E’ uno di quei momenti in cui preferirei essere da un’altra parte; anche in una situazione oggettivamente peggiore, come portare fuori il cane per il suo bisognino durante il temporale, e senza ombrello. Ho paura di non essere all’altezza del momento, e ho tutto il tempo di convincermene : il corridoio che mi separa dal mio amico sembra non finire mai.
La critica che mi viene mossa più spesso è di non fermarmi ad analizzare la situazione, di non chiedermi mai : “c’è un modo migliore per affrontare il problema che ho davanti?"
Eppure la mia professoressa di matematica del liceo me lo ripeteva sempre : “Non passare dalla finestra, quando puoi usufruire della porta, Scalise”.
“Porta o finestra quello che mi attende all’interno è comunque un quattro in pagella signora, allora preferisco allontanare il momento”.
Meritavo anche oggi un votaccio? Mi ero fidato troppo del mio istinto. Se tutta questa storia del messaggio segreto fosse stata una trappola del vero assassino? Quella è gente che non scherza, e, mentre mi si formula il pensiero, sento già un accenno di tremolio alle gambe. L’aveva davvero nascosto Oscar quel messaggio o lo spietato killer del mistero poteva averlo costretto con la forza, con le minacce, con i ricatti?
Come potevo non essermelo chiesto prima, quando ero ancora al sicuro in Friuli, a girare per i boschi a piedi nudi.
All’improvviso il corridoio finisce : la stanza è molto grande e luminosa; tre grandi finestroni occupano la parete ovest, lasciando entrare una luce calda e surreale. Oscar è solo, ma circondato da decine di manichini, alcuni vestiti di tutto punto, altri completamente spogli; riconosco Capitan Uncino, e al suo fianco ci sono Marylin Monroe e Amleto, entrambi con le braccia aperte, in modo tale che sembri che stiano discutendo animatamente; più indietro ci sono Darth Fener - lo riconosco dal casco - e quattro soggetti che in un'altra vita devono aver impersonificato i quattro moschettieri : anche se il tempo passa per tutti, mi posso sentire al sicuro con loro. Alla destra di Oscar c'è un manichino vestito da principessa, e uno al naturale che sembra in procinto di abbracciare il primo. Riflettendoci, quel pervertito si è sicuramente divertito un mondo a metterli tutti in queste strambe posizioni.
Mentre incrocio lo sguardo del mio amico, penso che vorrei subito abbracciarlo, chiedergli in che razza di posto ci troviamo, e poi portarlo fuori; invece resto ipnotizzato dallo sfuggevole riflesso dei miei occhi verdi nei suoi. Dura un solo istante, ma è come se fosse un’eternità.
*
“Ciao signor cane, ciao b-bello, vuoi giocare eh? Dimmi, vuoi giocare?”
“Rolly, stai lontano dal barbone, non farmi pentire di averti portato a fare un giretto”.
In effetti, questo sabato mattina mi sono vestito un po’ raffazzonato, ma non c’è limite alla maleducazione della gente. Sarà questo maglione sgualcito? O è colpa dei miei blu jeans un po’ troppo strappati? Eppure vanno di moda così, di questi tempi.
Chi voglio prendere in giro? Il punto è che tutti in questo paese, oramai, mi conoscono per quello che non sono, o che sono solo in parte.
Entro in pescheria, confidando che almeno il pescivendolo non dica ai merluzzi di stare lontani dal barbone. C’è molta gente, e il dettaglio mi infastidisce. Perbacco! Mi gioco i pantaloni che quel tizio lì davanti che parla con Mario, il pescivendolo più chiacchierone di Osoppo, è un impiegato comunale, o magari delle poste : ha un’aria così infelice che non può occuparsi di altro, persino i becchini hanno una postura più dignitosa.
“FERMI TUTTI, QUESTA E’ UNA RAPINA”
Una rapina in una pescheria? Evidentemente in giro c’è gente più strana di me.
4 commenti:
it was very interesting to read. I want to quote your post in my blog. It can? And you have an account on Twitter?
newegg promo code
white magic
I couldn t agree more! GJ!
Thanks for sharing us informative ideas.
I was reading this tonight that may interest you http://aaamor.com/college-funding-scholarships-grants
Posta un commento