"Ora come ora l'ultima cosa che vorrei fare sarebbe scrivere un post."
Come lo penso lo faccio...non è orribile?
Aspetto e spero.
Anzi, spero bene.Spero che tutto vada bene.
Poi con una contorsione celebrale mi ritrovo sul ponte della mia nave, che mi porta lontano, verso la Patagonia. I ricordi del personaggio che impersono mi invadono come il tartaro sui denti dei tartari del deserto dei tartari; una porcheria immonda.
Il personaggio che sto impersonando ricorda un tempo lontano in cui possedeva un bar, ormai da anni fermo in attesa della ristrutturazione, mentre io di me ricordo solo che nei miei incubi vedevo convergere il seno, ma non era nemmeno la metà del sogno erotico che state pensando. Era peggio.
Un'onda spazza il ponte che mi è costato tante fatiche. Fatiche della schiena, fatiche vere, anni e anni in una miniera di zolfo, credo.
Il mozzo mi guarda come se fossi un'altra persona.
In effetti è difficile recitare bene quando si ha in mente qualcos'altro, per esempio se stessi.
Chi ero quella volta che un tipo mi raccontava che nel futuro gli erasmus si fanno nel passato?
Mi ricordo di quella volta che aspettavo e speravo.
Vi chiedete cosa aspettassi?
Che ristrutturassero il mio Mocambo, ovviamente.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Ti aspettavi un commento e nessuno te lo faceva,eccolo,spero di non aver deluso le tue aspettative!
L'altro giorno ho trovato una donna legata ai binari. L'ho slegata: abbiamo fatto l'amore, una, due, tre volte, un sacco di volte. Pompini non me ne ha fatti, no, la testa non l'ho trovata.
l'idea degli erasmus e' di mulo e del suo amico
Posta un commento