Eccolo che arriva.
Tutti quei riccioli. Da dove li tirerà fuori? In terza ero veramente convinto che se tagliasse i capelli un giorno si e l'altro pure. Di sicuro la permanente se la faceva. Ah, come se la faceva. Non posso provarlo, ma è sicuro.
Poi mi guarda e ride. Che cazzo ha da ridere? Devo fare finta di niente e alzare la voce come al solito, ridere di giazza e cercare di far pensare qualcos'altro a Sergiomaria. Se intorto Sergiomaria sono a posto: mi gioco la carta della Champions.
Ma questa volta non è come sempre, non è il vecchio scherzo di non parlarmi e nemmeno quello di darmi affettuosi nomignoli femminili.
Sta architettando qualcosa: mi mangio la bombetta se non sta architettando qualcosa.
Improvvisamente mi ricordo di Irreprensibile. E' la mia risposta a tutto, prima o poi dovrò rendergliene atto. Più poi che prima, deve guadagnarseli sti complimenti. Come minimo deve invitarmi spontaneamente a dormire da lui a Genova.
Cosa stavo dicendo? Mi ricordo delle parole di Irreprensibile: "Giuda, sei come Giuda" e se non le ha dette le dirà. Mi tratta sempre cosi' male. E più mi tratta male più mi piace.
Devo essere come Giuda. Mi complimento con lui: sei un grande. Lo abbraccio, affondo il mio nasino nel suo maglione sdrucito: il suo segreto è qui, da qualche parte, in mezzo agli strati deboli e malmessi di deodorante da ipermercato e dopobarba scaduti, qui sotto il sudore da partita di Magic indoor. Ad Agosto.
Che cos'ha da ridere? Il segreto non è qui.
Mi mangio una bombetta se non ha scritto qualcosa di male su di me su iPiroga.
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2 commenti:
Si
è bene
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