sabato, settembre 16, 2006

SABATO EROTICO
-dai libero sfogo alla tua voglia repressa di leggere un sano racconto eros...-
UN' ESCLUSIVA iPiroga

CAMERA CON BUCHI (grazie di tutto farfallina..ovvero l'autrice di questi prelibati racconti che pubblicherò di settimana in settimana:l'ipiroga si tinge di rosso)



Sofia era stata invitata a partecipare alla festa che si sarebbe tenuta nel castello. Si considerava una habitué della casa, una merce prelibata, di quelle molto appetite dagli ospiti che prendevano parte alle orgette allestite fra le mura del maniero. Ancora una volta Giorgio l'avrebbe data in pasto ai suoi commensali. Sofia ne era consapevole, ma anche stavolta non si sarebbe sottratta al compito assegnatole dal padrone di casa, pronta a soddisfare ogni fantasioso desiderio degli ospiti della casa.
Una fitta pioggia cadeva sulla città dal primo mattino. Le strade erano costellate di pozzanghere. Le autovetture procedevano con lentezza nel traffico convulso della città. Sofia stava percorrendo la tangenziale ovest alla guida della sua Bmw. L'avrebbe abbandonata da lì a poco per imboccare la statale n° 62, proseguendo la corsa in direzione delle colline.Le spazzole del tergicristallo asportavano con difficoltà le gocce di pioggia che tamburellavano sul parabrezza. L'auto avanzava a rilento nella notte buia preceduta da una lunga colonna di autotreni. In prossimità del cartello che indicava l'uscita per la Statale della Cisa Sofia rallentò la corsa e imboccò la superstrada. Fornovo distava soltanto una decina di chilometri. Al bivio per Borgotaro, girò a sinistra e imboccò la strada sterrata che conduceva al maniero di Giorgio.
L'imponente costruzione medievale era collocata su di una sporgenza rocciosa alla confluenza delle valli del Ceno e del Taro, antico baluardo a quella che un tempo era considerata una importante via di comunicazione verso la Lunigiana e il mare. Il maniero, un tempo residenza di famiglie nobili apparteneva da alcuni anni a Giorgio. L'edificio, provvisto di fortificazioni, era dotato di una cinta muraria con garitte di vedetta e numerosi camminamenti sui bastioni. Le molteplici torri merlate, dislocate attorno l'intero perimetro, conferivano al complesso un aspetto medievale.
Sofia percorse il tragitto che la separava dalla residenza guidando la vettura con prudenza, soprattutto per la presenza sul selciato di frammenti rocciosi staccatisi dalle rupi che si trovavano a ridosso della sede stradale. Dopo una interminabile serie di tornanti raggiunse il castello. Oltrepassò il barbacane che precedeva il ponte levatoio ed entrò in un'ampia corte delimitata da mura sopraelevate. Un portone di legno, posto all'estremità dello spiazzo, conduceva alle antiche scuderie e agli edifici degli armigeri. Sul lato opposto, un'ampia scalinata, illuminata con torce, conduceva al palazzo dei signori.
Sistemò l'automobile a lato dell'antico pozzo in muratura posizionato al centro del cortile. Il selciato, di ciottolato di sassi, era costellato di pozzanghere. Oltre alla sua vettura c'erano parcheggiate soltanto altre due macchine: una Ferrari Testarossa, presumibilmente di Giorgio, e una Mercedes cabriolet. Giovanni, uno dei camerieri della casa, le venne incontro portandosi appresso un grosso parapioggia.
- Buonasera signorina Sofia. Posso esserle utile con l'ombrello?
- Sì, grazie, Giovanni.

CONTINUA...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

MA GIORGIO MASIO SI è DATO AL PORNO SOFT?

Anonimo ha detto...

camera con buchi...camera con vista...camera non finestra: la fortuna di studiare a genova

Anonimo ha detto...

gong