sabato, marzo 08, 2008

Memorie di un cleptomane

Ho una passione per i numeri.
Sette palazzi tutti in fila, cinque litografie del Don Chisciotte, tre gradini, due porte, tre bagni, sei finestre, un tavolo Ikea, due belle statuine, quattro caramelle, un pappagallo, una lettera d'amore, una vecchia, un anello bello grosso e luccicante.
La vecchia mi guarda sorniona, godendo dell'impressione che mi suscita.
Di anni ne avrà almeno centosette, ma per quanto sia ricca in questo frangente non la invidio.
E' tutta rugosa e incartapecorita come la suola di quella scarpa che presi in prestito ad un soldato greco l'anno passato.
L'anno in cui la vecchia aveva qualcosa come centosei anni. Il pappagallo tre.

Mi spiega con tutta calma il piano, pendolando lentamente sulla sua sedia a dondolo. Trenta dondolate, settanta parole al minuto. Allunga la mano avvizzita sotto il peso di quel grande, grandissimo anello nero come la notte. Posandomi la pasticca in mano, sembra aspettare da un momento all'altro che il contatto delle mie dita con quel gioiello possa risvegliare potenze arcane e misteriose.
Forse si aspetta che le salti addosso urlando, deciso a mozzarle il dito coronato dal mio tesoro, come se mi importasse qualcosa di quel bellissimo, preziosissimo anello.
Sicuramente non sa come funziona la cleptomania.
Forse si aspetta che dica qualcosa. Trenta dondolate, zero parole al minuto.

Dopo avermi ripetuto ancora una volta come e quando dovrò mandare in acido quel tenero agente cosi' poco segreto, mi fa cenno di allontanarmi, delusa dal suo primo incontro con un cleptomane.

Tre gradini, cento passi. Apro la mano destra e vedo una pasticca spessa e grigia. Apro la mano sinistra e vedo quattro caramelle gommose.
Una mano lava l'altra, diceva mia nuora.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

allucinante

Anonimo ha detto...

mirissima che trapa