L'unica cosa che vide fu il sacchetto con il prosciutto crudo e il succo di mango, il resto erano solo pile di libri, mazze da golf e la chitarra che aveva attirato la sua attenzione.
Rientrato in casa, non riusciva a togliersi dalla mente l'idea di non saper suonare uno strumento. Il suo percorso musicale era stato tortuoso, ma mai veramente impegnativo. Aveva provato qualcosa dopo aver smesso con il piano, da bambino, ma adesso faticava addirittura a ricordare quali fossero gli strumenti precisi con cui si era misurato.
La chitarra era comunque un desiderio nuovo, immediato, una voglia di imparare ad estrarne un suono nata nel momento in cui aveva visto il cartellino del prezzo appeso ad una chiave.
Acceso lo schermo trovò una playlist di virtuosi della chitarra, da ascoltare mentre intanto riordinava l'appartamento.
Era in effetti un pò di tempo che non metteva a posto. Dopo essersi occupato della carta dei quotidiani e degli scontrini che inspiegabilmente faticava a buttare via, cominciò ad interessarsi ai bicchieri e alle altre stoviglie che giorno dopo giorno avevano lasciato la credenza per stabilirsi chissà dove.
Per qualche motivo che non gli riuscì di spiegarsi, fare i lavori di casa ascoltando la chitarra non era opportuno. Il suono sembrava non solo dissociato dai suoi pensieri, ma anche da quello che stava facendo. Immaginò qualcosa a proposito del disordine, ma sapendo che nessuna spiegazione sarebbe stata sufficiente, cambiò semplicemente musica facendo partire Open Sesame di Freddie Hubbard.
Ramazzando la camera da letto, strofinando forchette incrostate da giorni, si accorse che l'atmosfera cominciava ad avvicinarsi ad un'identià compiuta, come se fino a quel momento i suoi gesti non fossero stati sincronizzati con l'effetto che producevano.
Finito il lavoro si versò un bicchiere di succo. La notte si avvicinava a grandi falcate, era tempo di preparasi per andare in onda.
1 commento:
è ambientata in vico san cosimo?
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