martedì, marzo 30, 2010

Capitolo 3) Il primo giorno di primavera

Ah, oggi è il primo giorno di primavera.
Non ve l'avevo detto?
I due rapinatori mascherati da Prodi e D'alema salgono sulla volante dei carabinieri, di nuovo le maschere addosso, ma stavolta per la vergogna; o forse per lanciare un segnale, che mai verrà recepito, ai poteri forti : anche i politici rubano.
Ma i politici soprattutto fuggono.
Il furfante travestito da Oscar Luigi Scalfaro era infatti riuscito a svignarsela, mentre i suoi goffi complici venivano messi al tappeto dallo squilibrato del paese.
E, cosa ancora più incredibile, aiutato da me; a dir la verità a lavoro quasi ultimato, rigurgitato in un moto di virilità solitamente a me sconosciuto.

La pescheria ritorna alla vita normale, e mezz'ora dopo nessuno si ricorda già più dell'accaduto; Mario sta mettendo sul banco dei bellissimi gamberoni.
Proprio quando comincio a riassaporare il sapore del sabato libero, ecco arrivare nella mia direzione lui, il salvatore dei pescivendoli.
"P-però, bel placcaggio"
Pure balbuziente.
"Piacere, io sono Oscar"
Come Oscar Luigi Scalfaro? Toh, guarda il caso.
Comunque no, le presentazioni no.
Al massimo un sorriso, un ammiccamento intrigante.
Ma siamo sicuri che stia proprio parlando con me?
Mi volto all'indietro : ovviamente nessuno.
Ok, lo ammetto sono un tipo solitario, forse anche stravagante, ma non sono matto.
Osoppo ha già il suo pazzo, non ne serve un altro; due pazzi farebbero ridere : nessun paese che si rispetti possiede due pazzi di paese.
Ecco, ora me ne vado strisciando, e non ti accorgi nemmeno che, oltre a non ringraziati, non ti ho nemmeno salutato: non ti accorgerai di nulla, caro il mio matto. E invece :
"Hai fatto tutto tu, io ho solo bloccato quell'altro mentre voleva lanciarti il polpo in faccia".
Gli ho dato pure del tu, non solo gli ho risposto, sono fritto.

"P-piacere di conoscerti"
Allora insisti, non te lo dico-o-o il mio nome-e-e, pazzo che non sei altro.
Anzi, sai cosa ti dico? Me ne sto zitto, l'hai voluto tu.
"Lo so cosa pensi, so cosa pensano tutti, giù in p-paese: no, io non sono uno fuori di testa, uno svitato, e la balbuzie mi viene solo quando sono emozionato".
Non ha nessun amico, si vede subito, e il primo rischio di essere io, sto rischiando seriamente di essere io; e sono anche un po' emozionato, a dir la verità.
Da un momento all'altro me lo chiederà, come un bambino : vuoi essermi amico?
Non ha neanche una brutta voce, dopotutto, non una voce da matto almeno.
Ecco, il mio silenzio prolungato fa più rumore delle sue parole : gli tocca replicare.
"Sei stato in gamba con quel p-polpo, mi piacerebbe lavorassimo insieme".

Da quando in qua i pazzi di paese hanno anche un lavoro?
Magari anche una famiglia, degli amici; forse sono io il pazzo, e tu, prossimamente-amico, sei normalissimo.
Per scoprirlo, non mi resta che risponderti : "Piacere, mi chiamo Sebastiano, e sì, mi piacerebbe ascoltare quello che hai da dirmi, se davvero si tratta di lavoro"
Un ampio sorriso affiora sul volto di Oscar.
Forse, per una volta, la primavera sarà davvero la stagione della rinascita.

2 commenti:

L' Irreprensibile ha detto...

Si

miglior pennellone ha detto...

Oscar per il