venerdì, settembre 10, 2010

le oche del vicino ascoltano il sax a mezzanotte

"Alla fine sei andato a vedere il film?"

Quasi venti minuti per rispondere.
Venti minuti in cui quel pensiero abbandona la sorgente, vive e infine muore negli occhi di chi legge.
O spira nelle orecchie di chi ascolta.
Venti minuti di vita effettiva come elemento di una conversazione, prima che si uccida, trasformando il significato che reca in qualcosa di compreso, di recepito.
Venti minuti di viaggio per poi tornare impulso e rimanere per sempre nelle menti di chi ha pronunciato e di chi a recepito.
E poi vivere ancora...come cosa?

Quanto vive un messaggio?
Quanto tempo serve ad un comunicato per assumere significati diversi da quelli che inizialmente portava?
Chi si deforma col tempo?
L'ambiente.Gli interpreti.La lingua.Le intenzioni.Il significato.Il messaggio stesso.

Messaggio maschile, messaggio come suono.
"...il suono si genera in natura come vibrazioni meccaniche, si propaga in analoga maniera e sempre come vibrazioni viene percepito"
La terra borbotta come una pentola di fagioli nell'universo e l'umanità non fa che tirare altre pietre nello stagno. Le onde si propagano. Tutto resta continuamente da un'altra parte. Spostandosi verso altre orecchie.

Quasi venti minuti per rispondere. Venti minuti in cui la stessa persona che ha scritto il messaggio può rileggerlo e riscoprirvi nuovi significati. Alla luce del semplice fatto che ormai è stato scritto il suo significato cambia.
Il film cambierà ed il messaggio cambierà con esso il suo significato.
"Alla fine"; che tempo indicherà "Alla fine" tra un milione di anni, quando qualcuno si troverà a rileggerlo?

"sei andato" Sei. Io, tu. Noi, chiunque. Con che presunzione puoi pensare che si tratti sempre di te, anche quando non esisterai più?

Forse la realtà è mille volte più solida di quello che pensiamo. Come pietre che pesano su un telo ben teso. Pietre che ne generano altre, continuamente. Propaggini di se stessa che si moltiplicano l'una sull'altra per conquistare, per far vibrare nuove e più distanti parti di telo.

Come un frattale. La realtà potrebbe essere un messaggio di messaggi. Un'allontanamento fatto di distanze infinitesime. E ogni messaggio come un proiettile cerca disperato di fuggire dalla sorgente. Cercando di toccare terra lontano, un punto così distante sul telo da non essere mai stato scosso dalle vibrazioni. Ma l'interesse, la portata del messaggio, sta nella distanza.
Lo spazio vuoto tra il prima e il dopo. Lo spazio che può essere riempito con qualunque traiettoria immaginabile. L'attimo invisibile in cui è avvenuto il mutamento, in cui il tempo è passato perché mancavano degli eventi per misurarlo.

Tanto più puro ed evocativo il messaggio tanto più è reale e tangibile l'esperienza di vita. Allo stesso modo per cui una storia acquista interesse lasciando taciute o velate le connessioni con tutto il resto, le mani che l'hanno lanciata. Lo spazio che ha percorso nella mente prima di toccare terra. E' più facile pensare ad una storia di storie.

Cosa significa "le oche del vicino ascoltano il sax a mezzanotte"?
C'è un fondo di verità: ogni pensiero è come la volpe che cancella le sue impronte con la coda.

4 commenti:

un illuso ha detto...

e io che pensavo c'entrassero gli aristogatti o babe maialino coraggioso

un disgustato ha detto...

che schifo questo post da ingegneri che vorrebbero fare i fisici

Pancho ha detto...

gnam, fagioladas

sciocca deviazione la tua ha detto...

studenti in ingegneria che vorrebbero essere qualsiasi altra cosa