La luna, alta nel cielo, sembra un piatto svuotato dopo una grande festa.
Che cosa avrà contenuto?
Inutile domandarselo: non ricordo mai cosa ho mangiato la sera prima.
- Signora, la sua lavastoviglie è pronta: le consiglio di usare il prodotto che ho lasciato sul piano della cucina già dal primo utilizzo. Non se ne pentirà.
- Grazie infinite, lei è stato davvero gentile e discreto.
- Ci mancherebbe altro, è il mio lavoro.
- Certamente; è ovvio.
- Bene, dunque, allora vado.
- Permette, io, forse, lei gradirebbe...un caffè?
- Non bevo caffè signora, per i denti.
Al picchiettare di quell'unghia contro lo smalto, i nostri occhi si aprono improvvisamente. Riacquistiamo subito la percezione della profondità e del colore: innaturalmente, come solo il cinema sa fare.
Un attimo prima c'era la luna, adesso: una coppia male assortita.
Lui con la tuta blu e grigia, impreziosita soltanto dal logo della ditta, cucito sul cuore.
Lei rosa e beige, come il viso di un bambino febbricitante. Ciabatte azzurrissime e luccicanti: uno scialle dello stesso colore le riprende, mozzandole simbolicamente la testa.
- Per i denti?
- Certo: ha un'idea?
- Lo immagino...ma quindi, che posso offrirle?
- Signora, mi permette di essere indiscreto?
Silenzio. La sua mente riporta cautamente a galla il concetto di discrezione. Lei lo ha ringraziato per essere stato discreto e adesso lui chiede di non esserlo più? Cosa intende fare?
Il permesso non va mai dato con tanta facilità: spesso, le avventure meno piacevoli cominciano proprio con il consenso.
- Deciderò dopo la sua proposta.
- Molto arguta: questo rafforza la mia convinzione. Signora, io vorrei leggerle i Tarocchi.
La signora esala il respiro trattenuto con un sussulto, emettendo un verso inintelligibile: che sia un latrato, una frase interrotta dal pudore, o un rutto? Non ci è dato saperlo.
- Badi bene che i miei non sono Tarocchi normali, sempre che ne esistano di simili. Diciamo che sono Tarocchi non convenzionali.
- Tutto qui? Vuole solo leggermi le carte? Il futuro?
- Esattamente.
- Ed è una cosa che si fa da vestiti?
L'idraulico sorride.
Il tavolo è posizionato proprio di fronte al camino acceso, così che nessuno dei due abbia troppo freddo. Lei, pudicamente indecisa se tenere il seno sopra o sotto il piano del tavolo, opta per un'innaturale posizione inclinata che svela un capezzolo nascondendo l'altro.
L'idraulico è in brodo di giuggiole ma cerca di mantenere un certo decoro, aiutato dal piano del tavolo.
- Come le spiegavo, il mio mazzo è piuttosto speciale. Capirà tutto man mano che escono le carte, d'accordo?
- D'accordo.
La signora si morde il labbro: eccolo, il consenso! Sente di aver tradito se stessa, come quando si risponde al call center "si" invece della generica risposta affermativa, con il lecito terrore che la registrazione di quell'unico "si" possa essere utilizzata per i fini più loschi.
Ormai però, la signora è troppo nuda e troppo curiosa per preoccuparsi davvero: dietro indicazione dell'idraulico chiude gli occhi e si lascia condurre nella lettura.
- La prima carta riguarda il passato: si concentri sui suoi piedi, essi sono la parte di noi che più lo rappresenta. Cerchi di ricordare le ore di questa giornata, il mio arrivo in questa casa. Poi, indietro fino al giorno in cui la lavastoviglie si è rotta. Ancora: il giorno in cui l'ha acquistata. Indietro, fino al primo ricordo che ha di una lavastoviglie. Giù, dritta all'anno in cui fu inventata; ora proceda a ritroso fino all'anno in cui qualcuno desiderò, per la prima volta, che esistesse qualcosa di simile. Non importa se non conosce la vera storia: il nostro è un viaggio metaforico.
L'idraulico gira la prima carta e la signora non può fare a meno di sbirciare.
- Il Rolex. Uno degli arcani maggiori dei Tarocchi più simbolici. C'era un uomo nella sua vita, non è vero?
La signora ha un sussulto ed annuisce, mentre i capezzoli si allineano, portandosi entrambi sopra al piano del tavolo.
- Ora è il momento di guardare al presente. Non serve essere pronti: il presente è già presente!
La seconda carta viene girata con uno schiocco: la signora attende trepidante.
- Il CD piratato. Molto interessante: ne ha mai posseduto uno? Questo è il simbolo della ricorrente transitorietà delle cose. Lei sta vivendo un momento di passaggio tra la sua vita e la prossima. Questo è un momento illecito, imprevisto: il simulacro di ciò che le spettava veramente.
- Un'altra vita...
Sussurra la signora annuendo.
- Prima di guardare al futuro, dobbiamo ragionare perpendicolarmente al tempo: da dove viene e dove sta andando, metafisicamente? Per capire il punto di partenza, le chiedo di pensare intensamente al suo letto.
L'idraulico gira la carta e rimane un momento in silenzio.
- Ah, la Finanza.
- Perbacco, è un cattivo segno?!
- Non è certo un segno di semplice lettura, specialmente in questa posizione. Ma non sempre la Finanza è un male nella lettura dei Tarocchi: in questo caso, può significare che lei ha una personalità forte che la costringe in dogmi che non le appartengono. Probabilmente, il suo punto di partenza le è stato imposto da qualcun altro. Se però lo leggiamo in combinazione con il CD piratato di prima, possiamo pensare che la Finanza non sia davvero riuscita in questo obiettivo: dico bene?
La signora versa un'unica lacrima, senza rispondere.
- Vediamo la sua prossima destinazione metafisica: pensi alle ferie.
Un'altra carta viene girata sul tavolo con grande solennità.
- Ecco: sì, molto interessante.
- Che cosa dicono le carte?
- È uscito un Tarocco molto particolare: la scatola dell'iPhone. Di solito rappresenta la truffa e l'inganno, ma in questa posizione può significare anche la possibilità: c'è un iPhone nella scatola, o è solo un mattone? Solo aprendo la scatola potremo scoprirlo.
- Capisco...
- Signora mia, siamo giunti all'ultima carta, è pronta?
La donna annuisce e l'idraulico gira la carta. Che ore si sono fatte? Il tempo sembra essere rimasto a terra, accanto ai loro vestiti, in attesa di tornare sulla scena. Una nuova carta compare accanto alle altre.
- Ah, magnifico!
- Posso vedere?
- Non ancora, mi lasci finire. È uscita la luna.
- La luna?
Chiede sorpresa lei, ripensando alla luna della sera prima vista quello stesso mattino, andando a buttare l'umido.
- La luna è il Tarocco per eccellenza. Il pianetino spento che specchiando una stella diventa suo pari. Cosa sono in fondo, i Tarocchi? Senza gli originali non sarebbero niente, così come ci appaiono niente al loro cospetto: in questa parabola tra uno zero e l'altro c'è tutto il mondo: ogni massimo, ogni assoluto. Il Tarocco è la versione di noi veramente libera, che è senza costrizioni, senza qualità, senza controllo. Deve sapere che la luna viene chiamata anche il Tarocco autentico.
- E in questa posizione, ha un significato buono oppure cattivo?
- Signora, lasci che le dica una cosa: lei ha veramente due occhi fantastici.
- Ma se li ho tenuti chiusi quasi tutto il tempo!
L'idraulico sorride ancora una volta, mettendo sul piatto del giradischi il lato A di "Moon River".
- Appunto.
mercoledì, settembre 18, 2019
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento