venerdì, settembre 17, 2010

Ritratto del blogger da giovane (prima parte)


Nelle classiche 10 regole per rendere popolare il tuo blog non manca mai, nei primi posti, la seguente: "Scrivi post brevi e se devi scrivere molto dividi il tuo articolo in più parti."
Un modo sottile per ricordare che l'attenzione è limitata, quando a parlare è qualcun altro.
Un modo gentile di dire che la gente è paziente solo con se stessa.
Un modo leggero per invitarti ad arrivare al sodo.

Ma cos'è la pazienza? Non credo sia una virtù, direi più uno stato d'animo. Come sempre il senso dipende dalla comunicazione che lo disegna e degli equivoci su cui si basa. Abbiamo parlato tanto della comunicazione e della sua interpretazione che ricorderei il 2010 come l'anno dell'equivoco.
L'abbiamo commentato, apprezzato, evocato, espresso con fiumi di parole.

Una ricerca tautologica delle radici della comunicazione e del contatto tra esseri umani.

Attraverso la scrittura. Attraverso un metodo a sensi unici alternati, privato localmente, ritrovo senza trovarsi per autore e lettore.
Tanti piccoli bar della stazione. Stazioni di montagna in bassa stagione o stabilimenti balneari a settembre. Ordinate caotiche sale d'aspetto di grandi aeroporti internazionali.

La portata del messaggio non è necessariamente collegata alla sua importanza. Ci sono concetti che hanno parecchia pazienza.
Raccogliendosi lentamente, gocciolando riempono i vuoti.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

non credo che sia stata una buona idea averti fatto administrator

irreprensibile ha detto...

la foto e' spaventevole