalle dubbie abiutudini igeniche (Tiger Jack) e il figlio segaiolo di Tex (Kit Willer).
Di solito nei blog ci si sbrodola con lungaggini riguardanti le illazioni e le glorificazioni di Tex, ma parliamo dell'altro: parliamo di Kit Carson.
Kit Carson sotto sotto altro non è che un ex postino che viene considerato un donnaiolo solo perchè girando con uno che si fa chiamare Piccolo Falco e uno che si chiama Tiger proprio come i formaggini è facile sembrare dei gran fighi.
Quindi anche Kit Carson è uno sfigato eppure, a differenza della totalità degli sfigati del mondo del fumetto, non ha doti nascoste o sogni nel cassetto che possano provvedere ad una maturazione del personaggio.Per come è stato pensato, Kit Carson altri non sarà che se stesso per tutta la vita dell'albo edito Bonelli.
Ma sarà davvero cosi'?
Ovviamente no, ed ecco che vado ad esporvi le ultime, segretissime, notizie...
Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell'opera.
Come tutti sappiamo Kit Carson è chiamato Capelli d'Argento, un chiaro riferimento al suo essere "fascinosamente" brizzolato.Partendo da questo aspetto poco sviluppato del personaggio pare che la Bonelli sia intenzionata a produrre uno speciale erotico di milleottocento pagine chiamato "Sex Willer e la ricerca della pietra filosofale" in cui si spiega il vero motivo per cui Kit segue Tex attraverso l'intero west.
Si mormora inoltre che una delle prime rivelazioni sarà questa: i capelli di Carson non sono d'argento come tutti abbiamo sempre creduto bensi' di ferro a causa di una maledizione aliena.Il pard di Tex è infatti alla ricerca della pietra alchemica per ritornare all'antico splendore dei suoi capelli, un tempo cosi biondi da essere dorati.
Stringiamoci tutti quindi, e attendiamo con impazienza nuove rivelazioni su: "Sex Willer e la ricerca della pietra filosofale"!!!

venerdì, aprile 13, 2007

lunghi cortelli

Impermeabile, cappello e occhiali da sole: un investigatore privato è sempre disposto a far saltare la propria copertura pur di non rinunciare ai mores della sua nobile categoria. Caffè in macchina, occhiali da sole, fuori è notte. Sta per succedere qualcosa; la luce alla finestra è ancora accesa.

L' investigatore privato pensa come la voce narrante dei film americani.
Stava per succedere qualcosa, pensava. Fuori era notte, e lui era giunto quasi all'ultimo sorso di caffè che, pensava, da caldo stava diventando freddo. Era il momento giusto per una sigaretta, che da spenta, pensava, stava per essere accesa. Pensava alla vita, alle sigarette, al fatto che stava cominciando a piovere e che il suo fiuto da pastore bernese ne avrebbe risentito; pensava al suo maestro di yoga, alla vita snella che avrebbe tanto voluto, pensava che avrebbe voluto essere donna; pensava alla vecchia zingara che gli aveva chiesto l'elemosina e che l'aveva irrimediabilmente maledetto: troia pensava, baldracca e mentre assorto in questi pensieri desiderava che finalmente gli concedessero il porto d'armi, mentre ricambiava le maledizioni di quell'escremento, di quel parassita della società, proprio allora successe qualcosa.
Fuori era notte. La luce alla finestra. Si era spenta.
Il baffo ha spento la luce, pensò.

giovedì, aprile 12, 2007

Il libro degli iPiroga - 30(e ultima) puntata

...Merdino vide scivolargli di fianco il corpo senza vita di Cigliegina Hawkeye; Pitone continuava a strisciare, ma gli altri erano ormai sempre più vicini.
Fermò un istante lo sguardo per poterli osservare: sull'altare violato i tre superstiti erano immobili, come sospesi nel vuoto; per terra i corpi di Rodrizio e i due cyborg, Harpo e Baro.
Irreprensibile era in uno stato di semiincoscienza, quasi stesse sognando; guardava fisso, lontano, verso il deserto.
Mister Cane, di soppiatto, ogni tanto, faceva segno a Pitone di avvicinarsi, con chissà quali intenzioni. Il serpente gli aveva intimato di non scendere dal suo dorso : il bambinetto poteva ancora essere utile. Ed infine Max Carpone, gli occhi bassi, piegato su sè stesso.

Il serpente si fermò.
Merdino vide davanti a loro lo shotgun del cacciatore di taglie; lo shotgun che si era portato via l'anima di Rodrizio. Pitone non aveva braccia: con quei moncherini uno shotgun non si poteva usare facilmente. Fu allora che il bimbo comprese. Il pitoncello l'avrebbe di nuovo ipnotizzato, ma questa volta non per raggiungere un pozzo, ma per uccidere.
Per la prima volta nella sua vita Merdino giocò di anticipo, chiamò a gran voce Mr.Cane e gli urlò:
"il serpente vuole tradirti, mi ipnotizzerà per farmi usare lo shotgun e sparare. Ma non al cuoco. I proiettili saranno per te, me lo ha rivelato , l'ho sentito con queste orecchie."
Spifferare può salvarti la vita.

La reazione a quelle parole non tardò ad arrivare. Ma non fu Mr.Cane ad usare il fucile : fu L'irreprensibile. Ma con il manico, perchè i proiettili sono il male del mondo.
Mentre Mr.Cane rovinava a terra, Merdino si allontanò dal serpente, che dalla rabbia si era tutto gonfiato, fino a scoppiare: avrebbe rincorso il moccioso e lo avrebbe stritolato.
Merdino fece l'errore di sentirsi in salvo e smise di correre, fermandosi appena superato il corpo di Rodrizio: fu allora che Pitone lo agguantò. Era finita.

E invece no. Pitone si senti afferrare da dietro. Esatto. Proprio da dietro.
...



...
Era Il brasileiro.
Irreprenibile sbuffò, agitandosi sul sedile, quando notò che nemmeno in sogno riusciva davvero a liberarsi di lui.
Rodrizio afferrò il serpente con le ultime forze che gli erano rimaste in corpo e se lo cacciò tutto in gola, masticandone il più possibile.
Merdino era salvo. Ma non poteva fare più nulla per evitare che il suo salvatore morisse soffocato, invece che per la ferita sanguinolenta.
Nello stesso tempo, Carpone si rese conto che non poteva più rimanere in quel luogo : aveva svolto il suo compito ed estraendo un bottiglino di curry cominciò a spargerlo intorno a lui.
Fece l'occhiolino all'Irreprensibile e spari in una nuvola di curry, portando con sè Mister Cane, ancora stordito dalla botta in testa.
Il cuoco che tanto tempo fa era entrato nelle loro vite ne era finalmente uscito, lasciando dietro di sè morti e inquietanti segreti, chissà quanti non ancora svelati. Merdino e Irreprensibile si guardarono : erano rimasti da soli, e anche il rombare delle moto era cessato. Della venuta dei centauri rimaneva solo il fumo nero della cadillac di Mr.Cane, bruciata.

L'irreprensibile pensò che avrebbe ucciso tutti quei maledetti finocchi come Max Carpone in un futuro non lontano, perchè l'omosessualità è una malattia. Non rivolse parola al bambinetto che aveva sventato il piano di quei due strani tipi, perchè gli ricordava molto il bambino del ping pong. (Quale bambino del ping pong? Corri a leggere episodio 11)

Si caricò in spalla i corpi di Baro e Rodrizio, col serpente che ancora mezzo spuntava dalla bocca, e se ne andò da quel tempio di quel materiale del cazzo.

Merdino rimase da solo con la carcassa del cacciatore di taglie e quella di Harpo. Era solo, spaventato, sporco, ma soprattutto si sentiva sporco dentro.
Ma era vivo, e soltanto quello contava. Lo sceriffo si sarebbe smerdato nelle mutande a sentire la sua storia: non vedeva l'ora di tornare a casa.

Irreprensibile, avviandosi verso l'aereoplano e sentendo riaprirsi la cicatrice nel culo, si domandava che cosa avrebbe potuto scrivere nel libro degli iPiroga. Avrebbe parlato bene dei suoi due amici che non c'erano più, avrebbe infangato per sempre il nome di quel cuoco finocchio, avrebbe raccontato con interesse di quegli strani individui che avevano cercato di ucciderli vendicando antiche offese subite; non avrebbe neppure menzionato il bambino. O forse si, magari dandogli un nome spregevole, come Merdino, e se ne sarebbe burlato. E, giunto alla fine, avrebbe scritto queste testuali parole, imitando Esopo che nelle sue fiabe dispensava pillole di moralità:

LETTORE, NON DARE MAI CONFIDENZA AD UN CUOCO GAY, MA NEPPURE AD UN CUOCO ETERO, PERCHè I CUOCHI NON SONO SOLO CUOCHI, SONO ARTISTI, ARTEFICI, CREATORI, SCIENZIATI...PADRI.

L'irreprensibile si svegliò urtando con la mano qualcosa di duro: era il cambio.
Era la terza sera che dormiva in macchina e che prima di coricarsi sul suo sedile pasteggiava con peperonata ai quattro formaggi. Si svegliò nella puzza di orina secca. Nel delirio del sogno, aveva scambiato il sedile di fianco per il cesso. Stordito, si domandò soltanto perchè era stato proprio il suo personaggio a sopravvivere. Ma aveva fame e rispedi' la domanda da dove era uscita, liquidandola con un "il sogno è mio e decido io chi muore e chi no". Ora doveva solo aspettare che venisse mattina, e avrebbe potuto assaporare di nuovo quella prelibatezza.

L'insegna del piccolo ristorante d'un tratto riprese a lampeggiare: Irreprensibile era il loro miglior cliente; specialità tortini di melanzane e peperonata ai quattro formaggi.

Il cuoco era ancora in cucina, a finire di pulire, ma non era solo: in un angolo il fido cane stava mordicchiando una vecchia tuba.

La scritta illuminava lo spiazzo dove Irreprensibile aveva lasciato la macchina la sera prima, e ci si era ficcato dentro.

"Chez Max"

mercoledì, aprile 11, 2007

Il libro degli iPiroga - 29 puntata

...Harpo e Baro erano l'uno di fronte all'altro; per la prima volta gli occhi verdi dei due cyborg si riflettevano gli uni negli altri. Gli stessi Mr.Cane e Irrprensibile, poco più in là, avevano smesso di tirarsi i capelli, allertati dallo scontro imminente. Le ciocche bionde di Irreprensibile spuntavano qua e là calpestate: "dio mio che orrore" - urlò uno dei cacciatori di taglie sulla cresta rocciosa.

Intanto i suoi compari stavano dando fuoco alla cadillac lilla, abbandonata poco prima. Cattivi quasi quanto i bulli del ponte. Ma proprio prima che i due duellanti potessero iniziare lo scontro, Max Carpone smise di leccare le ferite del due volte traditore Rodrizio e si frappose fra di loro.

"Harpo. . .
. . . Non ti ho creato per uccidere tuo fratello.
. . .
Deponi le armi. Ti si può definire umano in tutto e per tutto; mangi, dormi, cavalchi, ti ecciti sfogliando riviste, ma non ti ho progettato per essere sporco come noi umani, per essere un traditore come Rodrizio, un visionario come L'irreprensibile, un essere imperfetto come Baro.
Tu non ucciderai Abele , Caino."

Baro non dimeticò mai quell'istante.
L'istante in cui si rese conto di essere la prima creazione di un cuoco-scienziato, in cui capi' che se non aveva mai potuto provare davvero delle emozioni autentiche, questo era solo a causa di Max Carpone; un uomo che i caballeros non avevano incontrato per caso, e che lo aveva creato guasto, difettoso, imperfetto.
Lui, come Harpo, non si era mai chiesto da dove venisse davvero; sapeva solo di essere speciale: lui aveva la Bezzy, anche se non la faceva vedere mai a nessuno; voleva che gli altri non avessero paura di lui. Voleva avere degli amici, come Rodrizio e Irreprensibile.

Harpo non voleva credere di avere tentato di uccidere quello che non era niente di meno che il proprio padre. Lui non aveva armi nascoste nelle braccia, non era imperfetto come Baro. Ma era Caino,non Abele. E dopo, il padre avrebbe ucciso anche il fratello.

Mr.Cane capi' che Max Carpone avrebbe avuto sempre qualche segreto da svelare, rubandogli cosi la scena per sempre; e, facendo segno al serpente di avvicinarsi, pensò che forse non era troppo tardi per salire sul carro dei vincitori.

Irreprensibile aveva la lingua felpata.
Cuoco, scienziato, e pure finocchio.
Sarebbe stato meglio che Max Carpone fosse morto e che quel sogno stravolto fosse finito subito.

Dopo questi attimi eterni di silenzio il cuoco riprese parola:
"Non me ne vogliate figli miei" - e con un balzo felino spinse con forza indietro il pomo di adamo di Harpo.
Il cyborg cadde a terra.

Merdino ebbe un sussulto quando vide cadere il tuareg al suolo, ma Pitone non interruppe la sua marcia silenziosa fra la sabbia.

Baro aveva provato per la prima volta un'emozione tutta sua, che avrebbe custodito per sempre: era odio. Ma era ignaro che sarebbe stata la prima e l'ultima.
La vista gli si annebbiò, le gambe gli cedettero, il cordone che lo legava a suo fratello ed alla stessa vita si era spezzato. Max Carpone aveva spezzato il filo invisibile che univa gli uomini alle macchine, che egli stesso fra una Charlotte e l'altra aveva creato.

Merdino pensò sollevato che forse non ci sarebbe più stato il bisogno di combattere, e che tra poco avrebbe potuto tornare a casa, a Matelhuala. A fare la spia. E sorridere di nuovo.
...

Il libro degli iPiroga - 28 puntata

...Dall'alto della cresta rocciosa un bambino guardava la vallata.
Più precisamente guardava un'abbazia.
Un'abbazia fatta di un materiale molto simile ad un calcare (quindi prevalentemente composto da calcite) che si presentava in aggregati concrezionati, zonati o fibroso-raggiati, che pareva essere stato deposto principalmente in ambienti sotterranei da acque particolarmente dure.
Si presentava maggiormente in colore giallo-bruno grazie alla presenza di ossidi di ferro. Trattandosi comunque di calcite, era una pietra piuttosto tenera e facile a rigarsi.
Lo chiamavano Alabastro?Possibile, era un bel nome.
Da lassù tutti i problemi di Merdino si riassumevano in una piccola chiesetta in fondo alla valle piena di piombo.
Il super udito di mister Cane lo aveva allertato l'aveva costretto a scendere in groppa allo squamoso compare verso l'abbazia.Perchè chi sa non può fare a meno di sapere.
Merdino capi' che era quello il problema di mister Cane: sapere che se non avesse perso la mano sotto il carretto di Ramonevic sarebbe stato un grande pianista.
Ma se non lo avesse saputo?
Se Pitone non avesse saputo di essere il più fortunato scommettitore del mondo?
Se Harpo non avesse saputo di essere il Harpo Carpone?
Da lassù tutta quella calcite poteva riassumersi in un accidentale incontro di sogni infranti, di robot stipati di tritolo e di cuochi scoreggioni.Sembrava un sogno, e forse lo era davvero.
Se non avesse saputo di essere il personaggio più odiato delle precedenti ventisette puntate Merdino avrebbe quasi potuto credere di essere un sognatore.Un sognatore che da distante osservava le convinzioni altrui infrangersi le une con le altre.
Avrebbe quasi potuto credere di essre un uomo insensibile alle altrui sventure.
...

Il libro degli iPiroga - 27 puntata

...Questa volta a tingere la felpa non fu il sugo, ma il sangue.
Rodrizio cadde come una goccia di cera sull'alabastro.

"Fuoco agli indiani!" urlò Irreprensibile nelle orecchie di Baro, tirandosi fuori la rivoltella dalle mutande, ma in un attimo la navata centrale era già piena di piombo.
La vecchia Bezzy, il fucile-mitragliatore che Baro teneva nell'avambraccio destro, faceva ancora il suo dovere. E anche Baro faceva il suo dovere: era progettato per questo.
Perchè Baro era un cyborg.Lo shotgun di Hawkeye non poteva più nuocere a nessuno adesso.
Rodrizio sollevò lo sguardo insanguinato verso Irreprensibile e Max, ora vicini.
"Sapevo già da molto tempo che Baro non era un bambino come tutti gli altri.Per questo li ho attirati qui, scoprendo il nostro rifugio: per finirla una volta per tutte.Per vincere le nostre paure.Gli errori che uomini senza speranza sanno solo chiamare irrimediabili. -altri cacciatori di taglie intanto, sciamando come cammionisti stanchi sulle piazzuole, riempivano l'entrata dell'edificio con un brusio di caricatori. -Le persone di tutti i giorni non solo sono persone, le persone di tutti i giorni devono anche essere cuochi se vogliono mangiare, se vogliono vivere.Ma anche i cuochi non sono solo cuochi Irreprensibile: sono artisti, artefici, creatori..."
La vetrata centrale alle spalle di Rodrizio esplose.
"...padri!" Harpo atterrò nel centro della scena in un turbinio di cocci multicolore.
Il volto di Harpo e di Baro era lo stesso, ma ora solo uno dei due provava la paura...

Il libro degli iPiroga - 26 puntata

...Irreprensibile si staccò dall'abbraccio di Max lentamente, covando qualcosa, forse risentimento.
Baro e Rodrizio erano troppo occupati a rattoppare la felpa prifirita del cuoco per accorgersi della lieve punta di amarezza sul volto irreprensibile dell'amico.La felpa era molto bella: tutta nera con scritto suite iears e un grosso cuore di sugo sgocciolato sul davanti, la felpa attraverso cui un Baro falso aveva sparato al proprio maestro.

Fuori dal sogno fumoso, al di là della sierra arsa ed immobile, Irreprensibile si lanciava nei commenti più turpi: sogno di merda, catastrofe mentale, grande bozza malscritta impeciata di orina erano sicuramente i suoi preferiti, o perlomeno, quelli che usava più spesso.Il sogno era ormai sfuggito ad ogni suo tentativo di controllo: aveva sperato nella morte di Merdino eppure niente era successo, aveva scoperto l'incapacità del suo subconscio di creare trame solide e plausibili.Eppure, anche se forse non voleva riconoscerlo, Irreprensibile aveva cambiato qualcosa, aveva aumentato il ritmo di quella storia che ora sfrecciava veloce sotto le ruote chiodate della sua noia.La trama ci sarebbe stata, si sarebbe svolta, avrebbe vissuto: ma rapida, indolore, incolore, impalpabile come il peto di un grillo sotto il sole cocente d'agosto.
Agosto...deserto...la facoltà di libera associazione del cervello sognante dell'Irreprensibile incominciò a lavorare sodo, l'audience richiedeva la pugna, e la pugna avrebbe avuto.
Le recenti rivelazioni dovevano esplodere in un altisonante assolo di banjo.
Duello.

Gli speroni scivolavano sull'alabastro come il grasso di balena sul ponte del Pequod.Duello.Un indiano."La giustizia non è ardore giovanile e decisione energica e impetuosa : giustizia e malinconia." fucile a canne mozze.mozzarella.cherry. piume di struzzo.indiano.duello.Tutti nell'abbazia si girarono verso la voce.Una figura imponente: si ergeva dominando la navata centrale.Bombetta e piume, ma non un alpino: un indiano.
"Chiedo venia per essermi intromesso senza garbo nella vostra rimpatriata: il mio nome è Cigliegina Hawkeye; cacciatore di taglie."
Lo shotgun vibrò nel colonnato pieno di stelle.
...

martedì, aprile 10, 2007

Il libro degli iPiroga - 25 puntata

... Max Carpone era vivo.
Baro e Rodrizio tirarono fuori dalle tasche dei piatti, e prontamente si tuffarono ai suoi piedi richiedendo tortini di melanzane: il cuoco era mancato a tutti.

L'irreprensibile per una volta chiese spiegazioni e non si fidò di un morto tornato vivo. Non si fidò neppure dell'ipotesi che fosse una magia del tempio di alabastro: voleva sapere.
E Max Carpone lo soddisfò, come aveva sempre voluto fare. Gli parlò del proiettile di Harpo, della sua faccia uguale a quella di Baro, della partita di ramino mai terminata, della pietà suscitata a tal punto da non avergli scaricato addosso il caricatore, del suo essersi finto morto e della sua trovata geniale di scoppiarsi un testicolo per riempire la stanza di sangue, del libro di ricette che portava sempre sul cuore, e che gli aveva salvato la vita, del suo svenimento successivo veritiero, del suo risveglio nella capanna in fiamme, della fuga atroce con una mano sull'inguine, delle cure ricevute a Matelhuala, del suo rinnovato rapporto di fede con qualcuno più grande di noi lassù, della sua tristezza per averli perso per sempre, del suo arrivo al tempio per pregare, dello stupore e della gioia che lo avevano colto quando aveva sentito le loro voci, ed infine della decisone di abbandonare il mestiere di cuoco per prendere i voti.

Baro e Rodrizio avevano le lacrime agli occhi a sentire queste parole.
L'irreprensibile abbracciò quel cuoco finocchio come non aveva mai fatto. Ora che non c'era più il morto, si poteva tornare a casa, a Matelhuala; e indagare su chi un morto sul terreno lo voleva lasciare...

Il libro degli iPiroga - 24 puntata

...Irreprensibile aveva preso da parte Baro e gli stava sussurrando qualcosa :

"Sono felice qui, i merovingi sono sempre felici in mezzo all'alabastro; ma stai attento all'arenaria, mentre si sta nell'arenaria gli altri escono, e tu non lo sai mica dove vanno Baro. Lo sai mica? No."

Baro pensò che Rodrizio avrebbe dovuto dare un occhiata anche al cervello del loro amico, oltre che ricucirgli le chiappe. Non colse il senso di quelle parole, se mai ve ne era uno, ma fu ugualmente felice perchè la parola arenaria gli faceva venire in mente il Pensatoio, e gli faceva tornare voglia di cagare. Perchè Baro amava cagare in mezzo all'arenaria.

Erano arrivati al tempio che avevano scorto in volo. Dell'interno non rimaneva nulla e all'esterno vi era di fatto soltanto un ampissimo altare tutto di alabastro. L'irreprensibile si inginocchiò dinnanzi alla statua mutilata di un qualche dio.
Un raggio di luce illuminò il tempio. Un prodigio: la figura di Max Carpone emerse da dietro la statua.



Intanto, al di là della cresta rocciosa, la Cadillac di Mr.Cane era arrivata a destinazione...

Il libro degli iPiroga - 23 puntata

...Erano passate ormai molte ore da quando Merdino aveva ripreso coscienza nel pozzo. Era passato anche il pozzo. Ora erano in viaggio.
Pitone e gli altri non lo avevano fatto fuori soltanto per la sua giovane età: "io i bambinetti non li ammazzo, semmai li violento" - aveva gracchiato Mr.Cane.
Ma tuttavia non lo avevano lasciato libero. Era un testimone, l'unico.

Merdino aveva capito che ad uccidere Max Carpone non era stato Baro, ma Harpo, quello strano figuro che se ne stava sempre silenzioso in disparte. Merdino aveva spifferato male.
Baro era un fuggitivo ma era un baro innocente. Prima che il senso di colpa lo logorasse, avrebbe dovuto avvertire lo sceriffo, ma le mani ed i piedi legati al momento glielo impedivano.
Sapeva dove erano diretti, però. Aveva sentito Mr.Cane parlare cosi:
"E' una vera fortuna che uno dei caballeros sia un traditore. Senza Rodrizio non avremmo mai potuto trovare il luogo dove quello psicopatico dell'Irreprensibile li aveva costretti ad atterrare.
Alabastro...Puah."
...

martedì, aprile 03, 2007

Il libro degli iPiroga - 22 puntata

Fine primo tempo.
Finalmente venne la pubblicità.
Irreprensibile era conscio di essere sempre all'interno del sogno ma almeno nelle pause pubblicitarie sapeva di potersi alzare tranquillamente , poteva andare a pisciare e commentare ad alta voce quella pellicola scadente che il sogno gli costringeva a guardare.
Forse essere cosi goloso di peperonata ai quattro formaggi non era un pregio come aveva sempre pensato.
Non faceva sogni cosi' strani dalla terza media, quando la febbre dei pokèmon lo aveva costretto a sognare cose che non voleva.
Ma quale febbre lo costringeva a fare questo sogno in cui, seduto davanti al monitor piatto e senza vita, era costretto a guardare il film su un libro che lui stesso era sicuro non aver mai scritto?Forse la febbre del sabato sera?Eppure era mercoledi'...forse si trattava dei famosi mercoledi di Pippo, in cui l'allampanato beone invitava Topolino per leggergli le sue ultime creazioni?Anche quella tesi era impossibile: Topolino lo leggeva solo dal dentista.
Irreprensibile senti' che la pausa stava per finire: "Che palle" pensò "il mio personaggio ha perso le chiappe e ci sono un sacco di cose che vorrei cambiare, cose che vorrei dire. Ma questo sogno mi costringe alla visione: mi tarpa le ali."
Comparve l'ignobile scritta: inizio secondo tempo.

lunedì, aprile 02, 2007

Il libro degli iPiroga - 21 puntata

...Rodrizio e Baro, presi da un sentimento di pietà scaturito dal timido sorriso del loro amico, con uno sguardo complice, decisero che sarebbero scesi colà dove il fato, o forse il vaneggiamento di un uomo, li aveva condotti. Chi erano loro per negare questo all'Irreprensibile? Chi erano loro per farglielo annusare e poi non concederglielo? Sarebbero scesi.
Gli occhi dell'Irreprensibile scintillarono.


Una scintilla risvegliò Merdino dallo stato di incoscienza in cui era piombato. Pitone gli aveva permesso di riappropiarsi del proprio corpo ora che li aveva raggiunti, e il serpentello, guardandolo toccarsi il viso, sogghignava. Merdino strabuzzò gli occhi, e si guardò intorno: davanti a lui un essere basso vestito da maggiordomo, un uomo che per l'aspetto gli ricordava un tuareg ed un serpente in una cesta troppo piccola per contenerlo tutto. Pitone lo fissava con i suoi occhietti rossi: respirava la sua paura. Ma Merdino non aveva paura.
Ora aveva il controllo del suo corpo, almeno. Mr.Cane dall'angolo buio del pozzo dove si trovava, ruppe il silenzio: "grazioso bimbo, ti trovi qui perchè questa notte hai visto quest'uomo ucciderne un altro, e a quest ora avrai spifferato già tutto a papàsceriffo. E tutto questo non va bene, spifferino."


La notte di Matelhuala stava per finire; il sole tra poco avrebbe di nuovo illuminato la Sierra Orientale.
...

Il libro degli iPiroga - 20 puntata

Il Messerschmitt filava liscio sopra la sierra ormai da molte ore.
Le nuvole sembravano aprirsi davanti a loro come una corte eterna ed immacolata.
Un vero splendore.Per un attimo il ricordo delle ultime ventiquattrore sfuggi' lasciando spazio alla meraviglia del volo.
Poi irreprensibile cominciò a dare i numeri: erano coordinate.
Spinti più dalla curiosità che dalla speranza gli altri due individuarono lo spoglio punto di mappa che l'amico in delirio stava indicando.Baro e Rodrizio pensarono che raggiungere quel luogo avrebbe comunque avuto più senso che girare alla cieca guidati dal caso.
Ma il brusco virare dell'aereo aveva reso più foschi i pensieri di tutti come se l'idea di avere una meta da raggiungere li opprimesse e gli rendesse sgradevole il costante rombare del Messerschmitt Bf 109.Tutti ora si accorgevano di essere stanchi, sporchi, affamati.
Tuttavia, come si sa, tutte le fatiche del viaggio vengono accantonate in favore della gioia più pura quando si profila la vista della meta.
La mappa sbagliava: quel piccolo lembo di terra non era deserto: vi sorgeva un'abbazia, un'abbazia di puro alabastro.
Irreprensibile sorrise...