venerdì, settembre 07, 2007

Alternativa estiva

L'infanzia di Larry era stata piuttosto gioiosa: aveva avuto le merendine e le litigate, il calcietto d'estate e il gamebòy d'inverno, la pipi' e la pupù e tutte le altre cose in cui generalmente i bambini eccellono senza sforzo.
Poi era arrivata la scuola: la prima elementare che effettivamente, a ripensarci, tanto male non era.
Fino a quando, un brutto giorno, la maestra aveva voluto farli riflettere.
Aveva infatti portato a scuola un libro sgualcito e unto, e da quel libro aveva tirato fuori una lunga storia pedante e pesante, che voleva far riflettere (e non pensare) i bambini.
Nella suddetta storia, in un piccolo paesino di semplici contadini veniva indetta una gara per eleggere a vincitore chi tra gli sfidanti avrebbe trovato il numero più grande di tutti.
Cosi' la tenzone incalzava, mentre i contadini, alzandosi in piedi, declamavano numeri sempre più grandi: "Dodici!" "Diciotto!" "Seicento!" "Un miglione!" e avanti cosi', fino a che nel paesino non era scesa la sera.
A mezzanotte, il più scaltro dei contadini decise di giocare la carta che si era tenuto in serbo per tutta la competizione e, alzatosi, disse il suo numero all'assemblea: infinito.
Tutti stavano ormai per dichiararlo vincitore quando ecco spiccare tra la folla il protagonista, deciso a dire il suo numero per vincere la gara.
E qui cè da fare una piccola parentesi sul protagonista, che ovviamente non è un bruto assetato del premio in denaro che passa giorno e notte bestemmiando e cinghiando i figli nella disperata ricerca di un numero che lo faccia vincere, ma è invece un timido pastore, che sorride anche quando perde il gregge nella nebbia, che pensa per prima cosa alla gioia degli altri e che ovviamente dividerà il lauto premio in denaro con tutti i presenti tornando poi alla sua semplice vita e al suo semplice lavoro di pastore.
I bambini, come i protagonisti del racconto, restavano mezzi preoccupati e mezzi pronti a sbellicarsi dalle risate aspettando di sentire quale folle numero potesse attaccare l'indiscussa forza dell' "infinito".
Ovviamente il numero in questione era "infinito + 1" e la favola si chiudeva come da copione, felice di aver insegnato i bambini a riflettere.
Solo ora, a distanza di anni, Larry Sicomoro, l'entomologo Larry Sicomoro, capiva che quella storia dell'infinito + 1 era una cagata pazzesca.
Davanti a lui si stendeva la Strada: una lingua incandescente di luce intermittente che tagliava il suo campo visivo inabissandosi negli orizzonti, formata da miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di miliardi di lucciole, l'animale che più era proliferato dopo la peste.
La Strada era composta da un numero di lucciole cosi grande da non avere nemmeno un nome, da non avere nemmeno un pensiero per esprimere la sua vastità.
La Strada era composta da un numero di lucciole cosi' grande da far sembrare l'infinito + 1 un insetto sotto le sue suola...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

marco polo ha scritto il miglione

Baro ha detto...

marco polo era un gran...

Anonimo ha detto...

infinito +2, tiè!

Baro ha detto...

seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

Vevvi ha detto...

no no no...
è il semplice trascorso di un pezzo della mia vita!!!
cè poco di cluedo!
e poi scusa...spiegami un attimo la trama di cluedo, please...
la ignoro...

Anonimo ha detto...

Un migliardo di miglioni.
Io abito a Roma sulla Tiburtina, anche qui è pieno di lucciole, ma credo che Larry Sicomoro non si sarebbe lamentato più di tanto per questo tipo di lucciole, non una nuova specie ma la più antica del mondo.