martedì, ottobre 06, 2020

GULP

Bisogna stare attenti ai proclami.
Bisogna stare attenti all'attenzione.
Specialmente durante i periodi di pandemia, con la speranza che questa sia la mia prima-e-unica.
Quando sorge il sole, mi nascondo. Quando sorge la luna, c'è sempre un sole che sorge da qualche parte. Se passi la vita a nasconderti, puoi chiamarla vita?

C'era un foglio incorniciato proprio accanto al frigo. Un occhio attento avrebbe certamente notato la piccola macchia di caffè sul bordo sinistro, verso il magnete delle isole Eolie. Un occhio attento avrebbe notato una macchia di caffè, sulla scorta del bias per cui si considera che un foglio possa essere sporco tutt'al più di caffè, quando si scorge una goccia marrone tingere uno dei suoi bordi.
Invece era sangue, sangue risalente all'ultima volta che il proprietario di quel frigo aveva bevuto sangue umano.

Al culmine dell'estasi, in un momento di lucidità dato dall'improvvisa scomparsa della sete che lo aveva attanagliato fino a quel momento, aveva preso una matita dell'IKEA senza guardarla e si era appuntato una cosa a caratteri cubitali su quel foglio appena lambito dalla pozza di sangue: NON BERRO' PIU' SANGUE UMANO. Poi era andato a casa, senza accorgersi di camminare alla luce del sole. Aveva incorniciato il foglio e lo aveva appeso, cominciando la nuova avventura di vivere come non aveva mai fatto prima. Sorprendentemente ci riuscì, superando rapidamente le iniziali difficoltà, conoscendo persone nuove ed invitandole a casa sua, senza sbranarle; e la gente che avvicinandosi al frigo guardava il foglio incorniciato, leggeva la promessa scritta con quella matita dell'IKEA e faceva un sorriso senza capire.

Sono cresciuto con la convinzione che Halloween fosse una festa non mia, una festa anglosassone, la festa dei vincitori per antonomasia. Il topos dei mostri, che in fondo siamo noi, che in fondo sono una rottura di palle. Ma il tema è la chiave, per non dire che il tema sia il tema: il metodo anglosassone ci insegna che l'unico modo per scovare l'intelligenza sia lasciar fluire la stupidità. Lasciarla libera di correre, di sognare i folletti e di spaventarsi da sola con storie senza un perché. Come sangue cattivo a cui non bisogna restare troppo attaccati, benché ci permetta di vivere. Sorvolerò sulla vecchia storia secondo cui le donne vivano più a lungo per via delle mestruazioni e del conseguente ricambio di sangue; sorvolerò persino sul fatto che le persone in passato si facessero applicare sanguisughe subendo salassi con la convinzione parzialmente fondata di poter stare meglio.

Per cercare di fare una sintesi, ricorderò soltanto che vivere ti uccide e non c'è modo di attaccarsi di più alla vita se non lasciandole un po' di corda, per capire se va al largo o ci resta vicino, come una specie di cane troppo affettuoso che resiste al richiamo del fango dietro la collina. Le cose semplici, le ricorrenze, il topos dei mostri che ci rompe le palle, sono strade maestre percorse da un fiume di persone in cui si vede subito chi cammina con un passo diverso. E chi cammina non lo sa, che il suo passo sia diverso, forse perché è la prima volta che cammina, forse perché vive lontano dal sole ed esce soltanto quando mancano sia lui sia la roccia che gli fa da specchio. La luna: la spiona della notte.

C'è una leggenda che mi sono inventato secondo cui lupi mannari e vampiri un tempo fossero la stessa cosa; poi gli uomini li confusero nel raccontarsi perché gli piacesse - perché li tranquillizzasse - veder splendere la luna nel cielo, anche in quelle notti in cui le capanne crollavano sotto il vento impetuoso e le cose non riuscivano proprio ad andare per il verso giusto.

Ma la gente che guardava quel foglio, aprendo il frigorifero, non aveva bisogno di capire davvero cosa significasse, come non aveva bisogno di capire perché il padrone di casa non facesse riparare la luce del frigo, che non si accendeva quando la porta veniva aperta: ne avrebbe interiorizzato il significato, come un'esclamazione straniera che si legge su un fumetto e si sente subito propria.

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