venerdì, novembre 23, 2007

Ieri pensavo:

Benchè sia solitamente più propenso a ricercare le cause piuttosto che i modi, ieri pensavo al modo in cui funziona l'immagine che ci creiamo di una cosa nel nostro cervello.
Prendiamo per esempio una bottiglia di blanc de morgex che cade dall'altezza di mille e quattrocento metri: pensatevi la scena.
Ora, quale tra i seguenti modi in cui la nostra mente avrebbe potuto intendere la scena appare più veritiero?
1)Il cervello crea due fotografie, una che rappresenta la bottiglia nell'istante iniziale ed una che la rappresenta nel momento in cui si sfracella al suolo.Tutte le immagini mancanti tra le due vengono generate, conoscendo la sorte della bottiglia, ogniqual volta il possessore del cervello rivede la scena nella propria cineteca mentale.
2)Il cervello crea un numero infinito di fotografie, che rappresentano la bottiglia in ogni momento della sua avventura volante.
3)Il cervello crea un'unica fotografia che muta momento per momento seguendo la caduta del grave.
A mio parere, la terza scelta è la più sensata perchè, con un piccolo utilizzo di memoria (la fotografia infatti è sempre una che muta nel tempo), si ha il risultato cercato, ossia la videocronaca di ogni momento della caduta.
Detto questo, come potremmo immaginare che il cervello pensi la caduta della nostra bottiglia di blanc de morgex a ritroso?
Anche in quest caso vediamo quale tra i seguenti modi ci sembra più sensato:
a)Il cervello utilizza uno dei modi sopra descritti per immaginare la caduta della bottiglia, dopodichè proietta sul nostro schermo mentale la scena invertendo il momento iniziale con quello finale.
b)Il cervello utilizza uno dei modi sopra descritti per immaginare l'ascesi della bottiglia, dopodichè la proietta sul solito schermo mentale.
Sempre a mio parere, la scelta b sembra la più sensata visto che, con un notevole risparmio di spazio e di impegno della capacità di calcolo, si ha lo stesso risultato.
Dopo tutto, ad ulteriore favore della mia tesi, si ha la vecchia massima: "Natura non facit saltus" per cui, per quanto ci sforziamo di fare il contrario, il nostro cervello sceglierà sempre la via più breve.
Il problema, cripiticamente lasciato trapelare nelle righe precedenti, si può riassumere con quanto segue: dato un avvenimento ed il suo inverso, non saranno essi forse due cose diverse? Il fatto che una cosa sia l'inversa dell'altra pregiudica o non pregiudica il fatto che l'inversa sia anch'essa una cosa a tutti gli effetti e non solamente l'immagine specchiata della prima?
Oramai da tempo vi starete chiedendo: "come mai questo sproloquio?" ed io, prontamente, v'illumino:
Il VHS o video-registratore è ormai un vetusto aggeggio che i bambini nati in questi anni mai vedranno, tuttavia, esso si porta nella tomba della memoria un'interrogativo insoluto: perchè nessun uomo rusci' mai a dominarlo completamente, programmandolo a dovere?
Dopo la mia dissertazione, spero che la risposta risulti ovvia anche a voi: come sarebbe mai possibile concordare con qualcosa che opera al contrario della nostra mente e che insiste nel riavvolgere e dire che la riproduzione al contrario di una cosa è semplicemente la sua inversa e non una cosa a sè stante?

Quod erat demonstrandum?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

salviamo il sigaro
toscano

Rodrizio ha detto...

salviamo le palle ai toscani