martedì, dicembre 19, 2006

intermezzo

Analfabeti si sfidano in gloriose gare di eloquenza, nell'angolo un'antica zingara si adopera nel business dei tarocchi. Il cielo è coperto da un tendone da circo e appena si intravede una briciola di stella; per pavimento i bisogni dei bisonti, le trippe per i gatti, il fallo inacidito di un vecchio professore, la mazza ferrata di Vercingetorige. Là in fondo c'è un' orchestrina sgangherata, caffè messicano in abbondanza e tante altre belle cose
di pessimo gusto.
Qui in questa savana di sogni domina un atmosfera jazz, d'improvvisazione,
ma io sono stanco, un divanetto rosso con un piccolo forellino dovuto ad una bruciatura simula un orgasmo, mi siedo, anche se so benissimo che finge; lascio gestire ai pagliacci l'orgia che si stava consumando fra elefanti

e penso

l'Opèra Bastille troneggia nel buio della notte,
la figlia del dottore trombeggia nella luce della sua stanza,

poco importa se quel mazzolin che reca in mano non è di fiori di stagione
la prendo
prendo tutto
la donzelletta vien nella campagna;

la maestrina fottitrice scelta ci ha insegnato un sacco di cose che si dice siano utili: ci ha insegnato a scrivere, a leggere,
a pensare,
ci ha insegnato il nazionalismo, il fanatismo, il campanilismo, l'Internazionalismo, il populismo, l'Ebraismo, il fascismo, il paternalismo,
le guerre, i trattati di pace, l'embargo;

ma se ci avesse insegnato che tutte queste cose non avremmo dovuto studiarle se solo avessimo assecondato le sue voglie,
se quelle voglie fossero state anche le nostre,
così, ignoranti, forse avremo vissuto meglio di quelli che conoscono la pace solo perchè c'è la guerra, le cose buone solo per distinguerle dalle cattive, il dolore solo per opporlo al piacere

e così, ignoranti, avremmo vissuto senza sapere niente della morte, nè della vita, ma saremmo stati felici senza sapere che cos'è il dolore




peccato che la maestrina fosse un cesso

3 commenti:

Baro ha detto...

forse si evince già dal testo, ma ci tengo a sottolineare che la suddetta maestrina era una suora

Rodrizio ha detto...

la maestrina era in realtà giovanni perrone...baro ha volontariamente cancellato questi ricordi...povero cucciolo

Anonimo ha detto...

se son caccole fioriranno