mercoledì, marzo 12, 2008

Memorie di una guida

L'acqua è sul fuoco.
L'acqua bolle già.
Mi faccio un tè.
Mi faccio un sonnellino.

Il mio Passeggero questa volta non è tanto impaziente, ma questa è soltanto una mia sensazione.
Forse per lui sono solo pochi secondi che siamo qui. Se cosi' fosse devo riconoscere che è un tipo molto molto paziente. Gli dico che andrò al lago, a pescare; d'altronde non si può fare un granchè qui.
I giorni passati mi ha raccontato la sua vita, come se volesse lasciare un testimone delle sue memorie.
E' un omino vecchio vecchio, cosi vecchio da sembrare una noce moscata. Mi ha raccontato di essere stato un omone grande e grosso, sempre con la risposta pronta. Mi ha raccontato di aver sempre avuto una prediposizione per i lavori dove l'impatto fisico era importante: il controllore, la maschera, il buttafuori, lo spezzapollici.
Il giorno dopo ha proseguito nelle sue confidenze e mi ha rivelato il motivo del nostro viaggio: deve salvare un narvalo da suo fratello.
Quando ho riso del suo proposto, facendogli notare che i miei Passeggeri avevano spesso avuto mire ben più virtuose o, per lo meno, ambiziose, è diventato tutto serio ed ha detto che si trattava di qualcosa che avrebbe dovuto preoccupare anche me.
Forse aveva ragione; in effetti sto stendendo le mie memorie....sarò mica morta?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

L' ho letto per rispettare l' etichetta; noblesse oblige. Tanto di scappello.

Anonimo ha detto...

Perchè io a sto sito gli voglio bene.

Rodrizio ha detto...

mi piange il cuore