sabato, giugno 16, 2012

originariamente sulla potenziale claustrofobia da box doccia se questi non fossero trasparenti


Rinasceremo ragni, dei ragni avremo la forma e la mente. Andremo alle mostre dei ragni, agli aperitivi a buffet dei ragni, intesseremo galassie con le nostre tele e come i ragni le guarderemo con sospetto e poca considerazione.
Balleremo con tutti i ragni del mondo, al chiuso e all'aperto. Ci sarà soltanto un sole, come ce n'è uno soltanto per gli umani.

Qualcuno di noi si innamorerà della letteratura dei ragni, facendone parte e contribuendovi. Le cose avranno una piega non dissimile da quella dei ragni di oggi. Ci saranno momenti duri e momenti meno duri ed il tempo, più che passare, impreziosirà l'ambiente.

Tutti e unitamente, come i ragni, saremo arredatori d'inferni. Forse saranno inferni reali, forse metafisici; la visione non è chiara.
Purtroppo, anche con otto occhi, si fatica a vedere tanto lontano.

venerdì, giugno 01, 2012

originariamente sulla pertinenza delle password

Le persone sono generalmente meglio disposte nei confronti della parola scritta.
La lettura è una cosa che può essere interrotta senza la violenza e questo basta a lavare le coscienze di molti.

La diffidenza verso la parola parlata è di sicuro un limite che non è bastato ad impedire che molte forme dell'arte si esprimessero attraverso di essa.

Ma, pensò dopo un'altra remata, forse esiste da qualche parte un libro che riceve invece di trasmettere.
Erano giorni di pestifera quiete metereologica e l'assenza di vento si manifestava nel progressivo accumularsi dei pollini incendiari sul fondo della canoa.

Forse esiste anche un modo di vivere in cui la gente si preoccupa e strilla soltanto quando reputa che gli eventi abbiano raggiunto una certa soglia. Poi si cheta, come una rana sotto la neve. Quindi reagisce con tutta la sua furia non appena la soglia viene nuovamente oltrepassata. Non un attimo prima.
Un modo di vivere simile non può esistere, decide al volo, ben sapendo di doversi concentrare sui piccoli segni premonitori che lo avvertono della presenza di cervi-squalo sulla riva.

Si aggrappa al bordo della canoa, starnutendo dentro la mascherina. Rinunciare a quel pensiero sembra improvvisamente difficile quanto raggiungere Nuovo Rifugio, sul fondo del mare di Galileo.
Un mondo così non può esistere. E se mai esistesse, sarebbe effimero come il mio pensiero.
Impalpabile, tornerebbe nella mente in un attimo.

Ma potrebbe anche persistere. In effetti sto continuando a pensarlo, in modo laterale e sospetto. Diventare qualcos'altro, sciogliersi. Polverizzarsi e disperdersi, per infiammare nuove coscienze.
Allontanarsi dalla sorgente, farvi ritorno. Ricaricarsi, perdere tempo, riprendere la missione.

Sembra l'unica cosa importante, concepire mondi diversi da questo per poi renderli reali in altre menti. Parlarne come se esistessero, cose così.