sabato, novembre 12, 2011

Capitolo 18) Apnea

La scia luminosa di Udine si allontana sempre più.
E' una notte fredda e piena di stelle, il che non suona bene come una notte buia e tempestosa, ma va bene lo stesso.
Mentre sono a penzoloni nel vuoto, nel retro del Pick Up di Merlo, il mio pensiero vaga in ogni direzione, probabilmente per gettarmi alle spalle quanto appena accaduto.

Ammetto che avrei tanto voluto avere un quaderno come quello di mia madre, in cui annotare le frasi dei romanzi che mi colpivano in modo particolare. Certo, piano piano i quaderni diventavano due, tre, trenta : un'impresa per cui era necessaria una certa costanza.
Forse avrei desiderato possedere la costanza di mia madre, e non il quaderno.

Merlo guida silenziosamente, quasi dolcemente; e questo mi stupisce molto, considerando chi ha di fianco sul sedile-passeggeri. O meglio, chi non ha; chi non avrà mai più al suo fianco.
Sento la radio gracchiare un pezzo vagamente country, flebile come se fosse molto lontana da me, e non nell'abitacolo.

Mi lascio andare, in fondo il peggio è passato; sono con mia sorella in un bel campo di fragole, rossissimo; la sto rincorrendo, sembra proprio che lei si diverta, almeno fino a quando non mi perde di vista. Sono già lontano, percorro a piedi nudi un lungo trampolino : quanto sarebbe stato bello tuffarsi in quel mare di tempera e olio.
E improvvisamente mi torna in mente Deb.

"Ehi Signor Merlo, ferma subito quest'auto!" - grido sbattendo i pugni contro la griglia di ferro che ci separa.
Merlo non mi fa attendere, arrestando senza scossoni il furgone nel mezzo della strada deserta; dopodichè si volta a guardarmi, più incuriosito che intimorito.
Merlo ha il volto di chi è al crocevia della vita : un ingombrante passato appena chiuso in valigia, un futuro che non avrà propriamente la forma di una valigia.
"Dobbiamo tornare a prenderla".

Pensate a un Personaggio grandioso, di un film o di un libro; un Personaggio che è stato appena inserito nella Storia, ma che veramente fin dall'entrata in scena, fin dalla sua prima battuta, vi ha fatto esaltare; un Personaggio a cui avreste voluto stringere la mano e dire : "finalmente sei arrivato tu a dare un senso a questa pellicola!" o "piacere di aver letto di te, Personaggio!".
Fatto? Bene. Ora pensate ai rari casi in cui un Autore toglie dalla circolazione anzitempo quel Personaggio; non è rilevante in che modo: soltanto lo porta via da voi. Pensate alle sue potenzialità inespresse, alle speranze brutalmente disattese, al senso di frustazione, all'amarezza, alla rabbia animalesca, ignorante e cieca che monta in voi.

Ecco.
Ora potrete ben capire il mio stato d'animo nel momento in cui Merlo è entrato nella stanza e ha ucciso Gòto.

2 commenti:

basta ha detto...

scrivere durante fuggevoli erezioni

l'autore ha detto...

finisce tra poco