I cavalli sono un simbolo conclusivo, avrei dovuto capirlo subito.
Ma ormai il titolo l'avevo scritto, toccava andare avanti.
I cavalli sono un segno catartico, liberatorio, finale, me lo diceva la professoressa d'Inglese, parlando dei viaggi di Gulliver.
"Houyhnhnms!" mi diceva, con quell'accento straniero.
E io pensavo: "Houyhnhnms, Yahoos, Google, semo tutti amici, semo compari, fratelli, soci!"
Ma non pensavo al fatto che i cavalli sono un simbolo conclusivo, un monito, un Rubicone pericoloso, un Manzanarre o un Reno più evocativo persino dei velieri del deserto, anche se sicuramente meno odoroso.
La Nebulosa Testa di Cavallo si trova appena sotto Alnitak, la stella più ad est della cintura di Orione. E cosa c'è mitologicamente ad est, se non il male?
E' come nel Padrino: una testa di cavallo mozzata perchè si intuisca un limite, l'apice dell'evoluzione.
Varenne e Rennes-le-Château: vi sembrano ancora pochi gli indizi?
Non mi interessa se mi reputate alla stregua di Voyager: dovete capire!
Se continuiamo a giocare con la playstation perderemo i mignoli, poi gli anulari, i medi (e come faremo ad insultarci allora? diventeremo sicuramente esseri superiori, illuminati) poi gli indici ed infine l'agognato, il caro, vecchio pollice opponibile. E allora saranno zoccoli e zoccole, nitriti, froge e stridore di denti.
Sarà la calma della biada: dalle stelle alle stalle.
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1 commento:
lady oscaaar
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