giovedì, giugno 11, 2009

zio peperone

Quando sono nella doccia mi sembra chiaro cosa voglio scrivere, poi arrivo qui e boh, tutto tace. Sarà colpa di questo? No, ho paura che se metto la musica sarò traviato, offuscato, confuso. E invece voglio raccontarvi una storia.
Ma non è una storia da vecchio stronzo cantastorie sparacazzate ubriaco di sinistra seduto su un ceppo circondato dai suoi discepoli debosciati che si fanno le canne e suonano la chitarra osannandolo, no.
E' semplicemente una storia, una cosa poco nonsense, a cui potrete attribuire il senso che vorrete.
E non è una storia di quelle da uomini con la bocca grande ed il pisello piccolo che nei loro ritrovi si danno manate sulle spalle e cantano canzoni di destra che inneggiano a fatti che non hanno mai sperimentato.
E non è nemmeno una storia da saccentoni di centro, che si scaccolano con le dita degli altri per non sporcare le loro, e che ciarlano di vento e giustizia insieme a quegli altri modaioli dei non-schierati e degli apartitici.
Eppure, non si tratta di una tirata sulla politica, o di un dramma a tesi o di un racconto senza nome, tramandato oralmente da vecchi saggi illuminati imbottiti di viagra, è una cazzo di storia, o fiaba, o favola, e non mi interessa se ci sono o no animali che parlano o si fanno di coca o se l'eroe ha un obiettivo o un fine, è una storia vecchia e sporca e rude ed ingiusta proprio come la vita, è la storia di

Zio Peperone

1 commento:

euRIPIDE ha detto...

la vita è fatta a scale