Caro Babbo Natale,
quest'anno vorrei che internet tornasse ad essere un sogno bagnato. Una coperta fradicia di umori sotto cui cercare tesori nascosti, collane di pensieri, testi proibiti e mistici consigli irrisolti, per sempre, nel buio di un forum senza più alcuna risposta dal 2003.
Caro Babbo Natale,
sento i tuoi elfi sospirare: che palle, ogni anno qualcuno deve per forza compiere quasi quarant'anni e tutta la truppa deve sorbirsi lettere su lettere in cui si desidera il ritorno a vent'anni prima. Anno più, anno meno, sono sempre vent'anni prima. Ogni generazione ha la sua nostalgia, l'unica cosa a non cambiare è quell'intervallo: sono sempre vent'anni.
Caro Babbo Natale,
ridacci internet. Cosa ti costa? The internet is for porn, te la ricordi? Era un potenziale inespresso internet, allora. Mica la cloaca di adesso. Era una cloaca, sì, ma soprattutto in potenza. Pensate a quante cose avremmo potuto fare e non fare, con internet. Beh, le abbiamo fatte, e ci hanno tutte appagato come coiti interrotti.
Caro Babbo Natale,
se non ci ridai internet, sarò costretto a riprenderlo con la forza; a ricostruirlo, con la forza. Aprirò un blog e ci scriverò umoristici oroscopi di fine anno in italiano. Il tipo di cose che non leggono neanche le demenze organiche, figuriamoci quelle artificiali.
Caro Babbo Natale,
obiettare che internet ci sia ancora, che sia lì, che esistesse già prima di vent'anni fa...non serve a nulla. Internet era una guida per il mondo. Una stele di Rosetta incompleta su cui ogni tanto, come per magia e con il lampo di un fulmine a 56 kbps, potevi trovare qualcosa non solo di comprensibile, ma che si incastrasse perfettamente con i bisogni inespressi della tua anima. Un nuovo continente, artificiale eppure da scoprire.
Caro Babbo Natale,
internet oggi non è più internet, internet è la vita. Non è più un modo di interpretare il reale, è diventato un modo di viverlo. Un tempo si pensava che Second Life avrebbe soppiantato la vita nel reale, oggi invece il reale si è sdoppiato in una seconda vita per specchiare la prima. Che due palle dai. È come se le suore a scuola avessero preso il pallone e ci fossero venute a sfidare al campetto. Le suore devono fare le suore, su, devono essere responsabili e sbuffare trasognate ripensando a venti, o forse quaranta anni prima, quando anche loro erano bambine. Che divertimento da bambini è il nostro, senza degli adulti che ne siano esclusi?
Caro Babbo Natale,
nella tua infinita saggezza, mi consigli di andare per funghi, di darmi al birdwatching, di ammirare le nuvole o le stelle. Trovarmi uno di quegli hobby di ricerca nella natura che mi facciano ritornare a quello stato di segugio del web, perso in un attento vagabondare, sebbene nel reale. Caro Babbo Natale, sono io che scrivo a te: non il contrario. Fatti i cazzi tuoi, che campi cent'anni. Ascolta.
Caro Babbo Natale,
non mi lasci altra scelta.
Per i nati nel segno del diplodoco
Il tempo sembra sempre poco. Tutta questa nostalgia non viene dal fatto che il vostro nome significhi doppio fascio, è che avete dei complessi perché nessuno dei bambini vi elegge mai a preferiti. La competizione del brontosauro è spietata, ma voi resistete: un giorno arriveremo anche ad interessarci dell'ipotesi che aveste delle piume, ma non questa settimana, magari la prossima, o quella dopo...
Per i nati sotto al segno della susina
La prugna è sincera, la prugna è carina. La prugna è compagna, la prugna è succosa, la prugna è gentile, la prugna è tenebrosa. La prugna è puerile? E chi lo sa? C'è sempre una prugna, di qua o di là.
Per la costellazione adriatica
Sarà un'annata statica.
Per i nati sotto gli auspici degli Ittiti
Che dire: siete sfavoriti. Che idea del belino, che gusto dimmerda, che rabbia che ira che furia tremenda: mi vien da cacciare, che pena, che orrore, è un segno del cazzo, non sento sollazzo. Non rido, non godo, non provo piacere, sti segni mi fanno sul cesso sedere. A che pro questa agonia? Saltiamo gli Ittiti, e andiamo via.
Per gli amici della platessa
La musica è sempre la stessa: venduti, merdacce, servi dei forti. Avrete ogni bene da questo nuovo anno, ma non sarete rispettati dai vostri pari. Ci credo: avete comprato i favori di Giove e Urano come siete soliti fare da oltre vent'anni...ma cambierà la musica...
Per i termosifoni, gli astri sono buoni.
Ai bidelli, sorridono di Saturno gli anelli.
Per i nati sotto al segno della Spia Poeta: nessuna rima, neanche mezza. Ci siete già caduti dentro, da piccoli. Solo una corretta, arida, imperscrutabile punteggiatura.
Per le amiche e gli amici del segno dei segni, continuiamo a non capirci: forse dovreste imparare il linguaggio dei segni.
Per coloro protetti dal segno della televendita
Vi auguro un bellissimo anno, ma solo a livello personale. Purtroppo per voi il resto del cielo è concorde nel considerarvi ormai estinti. So che non è così: combattete con tutto il vostro cuore. Parola di Roberto Mastrota.
Per il segno del mirtillo
Ogni ricordo è un cavillo.
Per il segno del cavillo
Ip ip urrà!
Nessun commento:
Posta un commento