venerdì, ottobre 23, 2009

la logica della trilogia

Un anno e tredici giorni dopo "Il fantasma dell' Opera Pia" e due anni e diciannove giorni dopo "la fiera del male" ritorna per una terza, catartica, inevitabile volta Invisibile Baro, per raccontarci nuove avventure. I misteri, invece di risolversi, si sono moltiplicati e non sarà facile trovare una logica nella trilogia.

Prefazione a cura di Peter Dennis Blandford Townshend

Il farro era utilizzato dall'uomo come nutrimento sin dal neolitico. Gli piaceva pensare agli uomini primitivi di tanto in tanto, nelle pause scandite dal tè che personalmente gli veniva servito da quello stesso fantasma dell' Opera Pia. Nella sua cameretta, solitaria come un buco in una montagna, come una grotta, coltivava i suoi pensieri. Pochi, per dire la verità, e nemmeno buoni. Nè pochi nè buoni. Ma veri pensieri: cose che tengono accesa la testa. Guardava la pioggia: una pioggia in grado di sporcare, di fare casino, di cullare il sonno monolitico dell'uomo che aggiunge una coperta indiana sopra alle altre per avere più caldo. Gli uomini primitivi erano cacciatori o raccoglitori, o entrambi. Comunque onnivori. E' importante essere onnivori. Gli onnivori sono gli unici animali a cui rimane abbastanza tempo libero per poter socializzare, comunicare, imparare, studiare, andare in piscina. Pensando agli uomini primitivi, a quei capolavori involontari di essenzialità, finiva sempre per pensare all'orso. Sapeva che un orso può nuotare.

2 commenti:

nobita ha detto...

A) sono bello, B) sono snello, C) voglio fare carosello

L' Irreprensibile ha detto...

Gli uomini primitivi erano i ragazi albanesi prima dell' avvento del motore