lunedì, agosto 26, 2013

Le idi di Heidi

Ho in mente quella vecchia pubblicità con Aldo Giovanni e Giacomo, quella in cui si rincorrono in una cucina gigantesca come se fossero bambini.

Non so se sia vero, ma su internet se hai dei dubbi riguardo a quello che stai per dire è meglio se stai zitto. Il punto è che questo non è internet, queste sono le mie idee.
Quindi: non so se sia vero, ma credo che la nostra sia la prima generazione per cui le parole dei bambini sono più importanti di quelle degli adulti. Mi vengono in mente i bambini-giudice della Kampuchea Democratica.



Se questa non è una regressione organizzata, o perlomeno un'ammissione di colpevolezza da parte della generazione precedente, non saprei proprio dire cosa lo sia.

Siamo in un periodo in cui i racconti vengono adattati per gli adulti, invece che per i bambini. Uno a caso: Harry Potter. Lo stesso Gesù non viene presentato pubblicamente con buona pace di tutti se non nella forma di bambino, e con lui gli angeli: forme innocue, praticamente indifese, che non mettono alla prova l'interlocutore, ma lo invitano a spiegare la sua versione dei fatti all'infante come se fosse incontrovertibile verità.

E allora ascoltiamoli, questi benedetti geni, lasciamo che siano mostri più di quanto non sia stato concesso a noi, se ancora non ci sentiamo abbastanza viziati. Hanno ragione, hanno ragione sempre i bambini: la strappalacrime voce-dei-piccoli.