Si spalanca la finestra sulla via poco trafficata: più che una via, un vicolo.
Peste e sangue: la tana de Ipiroga.
Sta per schiacciare sul bottone crociato quando qualcosa lo ferma.
Il suono di un kazoo, il richiamo di tetris.
Si, se non fosse per il tetris saremmo ancora nel 1987, con i suoi calesse ed i suoi gusti classici: niente puffo e niente cioccolato al cioccolato...chissà cosa avrebbe detto Pupo.
Ed è sul teatro dei pupi che si spalanca la finestra ora, su trasformer mutogeni drogati di grammelot e sui grammelot golosi di trasformers...trasformer siciliani s'intende.
"l'isola mi ha parlato" pensa ad alta voce, parafrasando John Locke, e con un peto mette a tacere tutti quelli che quel bottone crociato intendono premere per davvero.
Ipiroga non si chiude, perchè non si chiude qualcosa che è già chiuso in partenza.
Ma si rinnova, si modifica, proprio come ci hanno insegnato i transformers.
E ci ricordiamo che a volte è necessario che ci girino i "tasselli" per raggiungere la vittoria, proprio come ci ha insegnato tetris.
E ci ricordiamo dei Pog, della nutella, della seconda infanzia che iPiroga ci permette di vivere.
Di vivere con gaudio.
"Ricorda le piramidi,
ricorda l'alluvione del Reno,
ricorda i grandi del passato,
ma soprattutto:
ricorda Ipiroga"
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2 commenti:
si...cambiare...
commovente
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