giovedì, novembre 29, 2007
Narciso e Boccadasse
lunedì, novembre 26, 2007
Perse
Panino: tu, chissà dove sei; forse anche i panini hanno un anima: fragile.
Ci farà male tutto questo cinismo: gli fanno male tutti quei panini.
Perchè quando non paghi un panino sei tu che ci perdi.
Salviamo il sigaro toscano.
Anima fragile
chissà dove sei...
che mi ascoltavi immobile...
ma senza ridere...
e ora tu...
chissà dove sei...
avrai trovato amore...
o come me...
cerchi soltanto le avventure...
perchè non vuoi più piangere...
ma la vita continua...
anche senza di noi....
che siamooooooo....
lontani ormai....
da tutte quelle situazioni che ci univano...
da tutte quelle piccole emozioni che bastavano...
da tutte quelle situazioni che non tornano mai...
perchè col tempo cambia tutto lo sai...
e cambiamo anche noi...
cambiamo anche noi...
lailalaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa....
lailailalalaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa....
....torna da me cartier....
venerdì, novembre 23, 2007
Ieri pensavo:
Prendiamo per esempio una bottiglia di blanc de morgex che cade dall'altezza di mille e quattrocento metri: pensatevi la scena.
Ora, quale tra i seguenti modi in cui la nostra mente avrebbe potuto intendere la scena appare più veritiero?
1)Il cervello crea due fotografie, una che rappresenta la bottiglia nell'istante iniziale ed una che la rappresenta nel momento in cui si sfracella al suolo.Tutte le immagini mancanti tra le due vengono generate, conoscendo la sorte della bottiglia, ogniqual volta il possessore del cervello rivede la scena nella propria cineteca mentale.
2)Il cervello crea un numero infinito di fotografie, che rappresentano la bottiglia in ogni momento della sua avventura volante.
3)Il cervello crea un'unica fotografia che muta momento per momento seguendo la caduta del grave.
A mio parere, la terza scelta è la più sensata perchè, con un piccolo utilizzo di memoria (la fotografia infatti è sempre una che muta nel tempo), si ha il risultato cercato, ossia la videocronaca di ogni momento della caduta.
Detto questo, come potremmo immaginare che il cervello pensi la caduta della nostra bottiglia di blanc de morgex a ritroso?
Anche in quest caso vediamo quale tra i seguenti modi ci sembra più sensato:
a)Il cervello utilizza uno dei modi sopra descritti per immaginare la caduta della bottiglia, dopodichè proietta sul nostro schermo mentale la scena invertendo il momento iniziale con quello finale.
b)Il cervello utilizza uno dei modi sopra descritti per immaginare l'ascesi della bottiglia, dopodichè la proietta sul solito schermo mentale.
Sempre a mio parere, la scelta b sembra la più sensata visto che, con un notevole risparmio di spazio e di impegno della capacità di calcolo, si ha lo stesso risultato.
Dopo tutto, ad ulteriore favore della mia tesi, si ha la vecchia massima: "Natura non facit saltus" per cui, per quanto ci sforziamo di fare il contrario, il nostro cervello sceglierà sempre la via più breve.
Il problema, cripiticamente lasciato trapelare nelle righe precedenti, si può riassumere con quanto segue: dato un avvenimento ed il suo inverso, non saranno essi forse due cose diverse? Il fatto che una cosa sia l'inversa dell'altra pregiudica o non pregiudica il fatto che l'inversa sia anch'essa una cosa a tutti gli effetti e non solamente l'immagine specchiata della prima?
Oramai da tempo vi starete chiedendo: "come mai questo sproloquio?" ed io, prontamente, v'illumino:
Il VHS o video-registratore è ormai un vetusto aggeggio che i bambini nati in questi anni mai vedranno, tuttavia, esso si porta nella tomba della memoria un'interrogativo insoluto: perchè nessun uomo rusci' mai a dominarlo completamente, programmandolo a dovere?
Dopo la mia dissertazione, spero che la risposta risulti ovvia anche a voi: come sarebbe mai possibile concordare con qualcosa che opera al contrario della nostra mente e che insiste nel riavvolgere e dire che la riproduzione al contrario di una cosa è semplicemente la sua inversa e non una cosa a sè stante?
giovedì, novembre 22, 2007
Il west vive su rete quattro
Non riesco più a ricordare qual è quel momento in cui si smette di leggere e si incomincia a scrivere…eppur non trovando quello che cerco trovo interessanti alcuni parallelismi con i grandi del passato; uomini all’antica, diciamo.
Come il più grande uomo scimmia del pleistocene, per esempio.
Questo è uno di quei momenti in cui immagino il lettore voltare pagina ignaro che quando riprenderà a leggere si troverà davanti a qualcosa di completamente diverso da quanto aveva letto precedentemente e, immaginandolo smarrito, lo vedo cercare di ricostruire come sia stato possibile un errore di impaginatura tanto grossolano.
Io la chiamo “scrittura-antiuomo” o, preferibilmente, “scrittura-miraggio”.
cout<< “Brancamenta alle crociate! Il film che vi terrà col fiato sul collo!”; Da quando non guardo più la tv sono costretto ad inventarmi delle pubblicità che mi tengano sveglio nelle pause tra un pensiero e l’altro. Però, prima di escogitare questo espediente mi sono sorbito interminabili momenti di silenzio durante i quali, tra le altre cose, ho pensato ad uno spazio nuovo, un luogo dove ogni punto è equidistante da tutti gli altri.
Ma, caro lettore, quando si parla di certe cose, penso sia doveroso ricordare anche chi dice: “non si è mai visto piangere un pistolero”.
martedì, novembre 20, 2007
B-ian-co
domenica, novembre 18, 2007
Intermezzo (aspettando parte quarta) - Vita da novelas
Ma la vita spesso non è mai niente di quello che si dice oppure è tutto,per molti non è mai quello che si vuole,non è mai quella giusta al posto giusto.Torta di riso finita,ad esempio.
Eppure qualche volta accade.Del resto anche le Spice sono tornate insieme.
Un novelieres* ne ha viste di cotte e di crude e ne ha portate in scena di peggio,gli iPiroga sono dei bastardi e sul loro blog postano le cose peggiori di queto mondo,ma anche le più bramate,le più sognate.Ma un novelieres - e Baro Rodrizio e Irreprensibile lo sono - non può mai assaggiare la parte migliore delle storie che racconta: il dialogo capace di farti riflettere,quello che si conclude sempre con una battuta finale toccante che il personaggio pronuncia prima di girarsi e andarsene,quello che fa rimanere l'altro personaggio di sasso,che interrompe lo show eterno di Teo Mammuccari del suo cervello e lo porterà due scene dopo a smuovere le sue convinzioni,ormai radicate sotto tonnellate di cacche di terracotta.
Già perchè ogni giorno sentiamo troppe puttanate che non ci fanno ne caldo ne freddo e quelle che non sono puttanate ce le facciamo diventare,ce le facciamo perchè a noi piace parlare come munnezze.
Ebbene stasera qualcuno è riuscito a far riflettere un'altra persona interrompendo,almeno per un attimo, il rumore della risacca.Senza bisogno di battuta finale toccante.
E non c'era nessuno schermo,non c'era nessuna novelas* ,soltanto novelieres.
Ci vediamo tra due scene.
* i termini novelieres e novelas sono protetti da copyright iPiroga.iPiroga TM 2007
venerdì, novembre 16, 2007
Contrabbasso blues
Come lo penso lo faccio...non è orribile?
Aspetto e spero.
Anzi, spero bene.Spero che tutto vada bene.
Poi con una contorsione celebrale mi ritrovo sul ponte della mia nave, che mi porta lontano, verso la Patagonia. I ricordi del personaggio che impersono mi invadono come il tartaro sui denti dei tartari del deserto dei tartari; una porcheria immonda.
Il personaggio che sto impersonando ricorda un tempo lontano in cui possedeva un bar, ormai da anni fermo in attesa della ristrutturazione, mentre io di me ricordo solo che nei miei incubi vedevo convergere il seno, ma non era nemmeno la metà del sogno erotico che state pensando. Era peggio.
Un'onda spazza il ponte che mi è costato tante fatiche. Fatiche della schiena, fatiche vere, anni e anni in una miniera di zolfo, credo.
Il mozzo mi guarda come se fossi un'altra persona.
In effetti è difficile recitare bene quando si ha in mente qualcos'altro, per esempio se stessi.
Chi ero quella volta che un tipo mi raccontava che nel futuro gli erasmus si fanno nel passato?
Mi ricordo di quella volta che aspettavo e speravo.
Vi chiedete cosa aspettassi?
Che ristrutturassero il mio Mocambo, ovviamente.
sabato, novembre 10, 2007
giovedì, novembre 01, 2007
Arrivano i nastri
Che sballo i soldatini da piccolo!
Ci giocavo per ore ed ore fino a quando il sonno si mescolava alla veglia, ed in questi magici momenti di malcelato torpore inventavo le storie più belle e più bizzarre.
Queste storie, in cui per la verità i soldatini erano più avventurieri che combattenti, tanto che non spararono mai un colpo, penetravano cosi' a fondo nella mia mente che anche adesso, quando mangio pesante, rivivo alcune delle mie stesse storie...
"Rompiamo i ranghi ragazzi: cè un ponte."
Che avventure magnifiche! Solo un bambino potrebbe sognare dei soldatini di plastica che si premurano di non rompere un ponte.