Le mie memorie sono presto dette, poichè sono sempre stato un pragmatico.
Nacqui in una città piccola e ricca, ai piedi di colline piccole e grigie, perfettamente specchianti il grigio del cielo. I miei genitori si preoccuparono sin da principio che io ed i miei quattro fratelli, che saranno ormai vecchi e decrepiti almeno quanto me, ricevessimo un’istruzione superiore.
Il primo fratello si sottrasse giovanissimo a questi ardui studi e ben prima di terminare il liceo prese il mare con l’ambizioso progetto di sfondare nel cinema. In effetti, era un ambizioso.
Il secondo fratello progredi’ talmente spedito che si iscrisse all’università a soli quindici anni e la completò in tre mesi concludendo la tesi di laurea con l’ormai famosa frase “è stato bello, ma lo rifarei” (Ndr: da questa storica frase è stato tratto un libro edito da Sua signoria il nostro magnanimo editore, nonché fratello dell’autore, in 177 pagine e con raffinata rilegatura in pelle di struzzo su richiesta).
Il terzo fratello completò gli studi nei tempi prefissati e dopo cinque o sei tentativi infruttuosi in altrettante facoltà, si dedicò completamente all’autarchia, ritirandosi nella Groenlandia settentrionale per cacciare qualche raro esemplare di narvalo o qualcosa di simile.
Il quarto fratello aveva ed ha manie di grandezza ed intraprese con sommo successo la carriera dell’ editore, permettendomi tra l’altro di pubblicare queste mie memorie.
Per quanto mi riguarda, ho sempre vissuto di una cospicua rendita senza mai dover muovere un dito, dedicandomi con passione alla catalogazione dell’albero genealogico familiare ed alla ricerca dei più antichi manufatti appartenuti nel corso della storia alla mia nobile famiglia.
Ho vissuto nella buona educazione, nell’accortezza dei modi e nell’attenzione verso il gentil sesso: sarei pronto a rivivere la mia vita senza rimpianti.
2 commenti:
Ah, senza rimpianti...
sei il fratello che muore
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