La punta della nave entra con uno schiocco nell'atmosfera, sublimando il ghiaccio avvinghiato allo scafo.
- Dersu, cos'è quello?
Echil si protrae in avanti, spargendo briciole di biscotti su tutto il ponte.
Dersu strizza gli occhi, concentrandosi sull'oggetto puntato dal lungo tentacolo ossuto del copilota.
- Un fiume. Mercurio e sali.
- Ah, sali.
- Esattamente. Mai visto un fiume prima?
Echil non risponde, tra i due ci sono spesso lunghi silenzi. Così lunghi che a volte Dersu crede di essere solo sulla nave. Di solito, grigi tentacoli avvizziti gli ricordano dell'esistenza del suo collega, impegnato nella muta mensile da qualche parte nei pressi della sala macchine.
I razzi invertono gradualmente la polarità: la nave si guida da sola verso l'attracco.
- Una volta, sulla quarta luna.
- Hai visto un fiume sul tuo pianeta natale e mi chiedi cosa sia?
Altro silenzio. Il bogllon trema debolmente con l'aumento della pressione, mentre sulla superficie del pianeta un'ossario prende lentamente forma. Man mano che si immergono nel verde ossigeno del pianeta, il fiume si dimostra sempre più gigantesco.
- Ero piccolo. Ci sono nato.
Dersu guarda esasperato il quartoluniano: c'è nato? Ma dove? Nel fiume? In quel fiume? I secondi passano lenti e Dersu è sempre più interdetto. Crede che lascerà la Proud Mary quando ripasseranno per la cintura.
- Dimentichi che puoi leggermi nella mente? A volte sei così umano che mi spaventi Dersu, sicuro di non essere uno di loro? Non dimenticare di ormeggiare la Proud.
Silenzio.
Mai visto un fiume?
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