Trovava ogni appiglio per parlare di quella roba. Ogni tanto, senza apparente motivo, accennava le battute iniziali di Night and day o di Beguin the beguine facendo degli strani cenni con la testa. Il suo era un pessimo inglese, ma non faticava ad ammetterlo. Era davvero la sua ossessione, come dissero quella sera di mezza estate, l'anno del tramonto: una brutta storia, che nessuno aveva ancora dimenticato.
Si vedevano di rado, salutandosi con la fretta di chi sà che una bella stretta di mano lascia trapelare più segreti di un diario gelosamente custodito. Dei segreti, davvero, non avrebbe saputo proprio cosa farsene. Cosa se ne fa di un segreto un* che vede il futuro?
A dire il vero, aveva sempre detto di vedere solo il futuro dei sogni. Per tutti gli altri non era una differenza da tenere tanto in considerazione. Il tempo passava ed insieme stavano diventando vecchi, come libri solo sfogliati da qualcuno che ammazza il tempo aspettando il treno. Quanti erano? Quanti erano stati?
Non vecchi, maturi. Poi ridevano e così la vita andava avanti ancora un po', a spinte.
Non vecchi, maturi. Poi ridevano e così la vita andava avanti ancora un po', a spinte.
Nessun commento:
Posta un commento