Il Messerschmitt filava liscio sopra la sierra ormai da molte ore.
Le nuvole sembravano aprirsi davanti a loro come una corte eterna ed immacolata.
Un vero splendore.Per un attimo il ricordo delle ultime ventiquattrore sfuggi' lasciando spazio alla meraviglia del volo.
Poi irreprensibile cominciò a dare i numeri: erano coordinate.
Spinti più dalla curiosità che dalla speranza gli altri due individuarono lo spoglio punto di mappa che l'amico in delirio stava indicando.Baro e Rodrizio pensarono che raggiungere quel luogo avrebbe comunque avuto più senso che girare alla cieca guidati dal caso.
Ma il brusco virare dell'aereo aveva reso più foschi i pensieri di tutti come se l'idea di avere una meta da raggiungere li opprimesse e gli rendesse sgradevole il costante rombare del Messerschmitt Bf 109.Tutti ora si accorgevano di essere stanchi, sporchi, affamati.
Tuttavia, come si sa, tutte le fatiche del viaggio vengono accantonate in favore della gioia più pura quando si profila la vista della meta.
La mappa sbagliava: quel piccolo lembo di terra non era deserto: vi sorgeva un'abbazia, un'abbazia di puro alabastro.
Irreprensibile sorrise...
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1 commento:
la flotta dei sette
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