sabato, febbraio 23, 2008

Memorie di un agente segreto

Ieri mi è arrivato un messaggino da mia figlia, diceva: "ciao!qui tutto bene: Tom ha ottenuto quel lavoro e abbiamo comprato una tv lcd per festeggiare!Tu come stai?baci".
Ieri pensavo che ciò che mi ha sempre reso un buon agente segreto fosse la famiglia e la prontezza nell'accettare un favore.
Rifiutare un favore insospettisce più di una Beretta 70 nel cassetto nel comodino: questo l'ho imparato a L'Havana.
Mentre oggi...oggi sono a Reykjavik e sono nei casini.
Cerco di riordinare le idee e sfruttando la tecnica di concentrazione che ho imparato nel Myanmar, chiudo gli occhi e vedo: un gallo cedrone, un intrigo internazionale, un agente segreto fatto di lsd, una tv lcd, una tv al plasma, un vulcano, una trasfusione di sangue.
Anche se non mi hanno tolto il cellulare non posso scrivere a mia figlia la verità, non posso chiedere alla sua bella famigliola di scomodarsi come per quella volta in Grecia: devo fare da solo.
Ho sessantotto anni e la verità è che non sono in grado di affrontare il fatto di non essere più un agente segreto.
La verità è che sono prigioniero in una camera d'albergo adibita ad ospedale nella casbah di Reykiavik, e devo cavarmela da solo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

e boh con sta casbah