martedì, novembre 29, 2011

Ora e allora

Questo post è la storia di un pensiero.
E' la storia di un pensiero che racconta di un pensiero, e che, se non ricordo male, fa più o meno così...

In un giorno uguale a tanti altri, ormai passato come tanti altri, mi trovavo in casa; era sera, e io dovevo ancora cucinare la cena, e fare i compiti, e lavare i piatti che avevo fatto finta di non vedere per un'intera settimana, e fare l'albero di Natale - perchè , era Natale - e diciamo che non avevo molto tempo a disposizione per fermarmi a pensare; eppure l'avevo fatto.

Ho pensato a quella sera d'estate; quella sera d'estate in cui mi ero fermato sull'uscio di casa a guardare un cielo desolantemente senza stelle; non che per me rappresentasse un problema, un cielo senza stelle; perchè, come diceva qualcuno, un conto è volere, vedere le stelle e farsi guidare; un conto è saperle là in alto e lasciarle un po' fare.
Q
uella sera d'estate senza luna e dal cielo invernale, in cui avevo pensato per la prima volta a come sarebbe stato tornare trent'anni dopo nei luoghi dove ero cresciuto.
Di passaggio nel posto dove ero stato tutto tranne che di passaggio.

Se ci sarebbe stata ancora quella palma, proprio lì, afflosciata e stanca; se avrei sentito ancora nelle narici l'odore umido del portone quando è estate e tu stai uscendo con il pallone sotto braccio; se sarei stato capace di ricordare quanto era bello guardare dal terrazzo il sole che lentamente si addormentava dietro la collina.
Avrei avuto un sussulto leggendo un nome diverso sulla cassetta delle lettere?

Era Natale, nevicava, e io all'improvviso spostai una lampada da un angolo all'altro della stanza.
O meglio, spostai La lampada : l'unico oggetto che avevo trovato ad aspettarmi quando avevo comprato quella casa. Era lì da sempre; avevo confermato la sua posizione originaria in occasione della prima storica notte, e non l'avevo mai cambiata, non facendovi più caso, come del resto ci si deve comportare con un elettrodomestico, seppur fedele.
E invece, ora che l'avevo spostata, beh non era più lei : era diversa.

Così, ho pensato che forse potrebbe funzionare in questo modo anche con i pensieri, con i ricordi, con le emozioni, con i giudizi; con tutto. Niente è eterno, neanche le cose più elevate; non la tua scala di valori, non la convinzione più ferrea. Qualcuno diceva che una decisione che reputiamo definitiva è sempre presa in preda ad uno stato d'animo destinato a mutare.
L'anima muta, le decisioni restano.

Forse il trucco è non fare mai pulizia : nascondere la polvere sotto il tappeto e non spostare mai niente.

1 commento:

barbie ha detto...

Un cazzo di commento che una volta si eiaculava come passa il tempo delle mele