Ma dopo anni di fughe e di falsi ricatti volevo farla finita da eroe, farla finita tornando ancora una volta nella sierra di dati, tra le chat cangianti, dove potevamo rotolare in salita sentendoci magici ancora una volta.
Scelsi Habbo, la prima delle nostre scorribande fandango.
E chiamai lui: l'Irreprensibile.Il compagno di mille frodi di furni andate a male.Però non venne: preferiva House all'avventura.
Tornare laggiù subito fu un pò come entrare nella scatola della cacca di Piero Manzoni
poi mi ci abituai, ripresi confidenza con le forme, creandomi una nuova identità...cercando di riedificare il mio antico simulacro...senza tuttavia riuscirci...
faticai a riprendere confidenza col sistema...tutto era molto cambiato in nostra assenza...
Tuttavia qualcosa non cambiava: la bobba.
La bobba era il grande paradosso del politically correct: la morte della comunicazione.
Con la bobba poi non si riesce a cantare Vasco.
E fu allora che mi chiesi se la parola "bobba" si poteva dire o se anche essa veniva censurata e sostituita con il meno volgare "bobba". E capii che questo genere di discorsi, insieme all'antico dibattito "è nato prima il furno o il filosofo di nome Hegel?", andavano fatti lontano, molto molto lontano...o non fatti affatto...o fatti a fette?
Cybersfarzo trema: sono tornati i tre caballeros!
8 commenti:
questo post è proprio una bobba
dannazzione no sto diventando come Rodrizio che scirve commenta subito i suoi post appena li pubblica
me tapino
me bobba
non sei capace neanche a dosare le dopppie
grande post, grande
grande me grande baro viva le poppe
ops...bobbe
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