lunedì, settembre 13, 2010

Tremarella di fine stagione

Suonano al citofono.
Chiudo il libro, mi soffio il naso, mi alzo dal divano, sbuffo, cammino soffiandomi il naso, sollevo il ricevitore, cade qualcosa, premo il bottone, mi metto la cornetta all'orecchio e dico:
Pronto?

Cade qualcosa.
Ecco - penso - lo sapevo, è finalmente arrivato l'assassino.
Come nei film di paura qualcuno ha messo un avvertimento in un luogo dove sapeva che sarei andato in modo che lo vedessi. Non oso guardare cosa sia caduto. Il dito di una persona cara, magari con un anello, il che giustificherebbe il debole rumore tintinnante che ha provocato.
Oppure la spoletta di una granata. Giovane ucciso da citofono-bomba: la polizia brancola nel buio. E intanto immagino studio aperto inquadrare significativamente il nostro portone verde con un movimento di camera alla Vertigo.

L' immaginazione mi suggerisce continuamente le mie vulnerabilità, un attimo in ritardo. Tutte le occasioni che un serial killer potrebbe sfruttare per stendermi.

Raccolgo tutto il mio coraggio e guardo in basso: è caduto un pezzo della serratura, si era staccato già l'altro giorno e qualcuno deve averlo messo lì per ricordarsene.
Non perdo l'agitazione e mi rincuoro pensando che l'assassino poteva sapere che io sapessi, e quindi l'avrà fatto solo per spaventarmi. Per colpire quando crederò di essermi agitato per niente.

A questo punto, dopo il mio "Pronto?" ci starebbe una bella risata da manicomio criminale. Disturbata dal citofono, come in Scream. Oppure un'accettata contro la porta.
Queste mie inutili, involontarie divagazioni sul tema (dell'omicidio, inteso come il mio) spiegherebbero per lo meno il timore per la doccia della mia infanzia e la paura per Psycho mentre lo vedevo anche conoscendo già la trama in generale.
Profonda e rossa è la paura di essere delle prede, terribile e banale quanto il cattivo di Totò Diabolicus.

Siamo anime suscettibili?
Il sentimento della paura è la chiave dell'evoluzione?
No.
Il punto è che non sappiamo quando e in che modo dobbiamo morire: il mistero è il motore degli eventi.

2 commenti:

Rodrizio ha detto...

avresti più paura se al citofono ci fosse la panettiera che un killer seriale

irreprensibile ha detto...

Il prurito ai testicoli e' il motore degli eventi