venerdì, giugno 17, 2011

Contingenze elementari (settima parte)

Un mese passò, insieme alle prime sei variazioni.
La cosa aveva suscitato nell'ambiente un certo interesse e giorno dopo giorno i commenti, lusinghieri o meno che fossero, andavano via via moltiplicandosi.
In compenso non era più stato contattato per il motivo per cui le aveva iniziate.
Le giornate passavano piuttosto lentamente, alternando il bello al cattivo tempo.

All'inizio della quarta settimana decise di organizzare una grande spesa ragionata per evitare vai e vieni dal supermercato vicino. I singoli sogni non richiedevano in realtà molto tempo, almeno non di più di quanto non ci avesse sempre dedicato, era piuttosto il continuo lavoro di rielaborazione a cui li sottoponeva ad essere talvolta il centro di intere giornate.

Il quinto sogno ad esempio, nato da un ramo delle stanze visitate nel secondo, si era inizialmente sviluppato con l'intenzione di ispirarsi alle varie cosmogonie riferite alle acque, ed in particolare al quinto giorno della tradizione cristiana. All'alba, quando si era finalmente deciso a dormire, il sogno era stato completamente prosciugato, riportando al deserto ciò che era nato nell'azzurro dell'acqua.

Lo sviluppo delle variazioni era diventato un gioco di guardie e ladri, un continuo rincorrersi. Causa di queste corse erano soprattutto furti, veri rapimenti di idee, che i singoli sogni si infliggevano vicendevolmente, imprestandosi retroattivamente i temi e sbirciando le trame che sarebbero seguite.
Nel frattempo, il killer di mezzogiorno continuava indisturbato il suo operato.

Ritornato dalla spesa, pronto a rimettersi al lavoro, lei lo chiamò. Ancora una volta percepì l'immacolata agitazione della sua voce.
Il settimo sogno avrebbe parlato della guerra.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho capito.