domenica, marzo 16, 2008

Memorie di un geologo (parte prima)

Incontrai Ludovico al bar, una sera di aprile. Il primo, mi pare.
Mi raccontò che Geronimo aveva provato una delle sue bravate ed era finito male.
Gli raccontai che Stacy non sarebbe mai più tornata ad Okkaido da suo marito.
Mi raccontò che Tamara aveva preso il coraggio a due mani aprendo la sua famosa pizzeria a Vienna e che il vecchio Barrett stavolta era davvero sul set di qualche sit-com.
Il gruppo era sempre stato sfasciato, sin da quando l'epidemia aveva costretto noi tutti a partire, ma cosi' male non lo eravamo stati mai.
Ludovico mi diede il suo biglietto da visita e disse: "non farci caso, un errore di stampa".
Credevo tanto di conoscerli tutti e invece non sapevo un bel niente.
Usci' dal bar, una sera di aprile.

Ho sempre pensato che il lavoro influisca molto sulla vita di una persona: niente di più sbagliato.
Fai l'agente segreto, il paracadutista, la rock star, e magari campi cent'anni.
Fai il geologo e magari ti ritrovi ad insegnare scienze in una scuola del Bronx o vieni rapito da uno scenziato pazzo per chissà quali piani strampalati in Groenlandia e prima che te ne renda conto stai stilando le tue memorie perchè sei morto.

Se mentre preparavo Elementi di Geodinamica e sismotettonica qualcuno mi avesse raccontato anche solo un decimo delle cose che poi mi sono realmente accadute, non gli avrei mai creduto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

geologo yunior