giovedì, dicembre 29, 2011

Alteri, I parte

L'uomo avvolto nelle bende e lo smemorato sono in viaggio da quattro giorni. Viaggio non è una proprio la parola adatta, in quanto più che andare da qualche parte i due gironzolano. La loro è un'attesa attiva, simile a quella della pesca. L'orbita confusa di un asteroide senziente.

Attraversano il territorio in lungo e in largo, sempre in auto, su ogni tipo di strada. Il bendato paga educatamente e silenziosamente ogni spesa e nessuno fa domande. In appena quattro giorni sono passati per certi posti più e più volte ma per lo smemorato è sempre come fosse la prima.

Quando sono in macchina il bendato non fa che parlare: i suoi sono spesso lunghi e complicati discorsi sulla fiducia di cui può godere un narratore e sul tempo atmosferico che finiscono comunque per contraddirsi tra loro e terminare in una serie infinita di punti di sospensione.

Fuori dalla macchina non scambiano nemmeno una parola e l'uomo smemorato, già alla seconda notte, comincia a soffrire fisicamente il modo in cui l'altro entra puntualmente per primo nella camera del motel e accende la televisione. Complessivamente, il continuo spostarsi non lo angoscia e non lo infastidisce.

Ripete senza saperlo le stesse domande sin dal giorno in cui si sono incontrati, perplessi, nella tromba delle scale di un palazzo a Xxxx, senza ricevere mai una risposta che, comunque, non ricorderebbe. Ogni tanto guarda il paesaggio, senza trovarlo più interessante del vetro attraverso cui lo osserva. Mangia tutti i giorni lo stesso panino della stazione di servizio, senza saperlo.

La testa bendata si gira verso di lui all'altezza di Xxxxx Xxxxxx, specchiandolo in grandi occhiali da sole:
"D'altronde, non hai tutti i torti: non è mai lo stesso panino"

1 commento:

Vigilia all'americana ha detto...

Il bendato per caso fuma sigarette attraverso le bende?