...e lui, che aveva capito male, restò sulla montagna per tre anni.
Fu cosi' che per la prima volta, l'Incertezza approdò sulle sponde granitiche ed opache del suo pensiero adolescente e chiese: quale è stata la tua colpa per tutto questo?
Zio Peperone osservò il freddo della montagna e l'infertilità della roccia e disse "della mia colpa sa il guanto toccato senza permesso"
Comparve allora l'Irrequietezza, tingendo di miraggi gli orizzonti della sincerità del suo pensiero e domandò: tu espii già la tua pena nella lontananza da casa e guardati, sei solo un bambino, prendi questi tuoi piedi e monda le tue colpe là dove il tempo è più mite e la terra reca frutto.
Egli scrutò ancora una volta l'impenetrabilità della montagna e l'incomunicabile alienità della roccia e rispose all'Irrequietezza: "fui imputato e non giudice, accetto la pena in tutte le sue forme cosi' come accetto la legge di natura"
E l'Incertezza e l'Irrequietezza ritornarono da dove erano venute, contente soltanto del fatto che le loro domande avevano generato una risposta.
Ma venne un terzo visitatore che pose a Zio Peperone una terza domanda, a cui questo non seppe dare risposta diversa dallo scendere a valle quella stessa sera...
sabato, giugno 20, 2009
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1 commento:
era la libido
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