martedì, agosto 29, 2017

Collegato dentro


Tefario segue il maniscalco nell'oscurità, incespicando.
Guarda con apprensione le colline, arse dalla sete ma inondate di luce lunare.
Il maniscalco preme con forza uno, due, tre mattoni: con circospezione, si introducono nel cunicolo che si apre di fronte ai loro occhi.
Mentre si richiude, Tefario guarda meravigliato il muro: non una singola fuga lascerebbe supporre che il movimento sia merito di un intricato ma comprensibile avvolgersi di cavi, tubi e ingranaggi. Era tutto molto più facile quando la magia dava corpo ai misteri.

La prima sala è piena di fumo: ci sono Honius lo stalliere ed il maresciallo Perla. Parlano dell'ipervia settentrionale, un lavoro a cui lo stalliere ha dato il suo contributo, prima di raggiungere lo Scenario Abazia in rovina.
Nella seconda sala ci sono la vedova Kippers ed il ciambellano. Questi lo saluta con grandi cenni della mano: si autodefinisce un filantropo. È stato lui a pagare per l'Attinenza di Tefario, cosicché potesse avere una visione più serena del mondo e smettere così di preoccuparsi per il raccolto. Lo stomaco di Tefario si contorce, ricordandogli quanto poco gradevole gli appaia adesso la filantropia del ciambellano. La vedova Kippers non è davvero una vedova ma Tefario rifiuta, per il momento, di approfondire le ragioni per cui il signor Kippers non dovrebbe essere morto: aveva persino partecipato al suo funerale.

Il maniscalco intanto è arrivato alla quinta sala: Tefario lo trova seduto su un divano con una donna dalla strana acconciatura. Parlano tra loro a bassa voce, guardando uno sceneggiato in televisione. Ci sono altri divani nella sala, occupati da altrettante coppiette: tutti parlano piano e molto lentamente, come ipnotizzati dalla luce soffusa.

"Osserva la bene Tefario, quella è la Controbadessa. Dicono che lo Scenario fu istituito dal padre apposta per lei. Nulla accade che la Controbadessa non voglia!"
Tefario osserva la donna sul divano, ripensando alla sua giovinezza: troppo povera per censirlo, per permettergli un'istruzione, per levargli la zappa dalle mani, per dargli una visione del mondo comprensiva dell'Attinenza. Ancora oggi, a due mesi dalla rivelazione, fatica a capirne la portata.

Perché esiste ancora il lavoro manuale e la fatica sotto al sole, in un mondo in cui muri segreti si muovono da soli? Gli sembra di vedere il maniscalco sorridere, ma è una suggestione indotta dalle luci della televisione. Tefario raccoglie un bicchiere che qualcuno gli sta porgendo: la Controbadessa non ha comunque il potere di far piovere.


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