giovedì, maggio 04, 2006

Vita, morte; nessun miracolo

quando un giorno crederai di essere giusto, nondimeno di essere un grande uomo, gridando di dolore sulla tomba del grande Elvis, profanerai il suo sepolcro per piangere proprio sul suo cadaverico petto, che tante volte t'aveva allattato; il suo corpo, a forma di mega cheeseburgher con gelatine di birra del baladin; dirai "con lui è morta una parte di me"; quando poi t'accorgerai di essere nato dopo la sua morte e di non aver perso nulla, allora riderai di vera gioia e dopo aver lasciato il corpo scoperto, saltellando come un bambino, ti masturberai come un adolescente, provando un brivido di paura e di eccitazione, e poi dopo l'amplesso, vergogna, ascoltando in sottofondo una tromba di un negro molto più dotato di te, con le lacrime agli occhi, solo come un adulto, ti accenderai una sigaretta pensando questa è l'ultima
sega
e intanto in lontananza corsari cantano su una cassa da morto bevendo ottimo pinot bigio, dopo il funerale di stato, che li aveva visti danzanti sbronzi sulla stessa, al ritmo di the riddle, e che ti aveva visto protagonista
celebrato tardi, ormai morto

4 commenti:

Baro ha detto...

che ampio respiro poetico!
l'irreprensibile apre e chiude il cerchio della vita

Anonimo ha detto...

mi ha aperto come un ananasso

Anonimo ha detto...

ah: la mia folta chioma

Anonimo ha detto...

hai perto il mio culo come un ananasso irreprensibile...se non ti ricordi di me come credo pensa a quando ieri sera eugenio è sceso dall' auto e siamo rimasti soli...TIRANA 6 MAGGIO 2006