era la notte dei post
(tuoni)
stava seduto in accappatoio, le orecchie appese agli auricolari,
il volto illuminato dal monitor: il ritratto della bellezza virile
suonò il campanello
(din don)
apri' la porta girando la maniglia con l'alluce, c'erano fogli sparsi per tutta la stanza,
suonò ancora il campanello
(din don)
fuori non c'era nessuno, la luce non dipendeva nè dagli interruttori nè da fonti di luce riconoscibili: si trattava di un sogno cosciente
suonò il campanello
(din don)
un cane entrò dalla finestra
(bau bau)
un pitone serpeggiò fuori da un water chimico
(sss sss)
era attonito: avrebbero disordinato tutti i suoi fogli, come il vento d'autunno sparpaglia le sue foglie: erano molti, come soldatini bianchi
cercò di fermarli: chuise il corpo del serpente nella morsa dell'asse del cesso (clack!) prese il cane tenendolo dolorosamente per le zampe di dietro, come un salame (cai! cai!)
l'accappatoio era di quelli economici, che grattano la pelle (scrat scrit)
un motorino smarmittò, giù in strada (vrommm vroooommm, vroooooooOOOOoooom!m!)
apri' il frigorifero, ma una bottiglia, sistemata male, cadde a terra (crash!)
il liquido che conteneva si sparse tutto per terra: componendo scritte misteriose
avrebbe detto addio per sempre ai bucatini cipolla e peperone
nella notte dei post le parole sarebbero state onomatopee di sè stesse
2 commenti:
water chiari
la grande notte del post
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