venerdì, aprile 05, 2013

Presso lo studio di Sir Anaclet Mac Turtle, baronetto

Irreprensibile e Lord Mac Turtle siedono in poltrona; ciascuno sulla sua, presso il camino, è un luminoso cinque di Aprile: questo aspetto è ignorato dai due, immersi come sono in una spessa coltre di fumo. Dibattono di pipe e di altre questioni secondarie: eminentemente di pipe.

Irreprensibile: Questo modello "churchwarden" è qualcosa di straordinario, la fumata risulta così fresca...

MacTurtle: E' vero. Pare proprio essere stata creata per poterne dibattere amabilmente; invero, credo che se nel mondo ne esistessero di più, di pipe come queste, il mondo sarebbe un luogo migliore.

Irreprensibile: Sicuramente sarebbe un posto più sereno; e il tabacco giusto si reperirebbe con più facilità.

MacT: Si, è sconfortante che un gentiluomo debba sempre cercare, e raramente trovare, qualcosa che sia degno di essere fumato.

Irr: Ditemi, come procede la vostra rubrica, Sir?

MacT: Sono contento che me l' abbiate chiesto; oggi è Venerdì, ed ho in mente un giochetto che potrebbe alzare non poco il livello della nostra conversazione, se solo il livello non fosse già al top. Vedete, là, sulla mia scrivania? Ebbene, scegliete una lettera nel mucchio.
Quella lì? Bene, consegnatemela.
legge "MacTurtle: parlaci della discriminazione."
Oh. Non si è neanche firmato.

Irr: Dal tenore del quesito, temo che vi abbiano scambiato per un oracolo, per un profeta!

MacT: E allora profeterò!

Irr: In fondo, la discriminazione, si basa sull' esclusionde dal godimento di qualcosa: gente meschina che siamo, noi, con le nostre pipe radicate e fuori, fuori gente col toscanello elettronico!

MacT: Mi avete tolto le parole di bocca. Perchè non rispondete voi al lettore, per una volta, così, per ischerzo: chissà per quanto potremmo riderne (sempre con moderazione).
Voi dettate, io interpreterò, come ben sapete, fui anche attore.

SULLE DISCRIMINAZIONI, IN GENERALE, SU QUELLA DEI VEGETARIANI, IN PARTICOLARE
monologo di Irreprensibile, interpretato da Lord Mac Turtle, che in gioventù recitò nel ruolo di paggio al Globe

Li riconosco al volo. Lo vedo da come si muovono, da come sorridono, da come si atteggiano. Vegetariani! Condannati alla grama vita del latitante, si nascondono come topi; almeno quelli che sanno di me. Sono io, la vendetta carnivora, lo dicano al mondo, le mie vittime! Ma nessuno l' ha mai scampata. La dura vita del vegetariano è quella del braccato, così come l' erbivoro fugge il carnivoro, essendone la vittima designata, o visto che qui si parla di animali: la preda. Sono un cacciatore, un cacciatore di minoranze non tutelate, di minoranze ignote, di minoranze senza diritti. Loro, i vegetariani, sono la mia preda: la mia è la vendetta di tutti i carnivori, contro quella parte di umanità impenitente e vigliacca che si è piegata a brucare l' erba, in ginocchio. Sono loro, col loro indegno salutismo, con la loro segreta speranza di arrivare a cent' anni col cavolo, sono loro che io cerco. E non gli darò pace. Non avranno pace.

Nessun omosessuale rischia più la conversione e di tornare al fichismo; e invece, guardate, a quante vessazioni va incontro il povero vegetariano, amici che con una pacca sulla spalla gli dicono "e mangiati sta' bistecca! E su che ti fa bene!"
Nessuno con tanta determinazione bonaria, oggi, oserebbe una pacca sulla spalla ad un omosessuale "e fattela, una scopata etero, una volta tanto"! E lo stesso al ristorante: in odio ai pizzicagnoli e alla compagnia, se osano rivelare le proprie tendenze salutistiche. Allora li vedi, che dicono, "non ho appetito", o "passo il turno", e invece loro sono vegetariani, vegetariani, vegetariani, vegetariani!!! ma dico, come fanno, come fanno gli amici di infanzia a non accorgersene?
Per fortuna che ci sono io, la vendetta dei carnivori: redimetevi, fin che siete in tempo!

Una volta ho avuto una fidanzata vegetariana; ci ho messo un pò ad accorgermene, era brava a dissimulare.
L' ho mangiata.

2 commenti:

dalle registrazioni di un amico dei tempi di Majuba Hill ha detto...

- Chi è questo Irreprensibile?
- Un blogger monsieur, un vil meccanico
- Ah, bravo Balanzone bravo: citi anche Manzoni adesso? Ma io ti deturpo, io ti radio dal seicento!
*Il visconte colpisce Balanzone*
- E quindi?
- Quindi cosa monsieur?
- Quindi dobbiamo preoccuparci?
- Di un blogger monsieur? Non saprei.
- Non sai? Ma devi dirmi di no imbecille! Adùlami, cullami nell'ignoranza, lascia che veda il mondo che voglio vedere.
- Sì moniseur.
- Eh, tu dici di sì ma non sei d'aiuto. Andiamo ora, è l'ora della mia defecatio pubblica. Quei villani hanno pagato (orrido verbo) per guardare e quindi facciamogli vedere.
*Il visconte esce di scena. Balanzone fa spallucce e lo segue*

Cavalcanti ha detto...

Cavalcai MCTURTLE da dietro