...Il tavolo è di raso verde, come un prato tagliato basso, un prato all'Inglese, senza cani, nè cavalli, nè merde; la caccia alla volpe non c'entra una sega, la caccia alle streghe invece è appena cominciata. Non troppo tempo era passato dalla sedizione dei Sardi e dalla legittima repressione della rivolta nel sangue; non troppo: c'era da aspettarsi rappresaglie. L'irreprensibile è in un bar, non migliore dei peggiori bar di Caracas. Il fumo, il wiskey, le palle, la stecca: il biliardo.
La stecca da biliardo è un arma.
L'Irreprensibile sta vincendo. L'Irreprensibile si ritrova con le spalle al muro; i Sardi: il pericolo dell'impecorinamento è un rischio che non si può correre; ancora una volta avrebbe dovuto rinunciare ad una sicura vittoria per cause ambientali, ancora una volta l'Ebreo sarebbe stato salvato in extremis dalla mordace sconfitta e dal pagamento della scommessa. Ancora una volta: ma la stecca da bilirado è un arma.
Tuttavia i cavalieri medievali non avrebbero mai usato una stecca e, consapevole che fuggir non è viltà quando si deve, l'Irreprensibile elude gli isolani: veloce e furioso si allontana dal locale; li aveva chiamati lui? L'Ebreo? L'ennesimo complotto dell'Ebraismo Internazionale? I savi di Sion?
No, i falsi storici dovevano rimanere fuori. Qualcosa di terribile doveva essere accaduto: il consueto profumo di melanzane fritte di Max Carpone che tante volte lo aveva ricondotto a casa ubriaco era scomparso; i Sardi erano tornati, più bassi che mai...
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3 commenti:
delizioso!si prospetta magnifiquo
sarà fantastico
chi ha aggiunto i puntini
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