lunedì, marzo 25, 2013

I creativi discendenti

Il primo tuono non è molto lungo: rotola giù per la vallata e poi si perde nel nuovo rombo - più vicino - che avanza. Sono ore che ascolto e non mi è ancora venuto sonno. Forse perché scrivere mi tiene sveglio.
Mia nonna - la mia cara nonnina, che vorrebbe vedermi sposato e con tre bambini - ha fatto queste cassette per me: ore ed ore di registrazioni di temporali montani per cullare il mio sonno tormentato.

Le registrazioni funzionano, ma sottopongo comunque tutte le registrazioni della nonna ad un attento vaglio da cosciente. Il mio timore è che la nonna - la mia cara nonnina, che vorrebbe vedermi sposato e con tre bambini - si svegli nel cuore della notte nella sua casetta in montagna ed esca sotto la pioggia per raggiungere la postazione dei microfoni e sussurrare nel pieno del mio sonno più profondo messaggi subliminali che inneggiano alla vita regolare, al matrimonio ed alla procreazione.

Fino a qui tutto bene, la pioggia cade con regolarità sugli aghi del grande pino dietro al capanno degli attrezzi. Fuori invece c'è il sole che splende sui cittadini in giro per Parco delle Vittorie, gioiello della nostra piccola provincia iraconda. Nessun messaggio subliminale, soltanto ore ed ore di tremolante mormorare di tuoni e sfregamenti di nuvole piovose. Nel libro che sto scrivendo non ha ancora piovuto, nemmeno una volta: sono ben centomila caratteri che non piove, una vita.

La cosa del libro è cominciata anche per merito della nonna - la mia cara nonnina, che vorrebbe vedermi sposato e con tre bambini: la paranoia che mi impone l'ascolto alla ricerca di tentativi di controllo mentale non è -ahimè- sufficiente a tenermi sveglio. Per questo ho cominciato a scrivere un racconto.

La storia parla di un uomo di nome Rudy, proprietario di una cartoleria sulla quarantina, che viene contattato da un editore milanese piuttosto influente. Quando Rudy lo raggiunge a Milano, l'editore gli spiega che i suoi revisori hanno notato un fatto curioso: in molti romanzi di aspiranti scrittori suoi concittadini o quasi compare un personaggio molto somigliante a Rudy. I modi di scrivere sono diversi, qualcuno è più o meno preciso, ma si capisce che si tratta sempre della stessa persona. Quella persona sembra, in effetti, lo sconcertato negoziante. L'editore prega Rudy di raccontare la sua vita, dove ha vissuto e cosa ha fatto. Ricostruendo i tempi ed i luoghi della vita di Rudy, i posti che ha abitato e quelli dove è stato in vacanza, cominciano a delinearsi nuove corrispondenze con i libri scritti in quegli stessi luoghi e tempi.

Rudy si trovava a Londra mentre quel tale autore scriveva quel tale romanzo ed eccolo apparire di sfuggita, personaggio appena accennato ma immediatamente riconoscibile. Il romanziere G., punta di diamante della casa editrice, scrive di un personaggio analogo a Rudy bambino in un libro ambientato sulla costa toscana, suo luogo di villeggiatura da piccolo. Insomma: si capisce presto che dove c'è Rudy c'è una storia. Nessuno sa dire se ci sia una relazione di causa o di effetto, ma Rudy è un vero e proprio catalizzatore di racconti.
Così l'editore, congedato l'imbarazzatissimo negoziante, decide in segreto di mandare alcuni scrittori affetti dal blocco dello scrittore in vacanza nella città dove abita Rudy e addirittura nel suo stesso quartiere.
Ma il percorso creativo che ne risulta darà conseguenze inimmaginabili...

Ecco, sono bloccato qui: Dora, sorella della nota scrittrice Belinda Palmigeri, ha deciso di seguire la congiunta in questa inconsueta trasferta in seguito ad una delusione d'amore e si trova suo malgrado con un sacco di tempo libero. La città non offre gli svaghi sperati e Dora comincia a scrivere un libro giallo. Il racconto dell'assassinio della vecchia signora Pizutti, loro dirimpettaia, cattura rapidamente la giovane Dora e l'intrigo risulta così avvincente e perfetto che questa decide di mettere in pratica la trama del suo stesso libro.

Tuttavia la signora Pizutti è in realtà Irma Lugini, stella ormai fredda del romanzo d'amore, la cui vena creativa si è prosciugata dopo una dirompente opera prima ormai pubblicata vent'anni prima. La signora Pizutti, cioè Irma Lugini, è l'unica del gruppo degli scrittori a conoscere l'identità degli altri nonché la ragione della loro inusuale vacanza a spese dell'editore. Infatti, avendo origliato la conversazione tra Rudy e l'editore, da cui era andata per avere ancora una chance con un pessimo romanzo scritto a quattro mani con un'ungherese, si era recata per prima nella città del protagonista. L'ansia di ottenere per prima il successo sviluppa in Irma una folle paranoia, che culmina con lo stupro (!) del povero cartolaio. Irma, scossa dal suo stesso gesto, si rinchiude in casa, complicando la trama del libro della giovane Dora ed i suoi propositi omicidi.

Intanto, la geniale Belinda...ma questa Belinda cosa dovrebbe mai fare? Non ho idee per la povera Belinda ed intanto continua a piovere. Non ci sono prove tangibili del bisogno di scrivere, tantomeno del bisogno di figliare. Tutto si basa sulle sensazioni, per esempio a Rudy stesso potrebbe venir voglia di scrivere. Così, senza una ragione. Rudy è un tipo metodico e calmo, probabilmente comincerà a scrivere un racconto fantasy, o storico, comunque dopo aver formulato un pensiero che gli piace e di cui è orgoglioso. Forse si metterà a scrivere il suo libro solo per poter inserire questa battuta, il cui effetto - essendo Rudy una calamita per storie - avrà certamente conseguenze nel libro di cui è il protagonista:

"Posate con cura i vostri passi - disse il birraio porgendo una torcia al primo della fila - i creativi discendono lentamente."

3 commenti:

irreprensibile ha detto...

stiamo scrivendo come bastardi! poi ci tocca leggerci! tienilo duro! avanti così... da dietro. eri un grande
tuo irreprensibile romantico

non resisto alla freddura ha detto...

arrestato pedofilo: sposato con tre bambini.

irreprensibile ha detto...

belin è super felice. facciamo partire sto abipro. irreprensibile