Fontana dei Quattro Fiumi, Piazza Navona, Roma.
Dopo anni di riflessioni, sono convinto di essere uno snob. Spero sia una cosa passeggera: è seccante pensare che tutto diventa bello e meritevole solo se lo conosco e che di conseguenza mi entusiasmo per qualsiasi cosa. Esatto, come un deficiente.
Alcuni capisaldi di questa mia specie di sciovinismo sono: il considerare deplorevole l'utilizzo di o più semplicemente il riferimento ad opere altrui. Questo perchè credo troppo facile imbarcarsi sulle emozioni suscitate da qualcos'altro. Reputare meschino il riferimento esplicito alla politica e a fatti di attualità, peggio ancora quando il gossip entra negli affari di stato o di responsabilità sociale viceversa: mi crea il prurito e l'imbarazzo. Stimare infine un suicidio stilistico l'utilizzo di citazioni o di parole di lingue diverse da quella utilizzata. Linkare qualcosa, che schifo.
Come diceva Virginia Wolf: L'essenza dello snobismo è che vuoi far colpo sugli altri.
E' la notte dell'outing: credo che sia vero anche questo, lo so perchè l'ho provato sulla pelle.
Credi di essere un ispirato cantore, guardi la pulizia dei tuoi ragionamenti e credi che sia meglio concludere ora il tuo show, visto che sei all'apice. Poi ti ritrovi a scrivere una cosa cosi', ponendola all'interno di uno dei tuoi percorsi di riflessione di cui vai più fiero pur di sfatare tutti gli scheletri stilistici che ti rallenterebbero, negandoti ulteriori vie del pensiero.
Prima dell' anticatarsi finale, ossia citare me stesso, vorrei spiegare il titolo: "Trivella tesoro, trivella!" fu un espressione utilizzata durante la campagna elettorale dei Repubblicani Statunitensi del 2008 per indicare la volontà di incentivare l'estrazione di petrolio in alto mare. Ulteriori informazioni possono essere trovate qui.
In questo caso indica la volontà dell'autore di proseguire, di scegliere il sentiero difficile, in salita.
Le scale hanno gradini sempre più piccoli man mano che le si sale. L'ottima conoscenza dei primi, fondamentali gradini non è sufficiente, purtroppo. L'intarsio è secondario alla struttura. L'unica fonte di elevazione è l'accettazione di miglioramenti sempre più impercettibili e la fede che questi siano effettivamente, sommati tutti insieme, almeno un poco più in alto nella profondità del pensiero.
Alcuni capisaldi di questa mia specie di sciovinismo sono: il considerare deplorevole l'utilizzo di o più semplicemente il riferimento ad opere altrui. Questo perchè credo troppo facile imbarcarsi sulle emozioni suscitate da qualcos'altro. Reputare meschino il riferimento esplicito alla politica e a fatti di attualità, peggio ancora quando il gossip entra negli affari di stato o di responsabilità sociale viceversa: mi crea il prurito e l'imbarazzo. Stimare infine un suicidio stilistico l'utilizzo di citazioni o di parole di lingue diverse da quella utilizzata. Linkare qualcosa, che schifo.
Come diceva Virginia Wolf: L'essenza dello snobismo è che vuoi far colpo sugli altri.
E' la notte dell'outing: credo che sia vero anche questo, lo so perchè l'ho provato sulla pelle.
Credi di essere un ispirato cantore, guardi la pulizia dei tuoi ragionamenti e credi che sia meglio concludere ora il tuo show, visto che sei all'apice. Poi ti ritrovi a scrivere una cosa cosi', ponendola all'interno di uno dei tuoi percorsi di riflessione di cui vai più fiero pur di sfatare tutti gli scheletri stilistici che ti rallenterebbero, negandoti ulteriori vie del pensiero.
Prima dell' anticatarsi finale, ossia citare me stesso, vorrei spiegare il titolo: "Trivella tesoro, trivella!" fu un espressione utilizzata durante la campagna elettorale dei Repubblicani Statunitensi del 2008 per indicare la volontà di incentivare l'estrazione di petrolio in alto mare. Ulteriori informazioni possono essere trovate qui.
In questo caso indica la volontà dell'autore di proseguire, di scegliere il sentiero difficile, in salita.
Le scale hanno gradini sempre più piccoli man mano che le si sale. L'ottima conoscenza dei primi, fondamentali gradini non è sufficiente, purtroppo. L'intarsio è secondario alla struttura. L'unica fonte di elevazione è l'accettazione di miglioramenti sempre più impercettibili e la fede che questi siano effettivamente, sommati tutti insieme, almeno un poco più in alto nella profondità del pensiero.
"Non siamo fatti per capire, tanto meno per conoscere. Quando capisci qualcosa ti fai una violenza, ti allontani dalla paradisiaca preistoria in cui l'uomo semplicemente c'era, forse ruminando poco elegantemente."
3 commenti:
mi fa schifo
è voluto anche se non è vero
a me è piaciuto
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