mercoledì, giugno 02, 2010

Estati d'animo (seconda parte)

Il bungalow aveva conosciuto tempi migliori ma almeno si trovava vicino al campo di pannelli solari che le era stato assegnato.
Trovò solo un flacone di shampoo vuoto in mezzo al bagno, forse caduto nella fretta del trasloco dell' inquilino precedente. Controllando il libro dell'appartamento realizzò che chiunque fosse non aveva trovato il tempo di scrivere una riga nell'arco di un mese.

In bagno ed in cucina, caratteri cubitali neri invitavano ad idratarsi ed a proteggersi dal sole in tre lingue. Indossò il costume da bagno che aveva preso aspettando l'aereo, quando l'idea che dopo quindici mesi sarebbe ritornata al sole era diventata tangibile nella sua mente.

Uscì dal bungalow sistemando la sdraio in piena luce ed una certa malinconia la attraversò prima che il sole cominciasse a scaldarla veramente. Le lunghe ore in palestra, le sedute di sole artificiale, i giorni passati aspettando quel momento nella notte dall'altra parte della terra assumevano ora toni di tristezza. Cominciò a sfogliare il libro della casa, cercando qualche proposta divertente per passare il tempo anche se il mare era troppo distante per sperare in feste sulla spiaggia o in sport acquatici.

Preferiva sicuramente quell'arida campagna all' opprimenza di una metropoli semi-deserta ma quell'atmosfera paesana senza un' ombra dove far riposare la sua solitudine la angustiava. I suoi vicini non sarebbero stati misteriosi festaioli come nella Notte, ma esseri dai contorni definiti. Illuminati da una luce monotona, tutti i suoi possibili vicini sembravano insipidi come amori passati, conosciuti troppo bene e troppo correttamente.

Per quanto le discoteche locali riuscissero a ricreare al loro interno una notte fittizia, all'uscita il sole avrebbe sempre ripulito dai visi le forme che le luci intermittenti e multicolore avevano fatto emergere. A cuor leggero invidiò persino coloro che erano nati fuori dalle città cento o duecento anni prima. Coloro che pur abitandone al di fuori, in piccoli ambienti rurali, potevano conoscere abbastanza la città da sperare un giorno di andarvi ma non ne avevano un 'idea sufficientemente chiara da capire che là nulla sarebbe cambiato.

Adesso che per necessità l'umanità intera, spostandosi mese dopo mese verso est, era un social network reale dove quasi ogni giorno si avevano nuovi vicini e si conoscevano nuovi luoghi, la sua mancanza d'euforia per il sole ritrovato era per lei stessa il segno che la sua voglia di scoprire qualcosa di nuovo nasceva da quanto le veniva celato.

Pensò quindi ai suoi amori passati, ai suoi peccati notturni, al suo sesso orgiastico nella parte spenta del mondo. Pensò a lungo, abbronzandosi.

2 commenti:

L' Irreprensibile ha detto...

Voglio la comparsa sulla scena dei gerarchetti

28 giorni dopo ha detto...

28 settimane prima