Insomma: questa riflessione spocchiosa dai toni inquisitori non è in grado di portarmi da nessuna parte. La conoscenza delle vie della conoscenza e la conoscenza della conoscenza delle vie della conoscenza e seguenti è difficile da affrontare nel modo che ho usato finora senza una metodologia scientifica e l'utilizzo di una terminologia specifica. Il rischio è quello di ricadere continuamente in una tautologia sterile e noiosa.
Per rispetto di coloro che queste riflessioni le operano in seguito ad uno studio approfondito, studio che in genere richiede un certo silenzio, mi addentrerò ulteriormente in queste riflessioni avvalendomi di un silenzio rituale. Un silenzio nè reale, nè metaforico, nè semplice sotterfugio per sottolineare con maggior chiarezza i punti d'interesse.
Inutile cercare di dilungarmi nella natura di questo silenzio dopo essermi finalmente allontanato da un linguaggio troppo tecnico che non sono in grado di padroneggiare.
I metodi cambiano, ma la ricerca rimane la stessa: la neotenia sottolinea negli adulti di oggi caratteristiche morfologiche e fisiologiche tipiche delle forme giovanili degli antenati, la conoscenza è la consapevolezza della comprensione dei fatti ottenuti attraverso l'esperienza o l'introspezione, il tempo è ciò che collega gli adulti con gli antenati, il 'posteriori' con il 'priori', il prima con il dopo ed il dopo con il prima.
Con queste premesse, possiamo cominciare.
Era una notte buia e tempestosa...
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