Avete presente quando, addormentati, si sogna di cadere?
Lo scantinato in cui ho ripreso conoscenza è umido e tenebroso; e silenzioso.
Questa quiete è artificiale, sospesa, come incompiuta; la viola solo un regolare e insistente gocciolare di un tubo rotto, che nella semi-oscurità non riesco a localizzare; e naturalmente il respiro affannato dei miei compagni di permanenza.
Non sono solo, ma non si tratta di Deborah e Oscar.
Oppure quando ci si immedesima a tal punto in un incubo, che la mattina successiva si ringrazia di poter continuare a mordere la monotona realtà di tutti i giorni.
"Dove ci troviamo?" - chiedo con un tono a metà tra lo spaventato e l'assonnato.
Due occhi gialli di fronte a me brillano nell'oscurità.
"Io e te non siamo già più nello stesso posto".
Nei film i detective privati colgono al volo queste frasi.
Nei film. Belli quei film.
All'improvviso una porta si apre, e una luce arancione metallica irrompe nella stanza.
Una sagoma, che i miei occhi ormai abituati all'oscurità non riescono ancora a mettere a fuoco, trascina Occhi Gialli sotto la luce, e lo alza in piedi a forza.
Gli punta una pistola alla tempia - ed in quel momento è come se sentissi anche io il freddo del metallo sulla nuca - e senza esitazioni fa fuoco.
Poi il boia già si rivolge a me, e io sento il sangue raggelarmi nelle vene : "alzati, è il tuo turno".
Non mi è mai accaduto di fare per due volte lo stesso sogno.
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1 commento:
che storia etero! etoro?
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